mercoledì, dicembre 28, 2005

Christmas Cake

Nigel Slater’s light Christmas Cake

50g albicocche disidratate
75g fichi disidratati
50g datteri morbidi
50g ribes disidratati
50g uvetta sultanina
3 cucchiai di Brandy
150g burro morbido
150g zucchero semolato
100g farina, ( gluten-free)
75g farina di mandorle
4 uova grandi
succo e scorza di un’arancia

-Preriscaldare il forno a 170°.
- Unire tutta la frutta disidratata e tritarla grossolanamente nel mixer, aggiungere il brandy e lasciar macerare per un’ora;
- In una ciotola lavorare a pomata il burro morbido con lo zucchero, quando il composto è ben montato, aggiungere le uova una alla volta fino a che quella prima non è bene amalgamata;
- Sempre con il mixer tritare finemente le mandorle con la farina, aggiungere al composto di burro e uova in due riprese.
- Strizzare leggermente la frutta ora reidratata e unirla al composto, amalgamare bene mescolando con cura;
- Trasferire il tutto nella teglia rivestita di carta da forno e imburrata, battere leggermente il fondo per livellare bene;
- Infornare per un’ora in forno già caldo.
- Se la superficie dovesse assumere un colore troppo scuro, coprire con della stagnola e continuare la cottura per il tempo indicato. - Glassare a piacere o spolverizzare con zucchero a velo.
Hugs,kisses&cookies
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Natale = Panettone?!? Non più...

Le mie prime feste da celiaca stanno trascorrendo abbastanza tranquillamente; Non posso dire che affrontare le bombardate pubblicitarie di panettoni&leccornie varie sapendo di dover dire no è facile, però si può sopravvivere senza eccessive rinunce. Certo che per una che ringhiava a chi si avvicinava alla mia fetta di panettone quest’anno cederla così senza nemmeno combattere non è stato semplicissimo, oppure dover sempre dire “non posso” quando mi hanno sbattuto sotto il naso una fetta di veneziana ha avuto i suoi problemini, ma in ogni caso il giorno di Natale è stato all’insegna della solita maratona gastronomica in famiglia…quest’anno purtroppo ancora più decimata del solito, però sempre una bella giornata!
Io e la mamma ci siamo chiuse in cucina il pomeriggio della Vigilia,e dopo aver preparato i nostri cavalli di battaglia, ovvero la mousse di tonno e quella di prosciutto, abbiamo anche dato vita ad un dolce alternativo per la tradizione italiana, ma soprattutto quella milanese, patria indiscussa del mitico “Pan de Toni”, ovvero una torta tipicamente inglese che per mia fortuna è talmente ricca che non ha bisogno di farina per stare insieme la,(loro) Christmas Cake.
Ho seguito la ricetta dello chef Nigel Slater dandole la forma dell’albero di Natale e glassandola in superficie con una glassa verde, era bella e buona!
La mattina del 25, dopo aver scartato i regali, abbiamo infornato la tacchinella farcita che in un paio di orette ha inondato la casa di un profumo di arrosto che ha risvegliato tutti gli istinti canini di Sky, che poi a cena ha gradito gli avanzi!

Hugs,kisses&cookies

sabato, dicembre 24, 2005

Buon Natale!

Caro Babbo Natale,
come stai? sai che quest'anno la mia letterina sarà breve breve?! Scusa ma non ho richieste da farti, né regali che vorrei trovare scintillanti sotto l'albero domani mattina, sai perchè?! Lunedì mattina io e il Presidente del Club delle Patacche, Sky, siamo andati a trovare la veterinaria che ti ha anticipato e ci ha fatto il dono più bello che potessimo sperare di ricevere, ci ha detto che la testolina di Sky non è più confusa come prima, ma che anzi è vispa e vigile come non mai!!! Abbiamo sempre poche idee e anche vaghe, però il cimurro non c'è più!
Non ti offendere, noi ti vogliamo bene lo stesso, e se hai voglia di passare questa notte sai che un piattino con i biscotti e un bicchiere di latte, ( va bene di riso?!), lo trovi sempre! Dai ci sentiamo per il rpssimo anno...
Hugs,kisses&cookies
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Tronchetto di Natale


Per il pan di spagna

5 uova
100g zucchero semolato
70g cacao amaro in polvere

Per il ripieno

1 vasetto di crema di marroni, (400g)
50g cioccolato 70% fondente
marons glacier per decorare

-Preriscaldare il forno a 180°.
-In una capiente ciotola montare con le fruste elettriche le uova intere con lo zucchero, per almeno 15 minuti, o fino a che il composto risulta chiaro e “scrive”
-Setacciare il cacao e aggiungerlo in due riprese al composto di uova avendo la delicatezza di non smontarlo;
-Coprire con carta forno una teglia rettangolare, imburrare la carta e versare il composto, infornare in forno caldo per 8-10 minuti;
-Togliere dal forno, aspettare un minuto e capovolgere il pan di spagna su un canovaccio pulito e inumidito, togliere la carta forno e avvolgere su se stesso il pan di spagna come fosse uno strudel,ma senza togliere il canovaccio.
-Lasciar raffreddare totalmente a temperatura ambiente più o meno per un paio di ore.
-Quando è freddo, preparare il ripieno sciogliendo a bagnomaria il cioccolato e lasciarlo intiepidire;
-Amalgamare il cioccolato alla crema di marroni;
-Srotolare il pan di spagna, cospargerlo con la crema, riavvolgerlo aiutandosi sempre con il canovaccio.
-Lasciar riposare il tronchetto in frigo;-Mezz’ora prima di servirlo, toglierlo dal frigo, e decorarlo a piacere con i marons glacier, zucchero a velo, o una colata di cioccolato caldo, oppure gelato alla vaniglia.
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Paella tutto mare

Paella

400g riso arborio
1l di brodo vegetale
150g piselli
300g gamberi sgusciati
200g trancio di spada
200g trancio di nasello, o altro pesce bianco, ottima la coda di rospo
2 bustine di zafferano
1 cucchiaino di curry delicato
1 scalogno
olio e sale

-Preparare il brodo e tenerlo bene in caldo;
-Scaldare la paellera con due cucchiai di olio e lo scalogno affettato sottilmente, aggiungere i gamberi, cuocerli un paio di minuti toglierli e tenerli in caldo;
-Aggiungere i piselli e dopo un paio di minuti il riso, lascialo tostare bene, aggiungere lo zafferano, il curry e sfumarlo con un mestolo di brodo; aggiungere il restante brodo, lasciar cuocere coperto per 10 minuti;
-Aggiungere il pesce spada e il nasello tagliato a dadolata, e cuocere tutto altri 10 minuti senza coperchio, due minuti prima di servire aggiungere anche i gamberi;
-portare in tavola direttamente nella paellera.
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Quenelles di Caprino...

Quenelles di caprino&feta ai tre sapori

200g caprino
150g feta
sale q.b.
olio
pomodori sott’olio
trito di erbe miste,(erba cipollina, basilico, prezzemolo)
olive nere

-Lavorare con un cucchiaio di legno il caprino e la feta con un cucchiaino di olio e un pizzico di sale così da ottenere una crema senza grumi, formare le quenelles aiutandosi con due cucchiaini inumiditi;
-Passarne alcune nel trito di erbe, altre nelle olive nere e le ultime disporle sopra i pomodorini.

Involtini di Carpaccio

12 fettine di carpaccio di manzo
3 mandarini
1 cucchiaino di senape delicata
olio
sale&pepe
insalatina mista

-Preparare la salsa spremendo i mandarini e amalgamando al succo la senape e l’olio, sbattere con una forchetta.-Disporre l’insalatina mista su un piatto, adagiarvi il carpaccio e un’oretta prima di servire versare sulla carne la salsa così da marinarla e aromatizzarla.
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L'Antivigilia

Come ogni anno, qualche giorno prima di Natale io, le Vales, Chiara e Cri ci riuniamo attorno alla stessa tavola per la nostra cenetta pre-festiva, un po’ perché abbiamo poche occasioni per vederci tutte e 5 un po’ per il consueto scambio di doni, un po’ perché passare una serata insieme è un momento tenerissimo, pieno di ricordi ed emozioni condivise sui banchi di scuola, e nuovi aggiornamenti dalla vita universitaria! Ieri sera alla nostra riunione si è aggiunto anche Lorenzo, ormai entrato a pieno diritto nel clan!
Sono stata più che felice di averli tutti al mio desco! Il menù è stato veloce e semplice anche perché tutti abbiamo davanti la tradizionale maratona culinaria che metterà alla prova la capacità dei nostri panciottini!

Quenelles di caprino&feta ai tre sapori
Involtini di carpaccio con salsa aromatica
Paella tutto mare
Tronchetto di Natale

A seguire le ricette…
Hugs,kisses&cookies

giovedì, dicembre 22, 2005

Muffins Zucca&Cioccolato

Ingredienti per 6 mini muffins:

90g farina di riso
40g fecola di patate
50g zucchero semolato
50g burro fuso non caldo
polpa di zucca
gocce di cioccolato, 8° seconda della propria golosità!!!)
2 cucchiaini di baking powder
1 uovo
latte di riso q.b.



-Preriscaldare il forno a 180°
-Far fondere il burro e lasciar raffreddare;
-In una terrina mescolare tutti gli ingredienti dry,
-Sbattere leggermente l’uovo con un goccio di latte di riso; aggiungere alle farine, mescolare;
-Aggiungere il burro, la polpa di zucca, (precedentemente cotta al forno e schiacciata con una forchetta), le gocce di cioccolato e ancora del latte se l’impasto dovesse essere troppo duro.
-Versare negli stampini da muffins;
-Cuocere in forno caldo per 10-15min.

Sono il mio primo tentativo di dolce assolutamente senza glutine, data l’assenza di questo componente che necessità di maggiore tempo per sviluppare la lievitazione la cottura diminuisce.
La zucca migliore è quella mantovana a polpa soda che una volta cotta in forno perde la parte acquosa e non bagna le preparazioni in cui viene impiegata.
Hugs,kisses&muffins
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martedì, dicembre 20, 2005


questa � l'espressione conentrata di Sky quando ha in bocca qualche cosa di nuovo...in questo caso uno dei biscotti arrivati da Babbo Natale!
Gaia's pics

Pacchettino!

Beh questa mattina menzionavo i Pacchetti della felicità e poco fa mi è stato recapitato il mio!
Ringrazio Francesco del pensierino e della ricetta per il liquore al cioccolato.
Sky ha gradito i biscotti a lui destinati e ne ha già pregustati un paio come aperitivo!
Mi cimenterò nel liquore con somma gioia del mio ragazzo che già adora il "Bicerin", celeberrimo liquore al gianduja piemontese, anzi torinese D.O.C. io mi inebrierò al solo sentore di cacao perchè da astemia quale sono mi asterrò dal berlo!!!
Hugs,kisses&happiness
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Una splendida giornata

Yawn…mamma che sonno! Meno male che le giornate sono soleggiate e luminose altrimenti il mio stato comatoso influirebbe anche negativamente sul mio umore, che stranamente è positivo e vivace!
Tempo di regali, tempo di pacchetti e tempo di scambi…anche i food-bloggers hanno deciso di inviarsi pensierini e idee via posta oltre che via rete.
Una sera durante una conversazione illuminante le menti instancabili e insaziabili di novità e stimoli diversi di Fiordizucca e Gourmet hanno partorito l’idea di uno scambio “materiale” tra bloggers: “I Pacchetti della Felicità”, l’unico vincolo posto dopo l’iscrizione è stato il silenzio nei confronti del destinatario del proprio pacco.
Ognuno è stato sorteggiato sia come mittente che come destinatario, però nessuno sa da chi riceverà il pacco, ma solo a chi lo deve spedire.
Trovo che l’idea sia splendida perché permette di conoscersi un po’ meglio, grazie proprio alla possibilità di mandare come messaggio di auguri qualche cosa che riguarda la tradizione locale, oppure ricordi legati alle feste in famiglia.
Il Blogger By Mail è una consuetudine già avviata in giro per il mondo e a turno, con scadenza mensile a quanto ho capito ogni blogger che ne prende parte decide il tema per la volta successiva e si procede di conseguenza…c’è stato uno scambio di biscotti, uno che aveva come connubio “musica&cibo” e così via, in fondo le menti sono tutte diverse e possibilità ce ne sono a iosa! = )
Non voglio però dimenticare l’origine reale del mio piccolo diario virtuale, che quando è nato aveva come scopo quello di trasporre nero su bianco tutto il fiume di pensieri che scorre costantemente nella mia testa, spesso e volentieri mi trovo a scrivere pagine e pagine di un diario solo nella testa, è come se i miei neuroni fossero dotati di carta&stilografica e compilassero senza sosta un resoconto di tutto quello che mi stimola idee, immagini, sogni, profumi…
Tante volte sono troppo pigra per mettermi alla tastiera e fare mente locale scrivendo tutto, altre volte invece anca il tempo per farlo, e questo mi spiace.
Sono ancora un’accanita sognatrice e come tale continuo a sognare a colori fino a che posso, qualche giorno fa sempre per viaggiare a qualche cm da terra ho deciso di mandare una bella e-mail alla Bibliotecha Culinaria, casa editrice tra le mie preferite, inviando loro il mio scarno Curriculum Vitae, perché sarei al settimo cielo se dovessero per qualche strano motivo avere bisogno di una collaboratrice, sarei felice anche solo di fare uno stage, da segretaria solo per iniziare a respirare l’aria che tira in un posto del genere! Ci avevo già provato anche con il gruppo Quadratum, quello della Cucina Italiana, ma mi hanno risposto picche…sigh!
Tentare non nuoce, caso mai apprezzassero il fatto che mi sia proposta così…si sa mai!
Hugs,kisses&hopes

venerdì, dicembre 16, 2005

Polpettine di Miglio

Ho rubato la ricetta a Petula, anzi devo ammettere che sbircio il suo blog, con la stessa frequenza con cui leggo i miei libri di cucina, ovvero ho praticamente imparato a memoria tutta le serie “tofu” e dintorni!!!
Mi incuriosiva il miglio, cereale che non conoscevo ma che aveva un suo posto nella dispensa e che ora può diventare parte integrante della mia dieta gluten-free.
Ho scoperto che mi piace il suo sapore dolcino, i chicchi sono divertenti quando si gonfiano in cottura e aumentano vistosamente di volume, tanto che come prima volta ho dimezzato le dosi, anche perché non sapevo cosa sarebbe risultato da questa prova!
Al posto delle sole carote ho usato 1 carota e 1 zucchina entrambe piccole, sempre per il fatto che non sapevo ancora se sarebbe stato di mio gradimento e comunque era il mio solo pranzo, per cui non mi andava di eccedere!
Buone buone le polpettine al forno, molto leggere e gustose. Non amo il fritto, non lo mangio e non lo saprei nemmeno fare come si deve, ovvero senza far grondare tutto di olio. Per cui anche le polpette non macrobiotiche ma di carne/pesce o le faccio in umido, con il loro pucino, oppure al forno come queste!
Da rifare…decisamente!
Hugs,kisses&cookies
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Castagnaccio Natalizio

Ingredienti:

150g farina di castagne
1 tazza di acqua tiepida
50g uva passa
gocce di cioccolato fondente
pinoli e rosmarino a piacere
olio q.b

-Preriscaldare il forno a 180°;
- Ammollare l’uvetta così da farla rinvenire;
- In una ciotola setacciare la farina, aggiungere l’acqua poco alla volta in modo da formare una pastella morbida ma non troppo liquida, regolarsi con la dose di acqua in base anche al tipo di farina che si usa;
- Aggiungere l’uvetta una volta ammorbidita, i pinoli, le gocce di cioccolato;
- Versare nello stampo, unto con l’olio, cospargere con qualche aghetto di rosmarino, ancora un filo di olio e cuocere in forno già caldo per 30-40 minuti, fino a che la superficie appare screpolata.

E’ la mia personale ricetta per il castagnaccio, ma leggendo dietro le confezioni della farina di castagne ne ho trovate di tutti i tipi, quella “da tradizione” credo che non esista, nel senso che essendo una ricetta popolare ogni famiglia ha la sua propria…lo so che in nessuna compaiono le gocce di cioccolato, ma ne avevo giusto un pugno avanzato dai biscotti di ieri e buttarle non mi sembrava il caso!
Hugs,kisses&cookies
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Rettifica

Le gelatine, beh le ho fatte, assaggiate e non mi sono piaciute... per carità bene sono venutre bene, però mi sono lasciata scappare la mano con la dose di thè, era troppo e di conseguenza troppo forte il sapore finale e sono da addolcire perchè con solo un cucchiaino di zucchero mi sono praticamente fatta il lifting agli zigomi!
quelle di azuki invece erano buone, se piace la "marmellata" di azuki, problemi non ce ne sono!
Rispondo al comment di Kja, il negozio "Kathay" ha due punti vendita a Milano: via Rosmini,11 (tel.02.33105368) e P.zza IV Novembre,4 (tel.02.66981368).
Ieri mattina mi è presa una voglia sfrenata di panettone, ma dato che non lo posso mangiare mi sono attrezzata nella ricerca di uno specifico per celiaci, trovato sul sito della Schar, casa produttrice di prodotti senza glutine, così ho ricercato un punto vendita dove poterlo comperare, felice perchè anche io avrei avuto la mia fettazza a Natale, esco di casa alla volta della farmacia convenzionata, arrivo e mi trovo davanti ad un piccolo, tenero, minuscolo panettoncino formato Puffolandia da 180g...al modico prezzo di 4.90euro....sono letteralmente inorridita e mi sono anche un po' seccata.
Ma cavolo già sono prodotti che in commervio non si trovano, nella grande distribuzione bisogna girare tutti i centri commerciali perchè ognuno vende un solo tipo di marca e pochi prodotti della stessa; e poi hanno dei prezzi esorbitanti, un pacco di farina speciale da 600g, (notare i pesi che sono sempre tutti particolari, mai 500g o 1kg!) costa la bellezza di 5 euro...Ho deciso che non comprerò i mix già pronti, tanto comunque sono a percentuale variabile di farina di mais, amido, fecola e farina di riso...a questo punto mi costa molto meno partire dalle singole materie prime e miscelarle da sola.
Ho riempito la dispensa di ogni tipo di farina trabocca di pacchetti colorati e tutti strani, ma almeno sono singole farine senza starne aggiunte...si perchè c'è da farsi venire il voltastomaco leggendo le etichette dei biscotti/pane/fette varie per celiaci, si che la celiachia, spesso e volentieri è legata all'intolleranza al lattosio e al diabete, ma questo non connsete l'uso di grassi idrogenati, margarine di non si sa nemmeno cosa, e oli i più svariati di questo mondo...dato che per fare dei biscotti non ci vuole una scienza, quando ne avrò voglia mi metterò a sfornarne qualche teglia!
Hugs,kisses&cookies

mercoledì, dicembre 14, 2005

Jelly time

Questa mattina sono andata a gironzolare per la "Chinatown" milanese, ovvero zona Via Paolo Sarpi e traverse.
C'è un negozio in via Rosmini che si chiama Kathay...una vera risorsa, vende un po' di tutto, stoviglie in ceramica Raiku e porcellane tipicamente cinesi, prodotti alimentari freschi e confezionati, oltre ad altra merce più o meno pregiata, anche se devo dire che non c'è "paccottiglia". Molti ristoranti giapponesi si riforniscono lì di piatti, bicchieri e ciotole varie, infatti ne avevo parlato ancora ai tempi del Kokoro, perchè mi sono sempre piaciuti i loro bicchieri da thé verde, così ora che avevo tempo ci ho fatto un salto e ovviamente sono ceduta davanti alla scritta "merce al 50%", infatti sono tornata a casa carica come un somaro, con ciotole e piatti, un po' spaiati come servizio da 6 ma bellissimi a coppie!
Ho evitato acquisti alimentari anche perchè devo ancora smaltire le scorte fatte a Londra, per cui terrò presente i loro rifornimenti per un prossimo futuro, però ho comperato i fiocchi di agar-agar e ho provato a fare le gelatine della foto semplici al thé verde profumato al bergamotto:
Per le Gelatine:

250ml acqua
2 cucchiaini di thé verde
1 cucchiaio di fiocchi di agar-agar
1 cucchiaino di zucchero

Preparare il thé come d'abitudine, filtrare dalle foglioline, portare di nuovo a bollore, aggiungere lo zucchero e i fiocchi di agar-agar e far bollire 3-5 minuti, girando di tanto in tanto fino a completo scioglimento. Versare negli stampini, benissimo anche i quadrotti per fare il ghiaccio o una teglietta da cui poi ricavare forme a piacere o semplici fettine; lasciare raffreddare completamente.
Hugs,kisses&cookies
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lunedì, dicembre 12, 2005

Un giorno come un altro

Lunedì mattina, una mattina come tante. Una nuova settimana è iniziata, bene o male ancora non lo posso sapere, certo l'augurio è che sia una settimana soddisfacente, una settimana serena, una settimana senza pensieri, o solo con pensieri che allietino la mente.
Intanto questa mattina ho aggiunto un'altra tacca al libretto universitario, un altro esame dato, un altra conferma che l'università fa davvero schifo...la serietà ha voltato le spalle e se n'è andata tempo fa, tanto tempo fa.
Studiare? studiare nel senso vero del termine ormai è un lusso che ci si concede per piacere personale perchè per sostenere un esame basta una vaga infarinatura della materia, e un po' di faccia tosta.
Ho sperimentato più volte che se dimostri di essere sicua di te stessa e ti presenti con un atteggiamento rispettoso e convincente l'esame è superato anche brillantemente.
Nemmeno i docenti hanno più voglia di approfondire la loro disciplina, arrivano agli appelli fumando, magari in ritardo adducendo scuse che sono pari al mal di pancia dei bambini che non vogliono andare a scuola;
Questo clima di totale indifferenza mi fa male perchè quando mi ero iscritta alla facoltà di Lettere ero contenta di poter studiare quello che mi piaceva più di ogni altra cosa, adoro leggere, adoro sprofondare nei testi degli autori e scervellarmi per capire che cosa li ha spinti a scrivere proprio in quel modo, mi piace tantissimo confrontare testi, opere e stili di un solo autore, o più autori...ma poi mi sono accorta che per imparare qualche cosa di nuovo c'è bisogno di avere anche una guida in grado di indirizzare almeno la parte iniziale del lavoro, e insegnanti in grado di fare questo ce ne sono pochi, anzi si contano sulle dita di una sola mano: è decisamente sconfortante.
Ho seguito corsi tenuti da docenti che arrivavano a lezione, aprivano un testo e si limitavano a leggere...ho preso appunti e confontandoli alla fine del corso con il manuale di riferimento erano una copia esatta con anche parti scritte esattamente allo stesso modo: e poi pretendono da noi rielaborazioni? Ma per favore, non scherziamo!
Ho bisogno di una smentita...
Hugs,kisses&cookies
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domenica, dicembre 11, 2005


le gelatine
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Sushi misto
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i maki
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Sashimi Misto
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Antipastino: purea di verdure miste
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Ristorante giapponese Miyako

Ormai Milano è letteralmente invasa dalla moda del japo-style, che se in un primo momento poteva essere considerato un buon punto di partenza per insegnarci a conoscere un mondo diverso e tanto lontano dal nostro sotto moltissimi aspetti, soprattutto riguardo al come relazionarsi nei piccoli gesti del quotidiano, ora invece sta sfiorando la curva della discesa, un po’ come era successo con il boom cinese degli anni ’80.
Trovare un buon ristorante giapponese inizia seriamente a creare qualche problema, prima di tutto perché non c’è la certezza che i gestori siano giapponese reali, o cinesi che si sono reinventati un’attività più proficua, con tutti i pro e i contro del caso.
Un paio di giorni fa ho dato una lettura alle schede dei ristoranti presenti su GiapponeMania, e cercandone uno che non fosse in una zona troppo periferica, ho scovato questo Miyako, aperto in via S. Gregorio, una traversa di C.so Buenos Aires, tra Lima e P.ta Venezia, comodo da raggiungere e con anche possibilità di parcheggio cosa che per la zona in cui si trova non è assolutamente da sottovalutare.
L’ingresso piccolo e quasi tetro, dato dalle pareti divisorie di carta di riso e legno nero, conduce alla prima saletta nella quale i coperti totali saranno stati più o meno 20.
Tutti i tavoli rispecchiano lo stile minimale giapponese, neri, essenziale anche l’apparecchiatura, che sinceramente non mi piaceva: una tovaglietta trapezoidale dai bordi rossi, tovagliolo blu e bacchette appoggiate all’estremità inferiore facili da urtare appena ci siede. Ogni tavolo ha una lampada di carta di riso che pende in stile: “spada di damocle”, anche se l’idea non è male così l’atmosfera si mantiene pacata e la luminosità soffusa ma che consente di vedere bene che cosa venga servito nei piatti!
L’accesso alla seconda saletta, più spaziosa e dotata dei “tatami” è nascosto dietro ad una parete .
Il servizio è solerte e cordiale, il responsabile parla un italiano perfetto, tanto che al momento della prenotazione ho avuto la sensazione che fosse italiano.
Il menù è bruttino da vedersi, soliti fogli stampati e chiusi nelle plastiche con delle foto che dovrebbero rendere l’idea delle pietanze, sgranatissime e poco a fuoco…meglio non ci fossero state, comunque la proposta dei menù degustazione era articolata in modo da soddisfare un po’ tutte le richieste, dal semplice “sushi-sashimi misto” al più vario che comprendeva anche zuppa di miso, e tempura, per un costo minimo di 21 euro e max di 30 euro; seguiva poi tutta la scelta “alla carta”, dagli antipasti numerosi, ai dolci altrettanto vari. Poco incisivi secondo me i primi, perché non figurava nulla di particolare, un solo tipo di soba, un solo tipo di riso, un solo tipo di tempura, pochi, troppo pochi.
La nostra cena è stata semplice:
1 Sushi Misto
1 Sashimi Misto
1 Maguro maki
1 Gelato al riso
1 mix di gelatina al thé verde e azuki
2 thé verde
Il colore vivo e sgargiante del pesce faceva presagire la sua auspicata freschezza: i filettino adagiati su un letto di daikon erano molto gustosi e delicati; i Nighiri si sgretolavano un po’ facilmente infatti era difficile intingerli nella salsa di soya senza lascire la scia di chicchi di riso, però buoni anche quelli.
Nei dolci, figuravano il gelato classico al riso, o thé verde, e il più particolare al sake, che Ste avrebbe voluto assaggiare, ma che invece era terminato; io non avevo ancora assaggiato la gelatina al thé verde che mi è piaciuta molto, sapore delicato ma non blando, la consistenza era simpatica perché alla vista e al taglio era compatta, ma appena assaggiata si scioglieva in bocca lasciando una buona sensazione di seta sulla lingua, non estremamente dolce da risultare stucchevole così come la gelatina di azuki nella quale c’erano tracce dei fagioli non perfettamente passati, ma non stonavano.
Entrambe assaggiate con un cucchiaino di gelato di riso erano ancora più buone.
Il mio cuore resta ancora fedele al Kokoro, anche se mi piace provare qualche altro locale, non tanto per fare per forza un paragone quanto piuttosto per ampliare le mie conoscenze e vedere l’offerta.
Purtroppo qui non riscontrato una vena creativa degna di particolare nota, certo abbiamo mangiato bene, la qualità era buona però sono rimasta un po’ delusa dal fatto che nemmeno il personale di sala fosse davvero a conoscenza di quello che veniva servito, perché prima di scegliere cosa ordinare, soprattutto nei dolci ho chiesto dove fossero presenti tracce di farina, e la cameriera per quanto gentile era in evidente difficoltà.
Il mio personale voto è un 6 per sushi/sashimi; 6 per i dolci; 5- per il menù in generale;
Conto totale non distante dal Kokoro…meglio il Kokoro!
Hugs,kisses&cookies

sabato, dicembre 10, 2005

Chicken Tikka&Lime Basmati

Ricetta tratta da uno dei giornali importati da Londra, questo è tutto di cucina indiana, della serie "Women's Weekly", un tempo si trovavano anche qui a Milano, poi evidentemente eravamo troppo poche come clienti e quindi il costo dei giornali lievitava di numenro in numero e le copie disponibili erano pochissime, fino a che non sono definitvamnete scomparse. Così l'unico modo per avere la collezione completa fare qualche puntata di tanto in tanto a Londra, o via internet, preferisco pensare di poter tornare Londra quando mi accorgo che mi manca proprio quel volume che mi piace tanto! = )


dosi per 4-6 persone
6 petti di pollo, 1kg circa
1 tbsp di zenzero fresco, grattuggiato
3 spicchi d'aglio
2 tbsp di succo di limone
2 tsp coriandolo in polvere
2tsp cumino in polvere
1/2 tsp garam masala
80g yogurt bianco
2 tbsp concentrato di pomodoro

Tagliare a metà i petti di pollo, praticare dei tagli non troppo profondi sulla superficie, tre per ogni pezzo di carne;
In Una ciotola mescolare tutti gli ingredienti, aggiungere la carne, coprire con della pellicola e lasciar marinare in frigo una notte intera;
Cuocere su una griglia o una piastra fino ache la carne non risulti tenera.

Lime Basmati

200g riso basmati
brodo vegetale q.b.
scorza grattuggiata di un lime

Sciacquare bene sotto acqua corrente fredda il riso fino a che non perda tutto l'amido, lasciar colare in un colino qualche minuto.
Far scaldare un cucchiaio di olio in una casseruola, aggiungere il riso, lasciar tostare un paio di minuti girandolo di continuo, aggiungere il brodo abbastanza per coprire almeno di due dita il riso, aggiungere la scorza di mezzo lime, coprire, abbassare al minimo la fiamma e cuocere per 10-12min. fino a che tutto il liquido sia stato assorbito.
Porre sopra il coperchio un peso, es un pestacarne. Non aprire fino a cottura ultimata.
Quando il riso è pronto, sgranarlo con i rebbi du una forchetta facendo attenzione a non rompere i chicchi, aggiungere l'altra metà di scorza di lime grattuggiata, servire con il pollo.
A piacere si può servire della panna acida come accompagnamento.
Bon Appetit.
Hugs,kisses&cookies

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Risotto alla Melagrana&Branzino

300g di filetti di branzino, possibilmente già diliscati e senza pelle
350g riso carnaroli
1 porro
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1l brodo vegetale
1 grossa melagrana matura
1 bicchiere di vino bianco
sale q.b

Tagliare la melagrana, ricavandone da metà il succo spremendo i chicchi, e tenendo da parte il resto dei chicchi.
Al posto del brodo vegetale, ho preparato un curbuillon con una carota, mezzo porro, mezza costola di sedano un bicchiere di vino bianco e tre foglie di alloro, ho fatto cuocere qualche minuto a vapore i filetti di branzino, ho filtrato e usato quello per portare a cottura il riso.
Preparare il risotto come da tradizione, scaldando l’olio in una casseruola con il porro affettate sottilmente, tostando il riso, sfumando con il vino e terminando la cottura con il brodo.
La ricetta originale diceva di sfumare il risotto con il succo della melagrana, mi sono attenuta alle indicazioni, ma non avevo considerato l’effetto cromatico che mi ha delusa perché il risotto ha assunto un colore poco definito che non mi ha soddisfatta, anche se non ha intaccato il sapore finale che era delicato. Per cui consiglio di sfumare come d’abitudine con il vino e aggiungere solo a cottura quasi ultimata il pesce e i chicchi della melagrana ma non ilo succo.
I filetti di branzino sono stati cotti a vapore qualche minuto per poter togliere le lische e la pelle più agevolmente e aggiunti a tocchetti solo alla fine della cottura del riso, in modo che non si sfaldassero.

Barchette di Radicchio con Mousse di Salmone&Arancia

300g di salmone in un solo pezzo
1 scalogno
1 arancia non trattata
20g burro
1dl di vino biancoaromatico
1 cucchiaio di maionese
capperi q.b
sale grosso

Cospargere il filetto di salmone con un cucchiaio abbondante di sale grosso, coprire con pellicola e lasciar risposare in frigo almeno 4 ore;
Riprendere il salmone, eliminare il sale;
Far sciogliere il burro in un padellino, tostare lo scalogno affettato sottilmente, rosolare il salmone, aggiungere il vino e lasciar cuocere coperto 10min.
Togliere il salmone, levare la pelle e lasciar raffreddare a temp. Ambiente;
Lasciar ridurre il fondo di cottura del salmone;
Frullare il salmone con la scorza grattugiata di metà dell’arancia, il succo, il fondo di cottura, la maionese, e qualche cappero.
Raffreddare bene in frigo fino al momento di servire.
Pulire le foglie di radicchio disporle a piacere su un piatto da portata, cospargere con la mousse e decorare a piacere con qualche cappero dissalato, o dei riccioli di scorza d’arancia.

Insalatina di Gamberi, mela&yogurth

230g gamberi puliti
1 vasetto di yogurt bianco
1 lime
chicchi di melagrana
½ mela granny smith
insalatina mista

Cuocere a vapore i gamberi qualche minuto, lasciarli raffreddare a temperatura ambiente, preparare un emulsione con il succo di mezzo lime e un cucchiaino di olio, sale e pepe a piacere, versare sui gamberi e lasciare marinare qualche minuto;
Spremere il restante lime e mescolare il succo con lo yogurt, dividerlo in due ciotoline o in tante monoporzione quanti sono gli invitati;
Affettare la mela sottilmente;
Disporre come base l’insalatina mista, le fettine di mela verde, e sopra i gamberi con la loro marinata, decorare con qualche chicco di melagrana o la scorza del lime…
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Tutto Pesce

Ieri sera cena per pochi chez moi! Pochi i commensali, ma una delle serate più belle trascorse insieme, visto anche il periodo iper intasato di “cose da fare” un po’ per tutti, però trovare il tempo per passare qualche ora serena in compagnia, riscalda il cuore oltre che il pancino, dato che il freddo si fa sentire sempre più pungente.
Menù veloce da assemblare e sperimentale, perché non avevo mai provato nulla di quello che ho proposto prima di ieri.

Chips di zucca
Insalatina di gamberi, mele&yogurt
Barchette di Radicchio con mousse di salmone all’arancia
Risotto alla melagrana&branzino
Profiteroles, gentilmente offerti da Vale&Vale.

Chips di Zucca:
affettare sottilmente un pezzo di zucca dalla polpa compatta e passare in forno già caldo a 180° fino a che le lamelle non siano asciutte e dai bordi secchini;

mercoledì, dicembre 07, 2005

GRRR...

Ore 21.54 di un mercoledì sera qualunque. io&sky siamo appena tornati dal mini-giro serale intorno al palazzo, ora mi sorge una domanda spontanea: ma perché cavolo una ragazza non può uscire di casa con il cane dopo che il sole tramonta senza che ci sia puntualmente l’idiota di turno che rompe le palle camminando e deve per forza dirti qualche cosa ammiccando con l’amico ancora più idiota di lui?! Soprattutto in qualche lingua strana che è ancora più fastidioso…ma poi nemmeno fossi in ultra-minigonna inguinale con taccazzi extraalti e scollatura da pantera, per pochi motivi stupidi ma essenziali:
1. i tacchi li odio, nel mio stratosferico metro-e-sessanta-dichiarato, zampetto su ballerine ipercomode;
2. le minigonne, come le gonne in generale mi provocano uno stato di ansia da collant che poco tollero…le metto ma se posso le evito, meglio un bel pantalone;
3. ma che scollatura?????!?
Mi fanno veramente “inalberare” tutti quei furboni che solo per rinfrescarsi la bocca devono per forza dirti qualche cosa della serie “ehi bella..”, “ciao bella…” in un italiano che prima di capire che è italiano passa mezz’ora: Il GIOCO DEL SILENZIO NON ESISTE PIU’???!? ripassiamo le regole?

Svaligiando Londra


un poco sfuocata, ma questi sono parte degli acquisti londinesi...


Perec, questa � per te...
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Mochi&Azuki

Grazie aFiordizucca per aver postato la ricetta per la marmellata di azuki!
Li ho comperati anche io un paio di giorni fa e dopo averli lasciti a bagno per una notte oggi a pranzo una parte è finita con il riso integrale e una parte è diventata marmellata di accompagnamento ai mochi che avevo comperato a Londra e che qui non ho ancora ritrovato.
Leggendo "Il medico di se stesso" di Naboru Muramoto, ho appreso che gli azuki sono un toccasana per i reni e i miei di reni hanno bisogno di essere rinforzti, per cui come da prescrizione ho tenuto una parte dell'acqua di cottura dei fagioli, da bere tiepida una mezz'oretta prima dei pasti.
Credo che la mia marmellata sia un po' troppo dolce così per attenuare farò un budinetto di riso&latte così da creare anche un contrasto di colori!
Hugs,kisses&cookies
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domenica, dicembre 04, 2005


Bill!!!!!!!!!!!
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Foyles

L'ultima sera, prima del rientro la tappa fondamentale è stata Charing Cross Rd, con puntata finale da Foyles.
Entrate tranquillamente, ci siamo dirette alla cartina della libreria in cerca del reparto di Embrodery, o Art&Crafts. Scopriamo che è al secondo piano, prendiamo il piccolo ascensore e aspettiamo che arrivi.
Tra una chiacchiera e l'altra mi suona il telefono, esco dall'ascensore armeggiando per rispondere e inizio il giro nel labirinto di scaffali.
Parlando ero totalmente sovrappensiero e buttando l'occhio qua e là vedo che ci sono tante sedie orinatamente poste in file, ho pensato che da lì apoco ci sarebbe stata la presentazione di qualche libro in uscita, mi giro bene e vedo che c'è un signore tutto intento a firmare copie di libri; mi volto ancora meglio per capire chi sia...leggo da lontano il titolo del libro: "A Short History of nearly Everything"...inizia a battermi il cuore...guardo ancora meglio chi sta firmando...è lui...oh my god! BILL BRYSON, lì davanti a me...ero ancora al telefono, mi sono zittita e credo di aver passato tutti i toni del rosso con relative sfumature intermedie...era lui!
Bell'ometto cicciotto e pacioso, classico viso tondo pelatino con gli occhiali, ridacchiava con quella che credo fosse la sua agente e un commesso...ho allontanato la mamma, ho preso coraggio e mi sono avvicinata chiedendo se potessi avere una copia del libro, abbiamo fatto due chiacchiere veloci, e mi sono allontanata con i piedi a 15cm dal suolo!
Ero emozionata come una bimba, lui, il mio scrittore di viaggi preferito...lui che mi ha fatta divertire con ogni singola riga dei suoi testi...che gioia immensa!
Hugs,kisses&cookies
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15 kg di libri

Spese pazze per Natale, in un certo senso la gita a Londra ha contribuito nei primi acquisti di stagione, peccato che al contrario del tradizionale shopping edonistico ci siamo lanciate in una maratona per svuotare quante più liberie possibile in quei 5giorni...risultato: due bagagli amani carichi con 15kg di lirbi di cucina!
questi sono i volumetti più leggeri, tutti ora accatastati a pigne sparse in camera! aiuto...sono sommersa
,kisses&cooking
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venerdì, dicembre 02, 2005

PlumCake Arance&Cannella

Ingredienti

250g farina
150g burro a temperatura ambiente
200g zucchero a velo
2 uova intere
1 tuorlo
2 cucchiaini di baking powder
2 cucchiaini di cannella in polvere
1 arancia grossa
latte q.b.

-Preriscaldare il forno a 210°.
-Affettare sottilmente l'arancia, metterla in una casseruola con zucchero e un po' di acqua e cuocere a fuoco dolce fino a che non sia morbida e caramellata; lasciar intiepidire;
-Lavorare a pomata il burro, deve essere morbidissimo e cremoso, aggiungere lo zucchero a velo e continuare a lavorare con le fruste elettriche;
-Aggiungere le uova una alla volta sempre mescolando, questa volta delicatamente, in utlimo aggiungere il tuorlo;
-Setacciare la farina, lievito e cannella e versarle in due volte nell'impasto avendo cura di non smontare il tutto;
-Prendere lo stampo da plumcake,(io ho comperato quelli di cartoncino usa-getta), versare due terzi dell'impasto, livellare con la spatola, adagiarvi sopra qualche fetta di arancia candita, versare il resto dell'impasto, dare un colpetto sul fondo così da aggiustare il tutto, finire di decorare con le restanti fette di arancia;
-Infornare per 10 minuti, abbassare la temperatura a 160° e finire la cottura per altri 25 minuti.
-Sfornare, servire tiepido spolverizzando con zucchero a velo e ancora un po' di cannella, o con una pallina di gelato alla vaniglia.
La ricetta originale è di Santin, lui però ha usato i marroni canditi, io avevo delle spendide arance biologiche.
Hugs,kisses&cookies


Chelsea
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Crab noodle salad
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Vegetable Stir-Fry
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Londra: cinque giorni di passione!

La sveglia venerdì mattina ha trillato alle 6.00, quando fuori il gelo e il buio della notte erano ancora i protagonisti assoluti.
Il nostro volo sarebbe partito alle 10.30, ma come sempre quando si viaggia low-cost è bene essere al check-in con le consuete due ore di anticipo, preventivando almeno 40 min. per raggiungere l’aeroporto di Orio al Serio abbiamo spaccato il secondo.
Imbarcati i bagagli, ci siamo incamminate verso il bar per il secondo caffè, così per ammazzare quell’ora e mezza che ci restava e anche nella speranza di uscire dal torpore dovuto un po’ al sonno e un po’ al freddo, personalmente più al sonno perché intanto che la mamma era alla cassa io sono caduta in uno stato di trance mistica fissando il vuoto davanti a me in piedi accanto al banco, tanto che un signore tedesco dopo 5 minuti abbondanti mi ha fatto un cenno con la mano per destarmi, mi ha guardata e con le mani unite appoggiate al viso mi ha chiesto se stavo dormendo….l’ho guardato e gli ho risposto sempre gesticolando che aveva ragione! Peccato che io avessi davanti la tazzina del caffè e lui una pinta di birra: erano le 9.00 am…
Non che a Orio ci sia poi molto da fare, così dopo il solito giro in edicola, siamo andate direttamente al gate, in attesa. Una volta sull’aereo ci siamo scelte i nostri posticini comodi e ci siamo tuffate nella rispettiva lettura;
Dopo un’oretta circa, avendo ormai sfogliato due volte “Io Donna”, ho visto che nelle file avanti c’era un po’ di movimento: erano dei ragazzi che stavano cercando di sistemare la chitarra e il basso; quando uno di loro si è alzato hanno iniziato a chiacchierare del locale in cui avrebbero suonato, così ho chiesto loro se erano un gruppo, che cosa suonavano…un po’ di conversazione!
La rock-band si chiama RDB, sono in 5 tutti di milano e dintorni.
Lo scorso anno hanno suonato tutto inverno alle Scimmie e hanno fatto qualche serata anche alla Blues House, due bei palcoscenici, e lo scorso weekend avrebbero suonato in un paio di pub a Londra.
Sono tutti molto alla mano, direi che come età non superano i 30 e a prima vista rispecchiano i classici canoni dei rockettari, jeans maglietta capelli lunghi neri raccolti in una coda! Parlando è emerso che uno di loro è di Sesto, così ho colto l’occasione per proporre loro un’intervista volante per il giornale…ora devo parlare con il mio caporedattore per chiedere l’ok e se poi loro fossero ancora interessati sarebbe bellissimo! Cross your fingers!
Atterrare a Stanstead è altrettanto comodo che non a Heatrow o Gatwick, perchè I treni che portano in centro città sono numerosi e anche frequenti, oltretutto si viaggia velocemente senza perdere troppo tempo…tempo che invece ci hanno rubato una volta in albergo perchè la nostra stanza non era mai pronta.
Dopo due ore di attesa e molta pressione finalmente ci hanno lasciato accomodare in camera, dicendoci che si scusavano infinitamente per l’attesa e che per questo motivo ci avevano anche fatto un upgrade, quindi una stanza più comoda e grande.
Avremmo potuto abbandonare i bagagli alla consiérge e incamminarci per le strade della città, ma entrambe eravamo un po’ affamate e non avremmo immaginato di dover attendere così tanto.
Accoccolate sulle poltroncine della sala da thè dell’albergo ci siamo deliziate con un “Vegetable stir-fry and basmati rice” per me e un “ Crab noodle salad” per la mamma, il tutto accompagnato con un luuuuuungo sorso di caffè e i concerti per liuto di Vivaldi in sottofondo.
La saletta era composta di una prima stanza con un divano quasi sfondato e un paio di tavolini come il nostro accostati alla parete, di fronte all’ingresso due gradini lasciavano spazio ad un piccolo palco rialzato sul quale c’erano altri divani da due posti, ognuno con un piccolo tavolinetto davanti già pronto per il rituale del thè pomeridiano; al fondo della parete un camino scintillava e riscaldava l’ambiente, le finestre filtravano i raggi del sole che stava già iniziando il suo tramonto; il rumore del traffico era parato dai vetri spessi dai quali però si poteva assistere al brulicante passaggio di cabs, autobus e pedoni sui marciapiedi, per la maggior parte turisti, armati di sciarpa, cappellino e pianta della città. Il calore era ulteriormente dovuto agli addobbi natalizi, due pini infiocchettati ai lati delle finestre, le ghirlande sulla cornice del camino e sui corrimani, qualche altra decorazione qua e là. Tutti ci colori erano sulle tonalità dei verdi e dei rossi, dal muschio intenso per i divani, al porpora delle poltroncine, più chiara la tappezzeria, molto british nello stile per cui righe verticali di due larghezze differenti…luci soffuse ma abbastanza forti da non lasciare che le palpebre si chiudessero, musica in sottofondo delicata che a tratti destava e a tratti cullava, il chiacchierio dei presenti molto sommesso, nessuno che osasse alzare il proprio tono di voce tanto da essere udito anche da altri che non fossero al proprio tavolo; lo sgambettio continuo dei camerieri e del personale che si prodigava in cortesia e gentilezza, ma che nella pratica era carente.
Il relax era sovrano.
Il nostro pranzo è stato soddisfacente, la presentazione dei piatti curata e molto precisa, bello il gioco di contrasti per i noodle della mamma: piccoli vermicelli all’uovo che facevano da nido ad un insalatina tiepida di polpa di granchio,( preciso: polpa di granchio e non surimi), con una citronette di lime,olio di oliva e coriandolo.
Il mio stir-fry altrettanto invitante era un mix di julienne di zucchine, carote, sedano rapa e peperoni saltati velocemente tanto da restare ancora croccanti, bilanciati dalla morbidezza dei funghi shiitake in agrodolce il tutto rinfrescato dalla cupola di basmati al lime e coriandolo, alla quale era stata affiancata una ciotolina di chutney agrumato.
Dal menù la mia scelta per il pranzo non era molto ampia, perché molti piatti prevedevano nella preparazione l’uso di qualche farina o pietanze glutinose, ma questo che sarebbe stato un “accompagnamento” è invece stato investito del ruolo di piatto unico in modo eccellente.
Dopo aver scaldato pancino e mente, dopo le famose due ore di attesa, scaricati i bagagli in camera, cambiate velocemente, ci siamo rigettate nel freddo e godute l’ora del tramonto a spasso per Chelsea.
Hugs,kisses&cookies

giovedì, dicembre 01, 2005

Some more London

Good morning everybody!
sono tornata ieri pomeriggio da una breve scappata a Londra con la mia mamma!
Ci siamo regalate 5 giorni di scarpinate avanti e indietro per tutta la città, godendoci il sole, (quando qui a quanto mi è stato detto, nevicava), l'atmosfera natalizia che già aleggiava in ogni angolo e lo scambio culturale che caratterizza la vita inglese.
Sono state giornate favolose, sia per il fatto che sono tornata a "casa" per poco, sia perchè finalmente le ho passate interamente con la mammetta, cosa che purtroppo accade di rado!
Abbiamo staccato il cerevello dalla routine milanese, dagli ultimi avvenimenti poco rosei e dalle beghe lavorative!
Abbiamo reso ultrafelici tutti i librai londinesi, tanto da rimpatriare con un eccesso di 9kg di bagaglio...erano tutti libri!!!
Con calma inizierò il mio report, perchè di chicche da raccontare ne ho che risalgono a quando abbiamo messo piede sull'aereo in partenza sino alla sera prima di rientrare...
hugs,kisses&cookies...o forse meglio Hugs,kisses&mince-pies
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