lunedì, luglio 25, 2005

110 & Lode



Bravissima Chiaretta! Mercoledì 20 Luglio,2005 abbiamo avuto l’onore di partecipare alla prima laurea del gruppo di reduci carducciane! Colloquio brillante e veloce, voce sicura e atteggiamento positivo…essere la prima della mattinata evidentemente ha portato anche un pizzico di fortuna!
Ancora complimenti e BRAVA,BRAVA,BRAVA!!!!!
Hugs,kisses&cookies

martedì, luglio 19, 2005

Menta&Basilico

Era tanto che non si levava un vento da temporale così forte. Nel pomeriggio c’era stata una prima avvisaglia, il cielo da sereno che era si è fatto buio e sempre più nero, le nuvole si sono sovrapposte al sole, coprendolo e aumentando il caldo e l’afa; erano solo le 14.30 quando gli alberi hanno iniziato ad ondeggiare sospinti dalla classica aria torrida pre-temporale, ma era solo un falso allarme.
Sono scese giusto due gocce, evaporate ancora prima di toccare il terreno arso dal sole e assetato di acqua ma non graziato da una pioggia dolce e dissetante come avrebbe agognato.
Il pomeriggio è poi tornato sereno e il cielo di nuovo sgombro e limpido, forse troppo, il sole era ancora più caldo di prima, l’aria pregna di umidità…la pressione sempre più bassa e il respiro sempre più affaticato.
Nel corso della serata un bel tramonto ha accompagnato il momento della cena tipicamente mediterranea ed estiva a rinfrescare il palato e le membra affaticati dopo una giornata così tropicale;
Insalata greca a base di formaggio feta, che con il suo gusto salato e leggermente pungente arricchisce qualsiasi piatto freddo, a contornare quel bianco candido erano stati disposte due corone di fettine sottili di pomodori rossi polposi e compatti, morbidi ma non acquosi, e una di verde cetriolo, qualche oliva nera a contrastare il tutto ed esaltare riprendendo il sapore salato del formaggio; a giusto completamento di profumi e sapori qualche foglia di menta&basilico che con il loro aroma così intenso sanno donare ad ogni piatto nel quale sono impegnati una vivacità e una frescura spettacolare.
Basta avvicinare una mano e accarezzare le piantine che subito si sprigiona tutta la loro personalità nell’aria, le dita rimangono gentilmente aromatizzate e il sentore svanisce dopo qualche attimo; il loro potere rinfrescante è indicato per quelle pietanze che hanno bisogno di essere consumate non calde ma tiepide, il basilico per il suo colore brillante tende ad appassire subito in cottura e anche a prendere un retrogusto amarognolo che andrebbe a rovinare anche una preparazione forte, per questo è inutile aggiungerlo “durante”, ma da il meglio di sé solo alla fine…è come se fosse il padrone di casa, che in una cena particolarmente importante si fa attendere dai suoi ospiti, e degna i commensali della propria presenza con un po’ di ritardo e quando i commensali già sembrano turbati dalla trepidazione di vederlo e accoglierlo, lui fa la sua entrata donando alla sala e all’atmosfera una ventata fresca, tanto che anche i più annoiati non possono fare a meno di restare a bocca aperta e riempirsi il naso da quell’aroma così leggero e persistente.
Tra una chiacchiera e l’altra la cena è volta al termine, era già tardi così dopo aver preparato la cuccia a Sky, ho dato la buonanotte alla famiglia e mi sono diretta a letto…sono crollata in un sonno profondo quasi subito. Ero così sprofondata nel mondo dei sogni che ho faticato a rendermi conto che un vento fortissimo stava sbattendo violentemente le tapparelle e gli alberi in strada…sentivo dei rumori, ma credevo facessero parte del sogno che stavo facendo per cui non ero tranquilla, ma non riuscivo a svegliarmi. Solo dopo un po’ ho aperto un occhio e ho prestato attenzione a quanto si stava scatenando…ho capito che era il vento da fuori che ululava e sono andata in cucina a vedere di ritirare Sky, con mio padre che quasi veniva portato via.
Prima del temporale vero e proprio che è durato un’oretta, è arrivata la grandine: piccoli chicchi di ghiaccio grandi come gocce di cioccolato che ticchettavano insistentemente sul pavimento e contro i muri del palazzo…poi il rumore è mutato e da metallico che era si è trasformato in uno scroscio irruento e continuo, sembravano enormi gavettoni scagliati con cattiveria dall’alto, ognuno era una doccia pesante che sfondava le piante e i tetti delle auto parcheggiate;
Sky ha trovato riparo in camera con me, lui non era nemmeno agitato, anzi secondo me si è anche chiesto perché cavolo qualcuno è andato a svegliarlo, lui che stava dormendo così tranquillamente sulla sua materassina con la paperotta a coccolarlo; il vento era diventato freddo e la temperature sia fuori che in casa è precipitata di 5-6 gradi.
Nel giro di un attimo…il silenzio.
Solo la coda di sky che scandiva il tempo sul pavimento, tac-tac…tac…tac-tac poi anche lui è caduto nel mondo dorato dei sogni e la sua coda ha smesso di picchiettare, il respiro è tornato quello regolare di quando si dorme, e poi di nuovo un tuono a squarciare quest’attimo di quiete…dal nulla ancora pioggia ancora un tuono fortissimo…silenzio.
Buonanotte
Hugs,kisses&cookies


ah...vita da cani? vita da campeggio? in ogni caso una pacchia!!!
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giovedì, luglio 14, 2005

Giornata alternativa

Martedì 12 luglio,2005 h.14.30…nel caldo torrido di Sesto, mi incammino alla volta della metropolitana vicino a casa perché di lì a una mezz’oretta io&Vale ci saremmo godute la mostra fotografica di Robert Doisneau a Palazzo Reale.
Scendo in stazione, compro il mio biglietto, timbro e salgo sul treno. Libro alla mano, mi siedo su un sedile vicino alle porte e mi immergo come mia abitudine nella lettura…troppo concentrata da rendermi conto che nel momento in cui le porte si stavano per chiudere il ragazzo in piedi accanto al mio sedile mi ha preso la borsa che avevo appoggiata sulle ginocchia, chiusa e con tanto di braccio infilato nella spallina, e in men che non si dica lui è sceso correndo, io sono rimasta a bocca aperta con le porte che mi si sono chiuse in faccia e il treno che partiva.
Momento di rabbia intensa perché non me lo aspettavo assolutamente, è stato tanto repentino che non mi sono accorta quando mi ha sfilato la borsa dal braccio ed è corso via; una ragazza dolcissima mi si è avvicinata e appoggiandomi una mano sulla spalla, mi ha chiesto se stessi bene e se volessi qualche euro per il biglietto del ritorno…i due lati della stessa medaglia: l’idiota che scippa, e la persona che porge il suo aiuto e comprensione…il gesto di quella ragazza mi ha così confortata che non sono nemmeno riuscita a provare rancore per quel poveretto.
Mi sono precipitata a casa della Ziotti, (la mia ancora), trovandola e chiedendole aiuto in lacrime, perché anche se non ero nera di rabbia ero comunque preoccupata e anche spaventata; lei pensava che mi avessero rubato il cane, che invece era tranquillo e beato a casa a dormire!
Abbiamo subito preso il telefono e iniziato a bloccare carte varie e tutto quello che si poteva fermare, dopodiché ha preso vita la macchina burocratica per cui denuncia dai Carabinieri, iper comica la lingua in cui è scritta…credo che riescano a inventare un idioma pseudo-italiano solo per l’Arma, perché rileggendola a mente lucida ci si accorge che di comprensibile ci sono due o tre parole…la consecutio temporum è davvero un optional e gli errori di ortografia abbondano come il pane.
La cosa davvero brutta è il gesto, uno si sente violato in qualche cosa di intimo, perché ero in un momento di totale apertura, stavo leggendo non ero tesa ma anzi molto rilassata, questo era in piedi accanto a me esattamente di fronte alle porte, non l’ho nemmeno guardato con attenzione perché non mi interessava, ho semplicemente notato la presenza di un “ragazzo” vicino a me, così come sapevo che c’erano altre persone sul mio stesso vagone…in fin dei conti mi spiace anche per lui, perché nella borsa non ha trovato nulla che potesse usare o sui possa lucrare…non si può nemmeno fumare una sigaretta alla faccia mia, perché non fumando non ne avevo! Ah beh si può combattere un eventuale alito cattivo perché avevo ben due pacchetti di chewingum e può andare da BlockBuster con i pochi contanti che c’erano nel portafoglio!!!!!
Va beh…che dire?! Purtroppo sono cose che succedono, è uno sbatti allucinante perché il danno subito è quattro volte quello che lui ha guadagnato, nel mio caso.
Un grazie grande come un casa al “primo soccorso” della ziotti e a quello tempestivo dei miei che sono tornati di corsa dalle loro vacanze!
Hugs,kisses&cookies

lunedì, luglio 11, 2005


what about berries?
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i miei tesori
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Recensire?

Già che sono alle prese con l’ultimo libro di Ruth Reichl, la famosa ex critica gastronomica del “New York Times” sto cercando di apprendere il suo metodo nella descrizione di piatti, sapori, profumi, anche se a dire la verità il suo stile descrittivo mi piace ma non condivido totalmente la sua visione del mondo enogastronomico…sarà che partiamo da due punti di vista completamente diversi!
In ogni caso, questa lettura mi ha riportato alla mente tutta la serie di considerazioni che mi avevano impegnata tempo fa quando ho avuto modo di cenare in un ristorante il cui chef ha meritato la prestigiosa stella Michelin: “Antica Osteria La Rampina”.
Per il mio 22esimo compleanno Ste, conoscendo la mia passione per la cucina e l’arte culinaria in genere ha deciso di portarmi lì a cena; gesto molto apprezzato.
Ste ha modo di frequentare quel ristorante perché da qualche anno a questa parte lavora per i proprietari: i fratelli Lino, lo chef, e Angelo Gagliardi, che si occupa della gestione organizzativa ed economica; grazie a questo ho avuto l’occasione di entrare nelle cucine e seguire attivamente come funziona la vita del dietro le quinte, ho conosciuto la pasticcera Licia, una vera maga nella realizzazione di piccole delizie, e i vari aiuto cuoco che si stanno facendo le ossa.
Ho chiacchierato più volte con lo chef, il quale mi ha incitata a continuare con questa passione senza dimenticare lo studio che è altrettanto importante, di sviluppare una buona dose di curiosità, che poi è alla base della conoscenza perché permette di approfondire sempre più nel dettaglio qualsiasi cosa e argomento, questo è il mio parere;
La cena di quella sera è stata ottima, quello che ricordo con maggior gusto è stato il “Risotto al ragù di pesce”, una cupola di riso all’onda, perfettamente al dente ma allo stesso tempo morbido al punto giusto tanto da riuscire ad assaporare ogni singolo chicco di riso immerso in questa dadolata di piccoli frutti di mare che erano lì a ricordare quelle meravigliose cene consumate in spiaggia;
La mia scelta è stata “tutto pesce” e dato che potevo approntare piccole modifiche al menù “Di mare” non mi sono tirata indietro nelle richieste, piccola pecca iniziale è stata la non disponibilità dell’unico antipasto che mi sarebbe davvero piaciuto assaggiare, era a a base di tonno, forse una tartare, chiedo scusa ma ora non ricordo esattamente perché è passato un anno, comunque ho potuto ripiegare su un “carpaccio di storione”, buono, delicato e molto fresco il pesce particolare fondamentale, anche vista la stagione decisamente calda; Ste ha preferito restare “a terra” con una “tagliata di petto d’anatra”…devo ammettere che il servizio e la presentazione dei piatti è stata molto curata e siamo stati coccolati e trattati con i guanti, conoscendo le tradizionali quantità di cibo che normalmente vengono stabilite, noi siamo stati premiati con un buon 40% in più!
Come primo Ste ha preso “tagliolini allo zafferano e fiori di zucca”, la pasta rigorosamente fatta a mano era di una delicatezza particolare, i tagliolini scivolavano morbidi nel piatto e nella loro crema gialla, accompagnati in quella danza da croccanti fiori di zucca di una sfumatura più chiara che contrastava elegantemente con piccoli dadini di pancetta; anche in questo caso la porzione era abbondantemente per due persone, e Lino conoscendo la fame di Ste non ha lesinato nel lasciare qualche grammo di pasta in più…
A nostro malgrado abbiamo lasciato il posto del secondo al dolce, la mia gola aveva avvistato alla prima lettura del menù due dessert totalmente a base di cioccolato, “Tortino di Gianduja caldo con gelato” e “Bisquit al cioccolato su salsa di cioccolato”…non avrei mai potuto rinunciare a tanta goduria per un secondo…così trasgredendo alle regole del ristorante ci è stato concesso un assaggio di entrambi a testa.
Con mio sommo gaudio mi sono potuta tuffare in un’orgia di cioccolato e piacere come poche altre volte…il piatto era da portata di poco più piccolo del tavolo a cui eravamo seduti: porcellana bianca a contrastare le sfumature di cioccolato dal gianduja di tono più chiaro alla salsa fondente, una buona ganache. Il bianco del piatto era ripreso dalla crema del gelato, che timidamente accompagnava il tortino caldo abbastanza a mantenere il cuore morbido e l’esterno a forma di funghetto…una nota di vaniglia si sprigionava grazie proprio alla temperatura…al lato opposto del piatto sempre questo gioco di caldo e freddo era rappresentato da un laghetto di calda ganache sulla quale navigava una chiatta di bisquit che non ha fatto in tempo a inabissarsi perché l’ho apprezzata fino all’ultima cucchiaiata. Solitamente non si possono fare assaggi del genere, il tortino è servito in solitaria e il bisquit anche…occasione speciale, dolce speciale! Al dolce un 10&lode.

Purtroppo però non tutto può essere “rose&fiori”, per cui passo alle note negative: innanzitutto il ristorante è in una posizione abbastanza infelice, a lato della via Emilia, una strada statale che nel tratto fra San Giuliano Mi.se e Melegnano è perennemente vittima del traffico più intasato. La facciata fortunatamente è stata da poco reintonacata e ristrutturata perché fino alla scorsa estate esternamente dava l’impressione di un posto di ristoro molto “alla buona” e non di un ristorante tanto rinomato, è comunque uno dei più antichi della Lombardia. Anche ste mi racconta che spesso e volentieri è capitato che qualche ignaro guidatore affamato abbia arrischiato alle proprie finanze varcando la soglia d’ingresso e chiedendo un tavolo libero, ma il menù prontamente esposto prima della sala con prezzi a vista lo ha fatto rinsavire in tempo da non dover impegnare qualche organo per pagare il conto salatissimo a fine pasto; Voto decisamente negativo per la scelta delle sotto-tovaglie in fantasia fiorata anni ’60, pacchiane e fuori luogo, meglio una semplice tovaglia di fiandra color crema rivestita da una tovaglietta più piccola in bianco…voto 3; disposizione delle stoviglie classica e curata, ma i sottopiatti d’argento meritano una pulizia molto più precisa, purtroppo l’argenteria è a rischio e pericolo di chi la sceglie, perché non risparmia nessuna ditata per cui o è sempre lucidata oppure dona una nota di trascuratezza, così come i pizzi appoggiati sopra i sottopiatti, anche quelli erano macchiati e ingialliti…voto 4;
Zanzare, zanzare e ANCORA ZANZARE; bella l’idea di allestire parte del cortile all’esterno molto suggestivo coprendolo con un gazebo sotto al quale far accomodare poca clientela, ma nelle serate afose non si respira e vista la zona sempre umida a causa dei campi circostanti e dell’acqua insalubre del Lambro che scorre nelle vicinanze, le zanzare approfittano per cenare e disquisire del più e del meno sia con il personale sia con i commensali, impegnati in difficili battaglie a colpi di repellente tra un boccone e un sorso di vino; gli zampironi disposti lungo il perimetro stile “luci d’emergenza” nei corridoi degli aerei servono a poco…peccato le serate romantiche ne risentono!
I tavoli…piccoli! Una volta arrivato il cesto del pane non ci sta altro, e per due non si può occupare un tavolo da quattro altrimenti si perdono due coperti e il guadagno finale della serata ne risente, per cui o si è piccoli e magri, o molto composti a tavola, o ci si stringe! Voto 5.
Tasto dolente anche per le divise dei camerieri…non si capisce se siano perennemente travestiti da preti, visto il colore nero tetro oppure da coreani, per la scelta del colletto della giacca…divisa che consiste in sottogiacca, tipo davantino, bianco; giacca nera lunga e di un tessuto così pesante che potrebbe tranquillamente essere indossata al posto del cappotto in pieno dicembre; pantaloni neri e scarpe nere, il tutto corredato da un grembiule bianco annodato in vita il che stona con lo stile altezzoso al quale aspira la cucina, perché fa molto pizzeria di quartiere. Il problema di quelle divise è che sono tali solo a metà, perché va bene che ad una prima occhiata tutti i camerieri sembrano vestiti allo stesso modo, ma poi squadrandoli singolarmente si vede che uno ha le scarpe da tennis, l’altro i mocassini, uno i pantaloni con un taglio e così via…allora se si vogliono fare bene fino alla fine che tutti siano forniti della stessa mise dalla testa ai piedi! È vero è un costo, ma quantomeno il risultato è garantito! Ultima piccola annotazione, quelle giacche oltre a non avere personalità sono eccessivamente pesanti, quei poveri camerieri che scorrazzano avanti e indietro dalla calda cucina alle sale, sono sottoposti ad una continua sauna. Voto 4.
Ormai conosco le dinamiche della Rampina anche per quanto riguarda l’organizzazione di banchetti per matrimoni e cresime, ho lavoricchiato un paio di volte come “addetta alle bevande” e sinceramente non è un’esperienza che intendo rivivere. La sala predisposta era quella nuova e annessa al già esistente ristorante, dotata di cucina indipendente, molto più moderna e anche pulita rispetto all’altra, totale dei coperti disponibili 160: tavoli rotondi grandi e a seconda delle prenotazioni più o meno stipati. Menù come da copione da studiare volta per volta con i promessi sposi, ma quello che mi ha deluso atrocemente è sempre “l’aperitivo”, uno squallido buffet di tartine poco curate e monotone che di appetitoso non hanno nulla…la preparazione è a discrezione e fantasia del cameriere scelto, nel senso che quei pezzi stilizzati di pane carrè appena tostato sono disposti assolutamente a caso su vassoi improvvisati, è capitato anche a me di inventarmi una minima di disposizione, accatastando tartine una sull’altra in mancanza di spazio. Voto 2.
Sono stata severa per4chè avendo avuto la possibilità di vivere quella cucina da cliente e quindi da perfetta ignorante di quanto accadeva alle spalle della porta della cucina, e sia avendo visto come quello che arrivava nel piatto effettivamente nasceva mi sono permessa di esprimere le mie opinioni.
Il cibo è buono, devo ancora capire da che parte arrivino certe materie prime, ma tutto sommato la ricerca e la qualità sono bene impostate, è data troppa importanza alla parte economica, alcuni piatti non valgono il prezzo richiesto. Interessante lo studio dei menù che cambiano a seconda delle stagioni, con una scelta sia di mare, che di terra variegata. Alcuni piatti vengono riproposti a rotazione perché molto validi, da segnalare e suggerire sono i risotti, se poi vengono cucinati dallo chef in persona il tocco si sente, ma anche l’aiuto cuoco Leonardo è decisamente ferrato in questo primo piatto..come porzioni forse gli affamati non saranno pienamente soddisfatti dalle paste.
Da provare il sorbetto al thè, rinfrescante soprattutto se si sono scelte preparazioni impegnative per la digestione. In primavera stimolante e accattivante il “Menù fiorito” che ruota intorno a colorati fiori di campo proposti come tocco di creatività.
Hugs,kisses&cookies

www.rampina.it per maggiori infos

venerdì, luglio 08, 2005


London Blasts...Non so che dire, sono totalmente senza parole, quello che � successo a Londra, mi ha profondamente colpita. Quella citt� per me rappresentava la sicurezza e l'affidabilit� totali, e ora � stata minata e violata proprio l� dove il vanto inglese � sempre stato forte...i trasporti pubblici, costantemente monitorati e posti sotto attenta vigilanza, in ogni ora del giorno...Un pensiero e un abbraccio lo dedico a tutti coloro che in quei momenti viaggiavano in metropolitana e sui double decks. Alla mia amica Stefi, che fortunatamente sta bene!
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mercoledì, luglio 06, 2005


le ultime letture...
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Adoro queste giornate così particolari.
Ieri ero intenta a preparare il riso da dare a Sky, e mentre coceva mi è venuto alla mente il “riso rosso” che mi faceva sempre mia nonna quando ero bimba ed ero nella fase “rossa”; in quel periodo avrei mangiato riso rosso mattina-pranzo-cena ininterrottamente. Ogni volta che mi si chiedeva che cosa avrei voluto da mangiare, la mia risposta era sempre la stessa: “riso rosso”…che poi è semplice riso bollito, condito con un velo di olio e una cucchiaiata di passata di pomodoro, o eventualmente concentrato di pomodoro allungato con un cucchiaio di acqua del riso…ma per me deve aver avuto un sapore così buono che non riuscivo a mangiare null’altro; beh poi c’è anche da dire che sono sempre stata una persona molto abitudinaria, per cui una volta fossilizzata su qualche cosa era difficile farmi cambiare! La mia infanzia è stata caratterizzata da “fasi colorate”…c’è stata quella “verde” in cui mangiavo pasta e riso al pesto, sempre! O passato di verdura di un verde bosco intenso…ma il top erano le “ruote” al pesto che mangiavo a casa dei nonni, il pesto rigorosamente fatto in casa, le ruote erano un formato di pasta che ora non vedo nemmeno più in commercio, non so cosa mi piacesse così tanto di quella pasta, alla fine il sapore era identico a quello dei fusilli o delle più classiche penne, ma forse era la forma che mi stuzzicava…avevo anche tutto il mio rituale per mangiarle!
Poi c’è stata la fase “gialla”…e lì solo risotto allo zafferano, magari con qualche fungo, ma mi bastava fosse giallo…poi come me lo faceva la mamma che lo lasciava leggermente “attaccare” sul fondo e poi lo grattava via con un cucchiaio, c’era quella sottile crosticina dorata meravigliosa! Pensare che poi al Savini, ristorante ultra lussuoso nel pieno centro milanese, lo hanno spacciato come “Riso al salto” !!!! Poi la sopradetta fase “rossa” in cui il pomodoro la faceva da padrone…però il pesto continuava a resistere forte della sua genuinità!
Così ieri mi sono rituffata nel piatto di riso rosso con un gusto che da tanto non provavo…aggiustandolo con una nota in più di sapore…

Riso Rosso

Ingredienti, x 2persone:
150g riso Carnaroli
80 g pisellini fini freschi,(anche surgelati…non in scatola)
un cucchiaio di concentrato di pomodoro

Far cuocere il riso e i piselli in abbondante acqua salta bollente per 15-18 minuti, seguire i tempi sulla confezione, comunque deve essere al dente;
Scolare il riso e piselli lasciando da parte l’equivalente di due cucchiai di acqua di cottura per diluire il concentrato di pomodoro da mescolare al riso, aggiungere un filo di olio d’oliva e a piacere una grattata di parmigiano.

Lo so, può sembrare quasi cibo da ospedale, eppure io da piccola ci andavo matta!
Dopo questo pranzo luculliano, ho passato il pomeriggio in compagnia di Riccardino e dato che il tempo era così incerto che non lasciava troppo margine per una bella passeggiata, abbiamo deciso di dare sfogo alla nostra manualità provando a giocare con la “pasta al mais”, che è come la pasta al sale, con la quale si possono creare migliaia di oggettini o formine da manipolare e poi colorare e far essiccare.

Pasta al Mais
125g maizena, o fecola di mais
250 colla vinilica, (Vinavil)
20g crema emolliente per mani,(nivea hand-glissolid…)
125ml acqua
due cucchiaini di glicerina liquida

In un recipiente iniziare ad amalgamare la maizena con l’acqua, aiutandosi con un cucchiaio di legno per non formare grumi;
Aggiungere in ordine: la colla diluita con due cucchiai di acqua, la crema e infine la glicerina continuando a mescolare;
Riporre in un pentolino su fuoco bassissimo e continuare a mescolare cocendo per 10-12 minuti.
Durante i primi 5minuti l’impasto inizierà a solidificarsi diventando mano a mano simile ad una polentina…sarà pronto quando risulta di consistenza elastica ed omogenea e si staccherà da solo dalle pareti;
Ungere con un velo di crema una superficie e adagiarvi l’impasto rigirandolo un paio di volte; lasciarlo raffreddare;
Iniziare ad modellarlo a piacere. E’ bene dividerlo in più parti e tenere quelle che non si usano in un contenitore di plastica chiuso così che non si secchi.
Dato che è bianco, si può colorare aggiungendo durante l’utilizzo dei coloranti per alimenti, o come ho fatto io ieri anche delle spezie in polvere, per farlo rosa ho usato la paprika dolce, per il giallo il curry…
Ai bambini piace molto perché ha la consistenza del “didò”
Ci sono tanti libri in commercio che spiegano come poterlo modellare per formare delle belle ghirlande o forme tipo suppellettili!

In questi giorni da indipendent woman, ho degli orari tutti sballati, ieri sera dopo che Riccardo è tornato a casa ho portato fuori Sky a prendere una nuova boccata d’aria fresca e siamo andati nel parchetto dietro casa a giocare un po’…c’era anche una pastore tedesco vecchiotta ma elegantissima con il suo pelo nero&beige lucente e folto, molto distinta nel portamento e anche abbastanza schiva, ma Sky che aveva una voglia matta di giocare l’ha praticamente costretta ad un corri corri per tutto il parco! La cercava per giocare e anche se all’inizio lei non era troppo per la quale poi ha ceduto ai capricci del cucciolo e si sono divertiti…il suo padrone si è stupito perché diceva che solitamente non è così propensa ad accettare il gioco degli altri cani e non li avvicina.
Aveva smesso da poco di piovere, infatti anche lì nel parchetto non c’era nessuno, quando invece solitamente a quell’ora pullula di cani e relativi padroni; l’aria era densa del profumo di sottobosco, quell’umido misto a terra bagnata, gli alberi gocciolavano acqua e ogni volta che il vento scuoteva le frange dei pini si librava un profumo di pigne così intenso che sembrava di essere persi in una foresta di montagna.
Dopo il temporale di questa notte quel profumo è diventato ancora più pregnante, alle 7.30 di questa mattina prima che riprendesse a piovere io&Sky siamo tornati nel parchetto, questa volta in totale solitudine, lui si è fatto la sua bella corsa io ero tutta intenta a osservare la routine mattutina i tutti coloro che di corsa si stavano dirigendo al lavoro…un via vai di gente in giacca e cravatta, in jeans, con la borsetta a tracolla o con lo zaino del pc sulle spalle…chi era appena uscito dall’edicola con il giornale fresco di stampa, chi si vedeva che aveva già mille pensieri per la testa, e noi due che stavamo scegliendo quale legnetto era più idoneo per un lancio&riporto…sta di fatto che dopo solo una mezz’oretta abbiamo sentito dei goccioloni che ci picchiettavano sulle testoline, così ci siamo guardati e siamo scappati di corsa verso casa, già zuppi e riccioluti a causa dell’acqua!
Che ridere…lui con le sue zampette corte che correva veloce veloce…questa macchiolina bianca sul marciapiede!
Hugs,kisses&cookies

domenica, luglio 03, 2005


The cheesecake...from left above before chilling;first step for the garnish;the garnish;berries; the Final Result...till leftovers...which leftovers?
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Raspberry Creamy Chilled Cheescake

Two days ago I went to my grandparent's and my nanny gave me a little basket of glorious raspberries..her last grown berries, as soon as i taste them i felt on heaven...so tinies so tasting and sweet and delicious; i was wondering about using them for a "Sorbetto", or a very creamy "Gelato", but then lookig at my great cheescake book, i found this recipe..well i found the "base version" of the cake, and then i just changed something...I used 2/3 ricotta and just 1/3 philadelphia, i wanted to use "agar agar flakes", instead of gelatine leaves, but i'm a bit worried with the amount yet; anyway the result has been good and my grandparents did like it very much!
Hugs,kisses&berries


Ingredients:

For the base:
1cup (250g) digestive biscuits
¼ cup (80g) butter, melted

For the filling:

3 leaves of gelatine, (colla di pesce)
¼ cup of water
200g ricotta
150g Philadelphia
½ cup (120g) custer sugar
Raspberry…as much as you like

-Combine biscuits and butter; press onto bottom of 9-inch springform pan. Cool in the fridge while combining the filling.
- Soften gelatine in water; stir over low heat until dissolved,
-Combine cream cheese, ricotta and sugar, mixing on electric mixer until well blended;
- Add the raspberry and go on mixing gently…the berry will give a beautiful pink colour to the filling.
- Gradually add gelatine, mixing until well blended, again;
-Chill until slightly thickened; do it overnight
- Just before serving top with other berries and mint leaves…

Enjoy your slice…or the whole cake! = )

sabato, luglio 02, 2005


My friend Alice made this beautiful necklace for my birthday...she's an artist!
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venerdì, luglio 01, 2005


il porta-sushi-destinato all'inabissamento
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that's just a bite...
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...
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Gerbere rosse & Candele bianche

h.18.00 “Sky, ti prego mollami i pantaloni…Sky allora! Molla!!!” in sottofondo la radio canticchia qualche new hit ultra-commerciale, non avevo voglia di scegliere un cd ad accompagnare i lavori di restauro caserecci a cui mi sono autosopposta; “ Sky!! Non mordere!”, cavolo sembra che lo faccia apposta…si appende a mo’ Tarzan alla cinta dei pantaloni, ma non è una liana e con i suoi leggiadri 11kg rischiamo di finire a terra entrambi…lo guardo e non ho più il coraggio di usare un tono perentorio con lui, mi sta solo chiedendo un po’ di attenzione! Il mio patatino…è l’ora delle coccole e io mi sto accingendo a lasciarlo solo in attesa che torni la mamma…come mi verrà fatto notare “sono un insensibile”… = )
h. 18.15 Cercando di non schiacciargli il naso quando chiudo la porta del bagno, sono poi costretta a farlo entrare…”mamma che caldo! Sky ma tu non hai caldo qui dentro? No ti prego non entrare nella doccia! Sky, fuori dalla doccia!”, va beh…almeno gli piace l’acqua, non avrò problemi a fargli i bagni, “ma quanto sei bello?!” si io continuo a chiacchierare amabilmente con il cane intanto che tento di mettermi un velo di mascara nero, che in teoria dovrebbe raddoppiare il volume delle ciglia, per un effetto ventaglio…troppo yeah! Ma con la mia abilità estetica il risultato non è proprio uguale a quello dello spot…però dai non sono male.
Questa sera total minimal, toppettino nero, pantaloni bianchi, sandaletti neri…Sky è ancora a rimirarsi davanti allo specchio del bagno lasciando il suo marchio con una bella leccata, “sei troppo una comica, vieni che andiamo in camera!”
h.18.20…”Oh, porc’accia miseria…è tardi!” finisco di truccarmi alla svelta, infilo i sandali e mi riprecipito a prendere due cerotti, che non si sa mai, già che mi fan sempre male i piedi…butto in borsetta la macchina fotografica e qualche soldo…tento di convincere Sky a non giocare con i miei piedi fino all’ultimo secondo, stiamo inciampando in due, ma lui è tenace…ma l’ultima parola è la mia!
h.18.25 Ufficialmente pronta ad uscire…Sky non è troppo persuaso dal fatto “Io fuori, Tu dentro…no no no…Sky…tu dentro! Bravo, bravo…ci vediamo dopo” hm…ecco datemi un’altra doccia, sono sull’uscio di casa, l’ascensore sta arrivando, sono puntuale…Sky non rogna, bene posso scendere!
h.18.30 Io e Lorenzo ci siamo trovati all’ingresso del condominio e ci siamo diretti alla metropolitana, dove alla seconda fermata raccattiamo Alice e finalmente possiamo dare inizio alla serata. La parte divertente è stata la sfilata che abbiamo fatto nel cortile, dove sono solite radunarsi tutte le sciure anzianotte dei palazzi…hanno trovato il loro angolo all’ombra della portineria, e sono decisamente loro che “alzano la saracinesca”, (come dice mia mamma), e danno il via ai pettegolezzi della giornata, e questa sera di certo l’argomento di conversazione saremo stati noi due, che abbiamo dato adito a chissà quali perverse elucubrazioni maliziose; Io e Lorenzo siamo passati salutando da bravi bimbi educati il gregge di pecorone ci ha rivolto uno sfavillante sorriso contornato da uno sguardo a metà tra il curioso, e il dubbioso…appena siamo stati di spalle ci siamo messi a ridere entrambi proseguendo a testa alta la nostra sfilata.
Il sole è ancora alto nel cielo e splendente. Fa caldo, ma è sopportabile…una leggera arietta ci accompagna fino al 104 di C.so Garibaldi dove ho prenotato un tavolo al Bento Bar.
Siamo i primi ad arrivare, mi accerto della disponibilità e poi ci sediamo su una panca di fronte al locale in attesa di tutti gli altri. Dopo poco arriva Barbara accompagnata dal suo amico Stefano, che purtroppo non si può fermare con noi, peccato! Nel giro di qualche minuto riconosco la falcata di Ste, con Andre&Stefania, e Cristina.
Le presentazioni di rito durano giusto il tempo della carrellata di “piacere..ciao”…siamo tutti un po’ stanchino, facce da esami…
“Entriamo?” chiedo, “Tanto le Vales arrivano tra una mezz’oretta”…apro la porta del bar, entro e do’ una bella occhiata in giro…bello decisamente.
Piccolo, contenuto, minimale. Perfetto!

Il banco con il buffett è esattamente di fronte alla porta, la sala è molto intima, qualche tavolino a terra, luci soffuse candele di atmosfera…toni naturali, molta pietra alle pareti e nero lucido qua è là…una piccola scala nascosta dietro ad una sapiente colonna che divide in due l’ambiente, lascia l’accesso ad un soppalco aperto dove hanno disposto altri tavolini da due o tre persone…uno mi ha colpito più degli altri: era rotondo, basso corredato da cinque piccoli cuscini dove potersi sedere nella classica posizione japponese, in ginocchio con i piedi posti sotto al sedere, era apparecchiato semplicemente con delle tovaglietta di carta color ocra, sopra ai quali erano ordinatamente disposte le bacchette, il tovagliolino color vinaccia e la ciotolina dove versare la salsa di soya per intingere i maki; le candele erano spente perché il tavolo non era occupato, però erano d’effetto, tozze e rotonde adagiate su una foglia allungata di colore neutro e posta ogni due coperti…molto sensuale.
In risposta alla mia mail di prenotazione mi avevano preannunciato riguardo il loro famoso tavolo con i fiori nel mezzo…Bellissimo.
Siamo rimasti tutti stupiti allo stesso modo quando lo abbiamo visto, perché è davvero suggestivo; 12 persone sedute attorno a questo tavolo rettangolare nel quale hanno ricavato una sorta di piccolo stagno esattamente nel mezzo, l’acqua fredda e limpida a ricambio continuo…piccole pietre nere lasciate cadere sul fondo e delicate gerbere colorate che galleggiano leggiadre a filo in superficie…colori armoniosi e delicati, rosa salmone e rosso, giallo tenue e bianco, dimensioni diverse che si scontravano e riprendevano il loro balletto come in una coreografia appositamente studiata dalla corrente dell’acqua che cullava anche due enormi foglie verde brillante che esaltano ancora di più quell’arcobaleno estivo; agli angoli di questa piscina in miniatura erano accese quattro candele bianche, come quelle del tavolo al piano superiore, tozze e tonde, bianche, quasi invisibili nella loro purezza a contrastare il colore caldo del legno e le sedie di un materiale simile al vetro soffiato…tutte colorate e sfumate dall’azzurro al verde.
Tutto perfetto.
Abbiamo preso posto, ordinato i nostri cocktail…hm, si quelli si possono migliorare! Il mio “leggerissimo” sarebbe dovuto essere a base di succo d’ananas, sciroppo di fragole e succo d’arancia…l’acqua gasata ha più sapore! Al mio do un misero 3
Il buffet è stata la nostra meta…ho esordito con un: “si ma ho fame, chi viene?” sono stata seguita tra la curiosità e la voglia di sperimentazione di chi non si era ancora avvicinato al sushi&co.
Guardavo i miei amici che chiacchieravano tra di loro, tutta contenta di leggere sui volti un po’ di sollievo dallo stress scolastico e degli impegni lavorativi…riunirli a casa come ho fatto negli ultimi due anni sarebbe stato ancora più bello, però credo che in fondo sia piaciuta anche a loro la serata, o almeno me lo auguro.
Poter passare qualche ora con loro mi regala una buona serenità…li guardavo, li ascoltavo, li vedevo ridere e ridevo anche io con loro.
La prova bacchette è stata divertente…cavolo tutti belli intraprendenti, e anche un po’ troppo energici come Aliciotta che nella foga del momento ha spezzato una bacchetta a metà…hm, piccoli Ercules crescono!
Buffet creativo per essere un japponese…al posto dei piattini classici di plastica hanno impilato tre colonne di ciotole quadrate nelle quali riporre i maki e le due varianti di insalata di riso a disposizione…non posso dare un 7 alla qualità perché anche se il banco era ricco e ben presentato, la scelta si riduceva a quattro pietanze: maki di polpa di granchio, (che in qualsiasi altro japponese si rifiutano anche solo di pensare di mettere in menù), due tipi di riso, uno più mediterraneo e uno rosato con pomodorini e gamberetti, fave di soya in insalata, un’insalatina mista e dei tramezzini al tonno, (in scatola): voto 6
Intrigante la presentazione e simpatica, ma non troppo azzeccata la scelta di mettere tutte le bacchette su un vassoio vicino alle ciotole, il problema era che la maggior parte della gente si serviva con le mani, senza usare i cucchiai per prendere il cibo a parte il riso che aveva la sua spatola…decisamente poco igienico: voto 5-
Servizio cordiale e accurato, ordinazioni veloci e precise: voto 8.
Alla serata come votazione spetta un 10&lode, potessi dare anche qualche punto in più lo farei senza esitazione. L’allegria che ho respirato è stata il più bel regalo mai ricevuto, di certo uno dei compleanni migliori che io abbia mai passato.
Dopo esserci riempiti i pancini gironzolando a turno avanti e indietro dal buffet, ci siamo adagiati a conversazioni a più argomenti in contemporanea, chi parlava di aerei, chi parlava di giochi di ruolo che prevedono l’uso di armi ad aria compressa,(??), chi ascoltava e chi giocherellava con le manine nell’acqua…
Il momento del belinone è arrivato quando con le tovaglietta hanno pensato di darsi all’arte degli origami…non so quale fosse l’obiettivo ultimo, forse una barchetta da far galleggiare nel laghetto, ma il risultato è stato una forma definita poi come “porta sushi” dalla Cri che abbiamo visto affondare poco alla volta senza lasciare speranza di naufragio su una delle fogliolone: nessun superstite.
Grazie!
Hugs,kisses&laughing

The cook next door

I’ve just been tagged by Superfuji for “The cook next door” meme
So here I am…

1.What is your first memory of baking/cooking on your own?

I know I’m young but I’ve been cooking since I was just a child, just giving a help to my mum. I think that the first thing I cooked by myself was a cake, probably an apple pie…it was mum’s recipe and I was just 11-12 years old.
When I went to Bretagne for a summer holiday with my parents, we ate a lots of crepes in any way, the real ones made with “grano saraceno” flour, and as soon as we went back home me and mum spent so many evenings cooking crepes for dinner, that I learnt how to prepare the batter and I really enjoyed trying my own crepes…

2.Who had the most influence on your cooking?

MUM!!! Definitely. She taught me how to cook from the easiest dishes to the most difficult ones. I’ve spent so much time watching her cooking that I learnt a lot just from that. She usually called me when she wanted to make a cake, so she gave me the eggs to dived the yolk from the white and she told me how to whisk them properly…Cooking with mum has always been a wonderful game, we spent time together, laughing and playing with the pastry to create new way of biscuits, or making the filling for the “agnolotti”, or preparing the “ragù” for the lasagne…and everything else. Sometimes she was just reading a cooking magazine and she saw something interesting and then we simply tried it

3.What are your most valued or used kitchen gadgets and/or what was the biggest letdown?

The Kitchen Aid…mum bought it five years ago, paying a lot because it was really expensive at that time, but it is so useful that I use anytime I need it; an other handy gadget is the “Imperia”…Italian machine to make fresh pasta all’uovo…the sfoglia is perfect when you use it to stendere la pasta…

4.Do you have an old photo as "evidence" of an early exposure to the culinary world?

I have to ask…

5.Mageircophobia - do you suffer from any cooking phobia, a dish that makes your palms sweat?

I always thought that the Sacher Torte would have been really difficult, but I just tried and it has been a success…now I’m a bit worried about making Puff pastry…I still have to try…

6.Name some funny or weird food combinations/dishes you really like - and probably no one else!

I don’t know…I can eat chocolate with everything, but probably for a foreign could sound weird eating “Nutella Pizza” but it’s really indulgent…

7.What are the three eatables or dishes you simply don't want to live without?

Fish,(raw and cooked), vegetables and chocolate cakes,(muffins,cakes,ice cream, anything with chocolate!!!)

Three quickies:

.Your favorite ice-cream
I can spend hours in a Gelateria watching all the gusti, but I can’t resist to the ultimate Bacio&Cioccolato, sometimes even Bacio&Cioccolato&Cocco, which are Gianduja,chocolate anc coconut

.You probably never eat...
garlic…

.Your own signature dish

two years ago for my birthday party I made a new cheesecake: Mango&Coconut Cheesecake
My Chocochips&Coffee muffins
My Orange flowers’ water madeleine
My Tiramisù
My Curried chicken and pilaw rice
All the way I make my short pastry, never the same…

i tag Gia-Gina @ http://gia-gina.blogspot.com/

hugs,kisses&cookies