martedì, gennaio 31, 2006

Il Pranzo della domenica

Cosa c’è di meglio che cucinare uno dei piatti cardine della tradizione lombarda durante un weekend caratterizzato da freddo e neve?
Spezzatino&polenta, una coppia inossidabile e sempre confortante quando serve scaldare la membra, ma non solo perché entrambi hanno bisogno di una cottura lenta, tanta pazienza e la fiamma dolce dolce così che anche la temperatura della casa aumenta di un paio di gradi, (quelli che ci sono sottratti perché manca il gas).

Per lo Spezzatino

1kg di carne di manzo
1 carota
1 cipolla
½ bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di olio e.v.
3 foglie di alloro
concentrato di pomodoro, o conserva
sale q.b.
a piacere piselli e funghi,(secchi ammollati e poi strizzati)

Per la Polenta

350g farina di mais gialla, (oppure 200g farina gialla+150g farina di grano saraceno)
2l acqua
sale q.b.

-Scaldare l’olio in una casseruola dal fondo pesante, aggiungere la cipolla e la carota e soffriggere dolcemente un paio di minuti;
-Tagliare la carne in dadolata, aggiungerla alle verdure e lasciarla dorare bene;
-Sfumare con il vino bianco, lasciar evaporare l’alchool e aggiungere la passata di pomodoro o il concentrato diluito in acqua ben calda; (per questi le dosi non servono, serve più che altro il gusto personale, a seconda che si prediliga o meno avere tanto sugo o poco);
-Regolare di sale, aggiungere le foglie di alloro, incoperchiare e cuocere a fuoco dolcissimo fino a che la carne risulti tenera, più o meno un’oretta;
-A piacere aggiungere anche piselli, se freschi devono cuocere più a lungo, surgelati si possono far bollire una decina di minuti, colare e poi aggiungere alla carne e finire di cuocere per altri 20minuti; per i funghi: si possono aggiungere quelli secchi, ammollati in acqua tiepida per 10-15 minuti e mescolati a cottura quasi ultimata, oppure saltare i funghi freschi a parte in un filo di olio e servire direttamente sulla polenta;

La polenta non precotta dovrebbe cuocere adagio almeno 40 minuti.
-Portare l’acqua ad ebollizione, aggiungere il sale grosso e versare la farina a pioggia mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi, proseguire la cottura continuando a mescolare con un cucchiaio di legno.
-La polenta è pronta quando mescolandola si stacca da sola dalle pareti del paiolo o della pentola.

Personalmente non amo la polenta solo gialla, non mi dà soddisfazione, a me piace quella bella taragna, più rustica e dal sapore più deciso che meglio si sposa con un “pucino”,(sughetto), di funghi e pomodoro; dato che il nostro paiolo con motorino elettrico e quindi pale che girano autonomamente è tra le stoviglie dei nonni, ho usato la polenta svelta, che comunque è buona e non mi ha devastato i bicipiti a furia di mescolare!
Hugs,kisses&cookies
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lunedì, gennaio 30, 2006

Guidando sotto la neve

Venerdì mattina, temeraria e spavalda mi sono messa in macchina per riportare alla sua cuccia sestese Sky da Melegnano, dopo 30 ore di nevicata senza sosta le opzioni erano solo due: restare bloccata o tentare di raggiungere casa.
Mi sono fatta aiutare da Ste a tirare fuori la macchina dal cumulo di neve ammonticchiato davanti al cancello e andando a 30km/h sono arrivata all’imbocco della tangenziale est di Milano, solitamente da casa di ste al casello ci si impiega 10minuti netti, contando le precedenze alle due rotonde, venerdì 1 ora!
Dire che è stata un’avventura è ancora poco, il traffico iper congestionato, le strade sporchissime e pericolose, i camion che come al solito data la loro mole imponente non stanno a guardare se tagliano la strada ad una puf-punto, (è azzurra come i puffi!); bello che sono uscita dalla via e mi sono subito incastrata in una montagna di neve fresca, non riuscivo a muovermi, grazie ad un altro autista che mi ha dato una spinta mi sono mossa!
La neve continuava a cadere copiosa, in tangenziale la situazione non era migliore, la corsia di sorpasso era deserta, e anche semi-ghiacciata per cui noi coraggiosi facevamo slalom tra le altre due corsie passando da una all’altra quando una delle due era più innevata; velocità media 50km/h, visibilità: il proprio naso. Vedevo la neve che mi piombava sul vetro anteriore così decisa che sembrava quasi minacciosa, pareva che mi stesse ammonendo per il fatto che avessi provato a sfidarla volendo a tutti i costi tornare verso casa proprio quella mattina; Nei miei soliti discorsi in solitaria mi immaginavo una conversazione tra me e un fiocco di neve, nella quale iniziavo la mia apologia andando a ripescare l’abilità retorica ciceroniana, facendo perno sulla sensibilità d’animo del popolo di fiocchi neve chiamato a giudicare quella mia azione tanto insensata quanto dettata dal semplice desiderio di portare un po’ di riposo a Sky; in fondo quei batuffoli bianchi sono sempre simbolo di purezza e delicatezza, così invece che iniziare un acceso confronto ho chiesto loro di poggiarsi dolcemente sul parabrezza e lasciarsi portare via dal vento e trovare risposo insieme ai loro compari a lato della corsia in mezzo alla campagna silenziosa.
Dopo un’altra ora sono finalmente sbucata nel caos sestese accolta da altre strade non ancora pulite, gli spargisale non si erano visti e nemmeno gli spalaneve avevano ancora tolto almeno uno strato dalle carreggiate.
Partita da una casa alle 8.45 e arrivata a destinazione alle 10.15, mi ritengo anche fortunata perché andando piano nessuno ha fatto il matto, certo le eccezioni ci sono sempre per cui i sorpassi azzardati si sono visti comunque da parte dei guidatori di SUV che sono fighi e furbi solo loro!
Non ho fatto in tempo ad aprire la porta di casa che Sky si è fiondato sulla sua cuccia e ha iniziato la sua sinfonia russando in tutte le tonalità possibili, si è destato dal sonno dei giusti solo nel tardo pomeriggio, aveva ancora da smaltire i postumi dell’anestesia e lo stress dei giorni precedenti.
Da quel momento mi sono rintanata anche io nella mia stanzetta e libri alla mano e tazza di thè fumante, non mi sono più mossa!
Ne ho approfittato per impastare una pagnotta, ma già che il mio pane lievita con fatica quel pomeriggio mi supplicava di non fargli fare uno sforzo tale, per cui è rimasto un bel doblone ambrato.
Nemmeno la torta al cioccolato di Fiore è venuta! Pensando di risollevare le membra infreddolite con una dose di cioccolato così generosa ho leggiucchiato la ricetta ho aperto il frigo e ho pensato di provare…effetto finale: cratere! Sigh!
Non era proprio la giornata adatta a cucinare, ero anche stanca e assonnata, ma non ho voluto rinunciare all’ebbrezza del tentativo! Ogni volta che poi non mi riesce quello che mi ero preposta mi ripeto che quando mi metto ai fornelli devo anche la predisposizione d’animo giusta, perché altrimenti il risultato non può essere soddisfacente, quel pomeriggio non ho amato fino in fondo i miei ingredienti e sia il pane che la torta se ne sono accorti! Il sapore di entrambi era ottimo, peccato solo che uno fosse ottimo come arma, e l’altra sembrasse un pudding da ospedale!
Hugs,kisses&snowflakes

domenica, gennaio 29, 2006

Siam Tornati!

Yuppie…wof! Sky è a casa, Sky è a casa…potrei canticchiare come una bambina per giorni interi tanta è la gioia di vedere la patacca zampettare finalmente tutto DRITTO!!!!
Mercoledì è stato il giorno della fatidica operazione: “Tettoplastica bilaterale”, nome altisonante per dire che in pratica l’ortopedico ha dovuto ricavare la cavità entro cui far incastrare i femori delle zampette, gente non mi so spiegare meglio!
Grazie al cielo Sky non ha paura del veterinario, sarà che ormai conosce bene tutti quelli che si alternano nello studio e non ha mai avuto problemi di socializzazione, per cui arriva in clinica scodinzolando e facendo un sacco di feste a tutti,(topini nella teca compresi!). Ero io che avevo i batticuore strada facendo, camminavo e sentivo i battiti aumentare e la sudorazione nelle mani diventare fredda, ero un po’ in ansia anche se conoscendo chirurgo e ortopedico sapevo che era in buone mani, però da “mamma” ero un po’ tesa.
L’operazione è stata abbastanza lunga perché erano coinvolti entrambi gli arti, ma alle 15.00 quando ho telefonato per avere news, mi hanno rassicurata dicendo che era andato tutto benissimo e che lui era tranquillo nella cuccia ancora dormiente per l’anestesia.
Mi si è sciolta la tensione accumulata in giornata, stavo studiando e ho smesso perché mi è venuto un mal di testa fortissimo però ero al settimo cielo, due lacrimucce sono scese.
La notte Sky è rimasto sotto osservazione, ma era tranquillo, ha riposato e si è ripreso dallo stato intontito.
Il giorno dopo quando sono andata a recuperarlo stava nevicando a più non posso, a Melegnano c’erano già almeno 30cm di neve a terra, un bel problema per il trasporto, meno male che Stefano mi ha aiutata!
Siamo arrivati in clinica e ci siamo trovati davanti un girasole mezzo bianco e mezzo spelacchiato: la patacca deve indossare fino a sabato prossimo il “collare elisabettiano”, quello a cono per intenderci, solo che data la sua mole è in proporzione per cui è una bella plafoniera ingombrante! E poi hanno dovuto rasarlo per cui ora ha anche il culetto tutto “biotto”, (nudo)!
Dovrebbe stare a riposo per un mese almeno, vuol dire niente corse e niente giochi energici, ma tranquillità e al massimo qualche passeggiata…con la nevicata di questi giorni lui vorrebbe già saltare nella coltre e perdersi nel bianco!
Coraggioso! Bravo Sky, ha superato questo traguardo a testa alta, non si lamenta per il dolore che di certo sentirà anche se mitigato dalle medicine.
Lo sguardo dolce riempie il cuore, sopporta il fastidio del collare senza mugolare, sta imparando a prendere nuove misure quando si sposta sta attento a sedersi in modo da non patire, ha già tanta voglia di giocare e ha bisogno di coccole.
Sky ti adoro!
Hugs,kisses&cookies

lunedì, gennaio 23, 2006

Convalescenza forzata


Sky mi ha informata poco fa che ci tiene particolarmente a salutare tutti i suoi fans e con un breve comunicato stampa informa tutti i fedeli sostenitori del “Club delle Patacche”, che mercoledì mattina sarà operato alle zampette posteriori, per cui per qualche giorno non potrà deliziare il suo pubblico esibendosi in una delle sue strabilianti performances.
Appena rimessosi completamente sarà di nuovo pronto a calcare la scena senza svolazzare come un tacchino, ma zampettando elegantemente.
Hugs,kisses&wof

Indignazione

A parte la splendida notizia appena ascoltata alla radio riguardante “L’ondata di freddo polare che da oggi investirà tutta la nostra penisola per i prossimi 15 giorni”, (15gg ma rendiamoci conto…15!!!!!! Voglio migrare!), vorrei sottolineare tutto il mio disappunto riguardante i prezzi esorbitanti, proibitivi e francamente non giustificati dei prodotti per celiaci quali pane, sostituti, farine, dolci che il Sistema Sanitario Nazionale permette di acquistare in farmacia presentando una ricetta rilasciata dalla ASL locale.
La scorsa settimana ho rincorso la dottoressa della ASL che mi avrebbe dovuto rilasciare l’esenzione apposita da dare al farmacista per l’acquisto di un tot di prodotti a mia scelta per un ammontare massimo di 98,13 euro. Lunedì è iniziata la “caccia alla primaria”, mi sono recata alla sede, all’alba delle 8.45 del mattino per evitare code allo sportello, arrivato il mio turno mi sono sentita dire che avrei dovuto parlare con tale dottoressa perché loro impiegate non potevano rilasciare nulla, così ho chiesto quando avrei potuto trovare la dott.. Mi hanno risposto che l’avrei trovata il giorno seguente, ma non sapevano quando così mi hanno congedata con un numero di telefono.
La mattina dopo ho telefonato e ho scoperto che la dottoressa era lì in sede, ma solo fino alle 9.15e poi basta: “OK, allora che altro giorno posso trovarla per venire ad aprire la pratica?” “Giovedì dalle 10.00 alle 11.00!”…(“ma porc…che c… di orari sono?!”) “Va bene, grazie mille, verrò giovedì”.
Giovedì a-ri-vai alla ASL e finalmente riesco ad avviare questa benedittissima pratica, scoprendo che tutte le informazioni ricavate dal sito ufficia e erano errate, perché non serve più recarsi di mese in mese dal medico curante per farsi rilasciare le ricetta per la farmacia, ma ora diventa tutto telematico…beh, ok uno scoglio in meno.
Venerdì mattina colgo l’occasione e vado in P.zza Erculea ad Iscrivermi all’Associazione Italiana Celiachia, così da avere qualche informazione in più e anche per farmi dare il prontuario degli alimenti consentiti. La segretaria è stata gentilissima, ha risposto a tutte le mie perplessità con grande garbo e tanta cortesia! Mi ha dato un sacco di materiale informativo e anche qualche numero del trimestrale arretrato, così da sfogliarlo per avere un’idea più precisa delle varie attività e progetti.
Guardando il trimestrale “Celiachia Notizie”, per altro curato bene, mi sono imbattuta esattamente in ciò che stavo cercando: l’elenco di tutte le case produttrici e relativi prodotti acquistabili in farmacia. Ho dato una prima lettura all’elenco in cerca di qualche cosa che potesse interessarmi, dato che non sento la mancanza della pasta o dei croissants non ho intenzione di usare parte del “buono” per qualche cosa che so che comunque non mangerei, preferisco comperare della farina…quando ho letto il peso delle confezione e i relativi prezzi sono rimasta letteralmente basita.
Qualche esempio?!
500g di farina per dolci a 5,25 euro
450g di farina per pane a 5.25 euro
625g di musli a 11,00 euro…
l’elenco è su sei pagine, potrei andare avanti…mi sono sentita una truffatrice.
Ma come si fa apgare 500g di farina 5,25 euro???
È scandaloso, anche perché i mix di farina altro non sono che farina di riso+fecola+maizena e a volte del bicarbonato di sodio come agente lievitante.
Io sarò anche fissata con gli ingredienti sani e biologici per quanto si possano trovare autentici, ma di case di biologico che producano prodotti gluten-free c’è solo “La Finestra sul Cielo”, leggendo le etichette di alcuni prodotti come dei semplici biscotti frollini, di cui la confezione più grande è 200g (contro i 750g del Mulino Bianco a parità di prezzo), c’è da sentirsi male…ingredienti come “grassi vegetali” trionfano in posizione predominante ancora un po’ sono scritti in rilievo e con colori cangianti per attirare meglio l’attenzione…le basi per pizza sono grandi come una piadina, i panini a guardarli viene da fare loro una carezza di conforto per l’aspetto.
Ho ributtato ora l’occhio…6,50 euro per 150g di dolcetti al cacao….
Nel frattempo mi sono iscritta ad un corso di cucina per celiaci organizzato dall’AIC e previsto per il 18 febbraio. Sono curiosa, estremamente curiosa!
Hugs,kisses&cookies

giovedì, gennaio 19, 2006

Muffins mania

250g farina "00"
50g frumina
50g semola di grano duro
2 cucchiaini di baking powder
1 bustina di vanillina
150g zucchero semolato
3 uova intere
100g burro fuso
2 mele tagliate a tocchetti
1/2 bicchiere di latte

-Preriscaldare il forno a 180°
- In una ciotola setacciare la farina con il lievito, la frumina, la semola, lo zucchero e la vanillina;
- Aggiungere le mele pulite e tagliate a dadolini;
- Sbattere leggermente le uova e il latte
- Fondere il burro e lasciar inteipidire;
- Aggiungere gli ingredienti liquidi a quelli "dry", mescolare velocemente e versare una cucchiaiata dell'imapsto nello stamapo da muffins;
- Infornare in forno già caldo per 20-25 min. Lasciar raffreddare e spolverizzare concannella e zucchero a velo.

Dato che questi non sono per me, ho utilizzato la farina "tradizionale".
Hugs,kisses&cookies
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mercoledì, gennaio 18, 2006

The Seven Meme

Sono stata piacevolmente coinvolta in questo Meme dalla mitica Fiordizucca, grazie! Rispondo sempre volentieri! Mi piacciono questi mini questionari perché meditando per trovare le risposte, mi accorgo che imparo qualche cosa in più anche di me stessa sulla quale magari non mi ero ancora soffermata a sufficienza!

7 THINGS TO DO BEFORE I DIE:

1. Visitare,(nell’ordine): Tunisia, Nuova Zelanda, Giappone (giardini e templi), Messico, New England e Canada,(in primavera), qualche isoletta sperduta, Bahia, Cuba e Portorico, Egitto, ancora e ancora e ancora…
2. Avere almeno tre bimbi!
3. Vivere per un periodo a Londra
4. Imparare a prendere la vita più serenamente
5. Diventare una brava giornalista “gastronoma”,(meno “eno” già che sono astemia!)
6. Imparare a cucinare pietanze medio-orientali e giapponesi direttamente sul posto
7. Scrivere, scrivere, scrivere

7 THINGS I CANNOT DO (or things I do NOT enjoy doing):

1. Vivere al freddo
2. Stare lontana dal mare troppo a lungo, (la mia sanità mentale lo reclama)
3. Stare con i piedi per terra
4. Ricordarmi sempre il cellulare

5. Perdere tempo a vuoto
6.

7.

7 THINGS THAT ATTRACTED ME TO BLOGGING:

1. Scrivere, scrivere, scrivere
2. Condividere la passione per la cucina nel senso più ampio del termine
3. La curiosità di imparare da altri qualche cosa di nuovo
4. Scrivere, scrivere, scrivere
5. Far conoscere i pensieri e i sogni della Gaietta
6. Avere la mia piccola finestra sul mondo
7. Scambiare due chiacchiere senza la pretesa di risultare sempre e comunque brillanti, ma semplicemente essendo la Gaietta!

7 THINGS I SAY MOST OFTEN:

1. HO FREDDO!
2. Nooooooooooo……
3. Hugs,kisses&cookies,(più che altro lo scrivo)
4. Voglio andare a Londra
5. Oh, bella Vale…
6. TitTutTà!
7. Sky…vieni…

7 BOOKS I LOVE:

1. “Cent’anni di solitudine” G. Garcia Marquez
2. “Il paradiso degli orchi” Daniel Pennac
3. “Il Decamerone” Boccaccio
4. “Una città o l’altra” Bill Bryson
5. “L’amore ai tempi del colera” G. Garcia Marquez
6. “Cronaca di una morte annunciata” G. Garcia Maruez
7. “Il Piccolo Principe” A. Saint-Exuperi

7 MOVIES I WATCH OVER AND OVER:

1. Mary Poppins
2. L’Attimo Fuggente
3. Robin Hood, Disney
4.

5.
6.
7.

7 BLOGGERS I'M TAGGING:

1. Ivano
2. Sara
3. Suzie
4. Titti
5. Lucia
6. Supefujii
7. Roberta

martedì, gennaio 17, 2006

Risotto con Trevigiana

300g riso carnaroli
trevigiana a piacere
½ porro
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1l brodo vegetale
½ bicchiere di vino bianco
sale q.b.

-Preparare il brodo vegetale con una carota,una cipolla, ½ porro e 1 costola di sedano, portare ad ebollizione e tenere in caldo;
-In una casseruola scaldare il cucchiaio di olio, far imbiondire il porro affettato sottilmente;
-Aggiungere il riso e lasciar tostare un paio di minuti, girando continuamente con un cucchiaio di legno;
-Sfumare con i vino bianco, (ne ho usato uno molto fruttato e leggermente dolce così da bilanciare l’amaro della trevigiana);
-Aggiungere un primo mestolo di brodo continuando a girare, aggiungere anche la trevigiana tagliuzzata e terminare la cottura per i tempi indicati a seconda della qualità del riso utilizzato aggiungendo il brodo mano a mano che viene assorbito.
-Mantecare con una noce di burro. Servire.

Gaietta’s tips: per quanto mi riguarda adoro il riso leggermente attaccato sul fondo, è un’abitudine che ho sin da quando ero piccola, e sinceramente sentire sotto i denti lo scricchiolio dei chicchi di riso ben tostati mi piace da matti!
Per ottenere quel velo di riso brunito, smetto semplicemente di mescolare il riso sul fondo della padella a metà della cottura, quindi dopo i primi 10 minuti, continuando ad aggiungere il brodo e girando il riso senza arrivare fino sul fondo, per riuscire a staccarlo una volta cotto, quando è il momento di mantecare, aggiungo la noce di burro e in coperchio, così che l’umidità resti nella padella e permetta anche al riso sul fondo di staccarsi con l’aiuto del cucchiaio senza però restare bruciato.
Non è un procedimento ortodosso, ma io lo adoro e vengo sempre supervisionata dalla mamma quando giunge il fatidico momento di “farlo attaccare”! non è nemmeno troppo lontano dal riso al salto del “Sciur Marchesi”…beh…più o meno!
Hugs,kisses&cookies
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Plumcake alle carote

200g carote
200g zucchero
150g nocciole spellate e tritate
150g mandorle spellate e tritate
3 uova
1 cucchiaino di baking powder
1 cucchiaio di farina

- Preriscaldare il forno a 180°.
- Pulire e grattugiare finemente le carote, mettendole a colare in un colino;
- Dividere i tuorli dagli albumi, sbattere i primi con lo zucchero fino a che siano ben gonfi e spumosi;
- Montare a neve ben ferma i bianchi con un pizzico di sale e aggiungendo un cucchiaio di zucchero a metà, così da avere una meringa ben lucida;
- Tritare finissime le mandorle e le nocciole aggiungendo la farina così che ne assorba l’eventuale olio;
- Far colare bene le carote, unirle al composto di uova e zucchero, mescolare bene;
Unire le farine con il lievito e infine gli albumi; Se dovesse essere troppo liquido aggiungere della farina setacciandola e mescolando delicatamente in modo da non smontare il composto;
- Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake, (se si usa quello monouso di cartone non serve), versare il tutto e infornare in forno già caldo per 45-50 min.
- Verificare la cottura con la prova stecchino. Dato che le carote rilasciano comunque molta umidità, può essere che la superficie risulti quasi bruciacchiata e l’interno ancora troppo morbido, meglio controllare dopo i primi 30min. ed eventualmente finire la cottura abbassando la temperatura a 160° e in modalità ventilato, così da fare asciugare anche l’interno senza bruciare il resto.
Hugs,kisses&cookies
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domenica, gennaio 15, 2006

Frollini al Riso

500g farina di riso
250g fecola di patate
250g burro a temp.ambiente
250g zucchero a velo
3 uova intere sbattute
cioccolato fondente per glassare

- Preriscaldare il forno ventilato a 180°.
- Setacciare la farina, la fecola e lo zucchero, impastare con il burro morbido e a tocchetti e le uova sbattute;
- Formare un panetto omogeneo con l’impasto e stendere la sfoglia tra due fogli di carta da forno;
- Sagomare con le formine da biscotto;
- Infornare per 10 minuti circa, durante la cottura non diventeranno comunque troppo scuri per cui regolarsi dopo i primi 8 minuti verificando la consistenza.
- Sono abbastanza delicati, fare attenzione una volta sfornati perché si sbriciolano facilmente. Una volta freddi si possono glassare a metà con il cioccolato fuso, oppure in altro modo a piacere.
Lo stesso impasto se steso in un disco unico è un’ottima base alternativa per una crostata, anzi con questa dose viene anche la griglia in superficie o un altro disco per foderare totalmente un pie.
Perfetti per il classico thè delle cinque. Il giorno dopo sono ancora più buoni…beh devono prima arrivare al “giorno dopo”!!!
Questa ricetta mi è stata regalata da Anna, la ragazza che abita esattamente tra l’appartamento dei mie suoceri e quello in cui andremo a vivere io&ste. Grazie!
Mi ha insegnato come fare questi biscotti tra una chiacchiera e l’altra, lei impastava e io usavo le formine, lei rideva e io mi incartavo con la teglia ustionate stracolma di biscottini anemici..anemici perché restano molto pallidi, oserei dire che sarebbero indicati per un pomeriggio di pioggia con una tazza di thé fumante e un sacco di amiche riunite intorno al tavolo della cucina tutte intente a “ciciarare”, (chiacchierare).
Hugs,kisses&cookies
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Primavera Costante?!?

Qualche giorno fa sono andata al cinema con un’amica a vedere “Memorie di una geisha”, tratto dall’omonimo libro che non avevo letto.
Mi è davvero molto piaciuto, l’ho trovata una storia interessante anche se per certi versi abbastanza banalotta, vedi la competizione femminile, sono rimasta colpita dall’ambientazione che mi ha trasportata con la mente e l’immaginazione nel pieno della primavera giapponese caratterizzata da brezza tiepida nella quale veleggiano i fiori profumati dei pruni e dei ciliegi.
Finita la proiezione io ero ancora totalmente immersa in quelle immagini delicate in tinta pastello, setose come i kimono pregiati indossati dalla protagonista così impalpabili da scivolare tra i pensieri lasciando solo un velato profumo di fiori freschi…
Il clima milanese che ci ha rigettate con prepotenza nella realtà di corso Vittorio Emanuele, è stato freddo grigio e triste, e il primissimo desiderio che ho espresso alla mia amica è stato quello di diventare una lavoratrice pendolare “costretta” a fare la spola tra l’Italia e la Nuova Zelanda spostandomi puntualmente quando in una delle due inizia l’inverno così da trovare sempre l’estate dall’altra parte del globo.
Mah più che altro se potessi vivere in una primavera costante sarebbe davvero fantastico...saranno queste primissime giornate di luce, dopo due mesi di grigiore , ma per me l’inverno è già finito mi ha già stufata, detesto dovermi vestire come una cipolla ogni qual volta mi tocca mettere un piede fuori da casa; detesto dover guardare l’armadio sospirando e tirando fuori due maglioni alla volta perché solo con uno ho ancora freddo; detesto che alle tre del pomeriggio ci sia già buoi pesto o peggio ancora che la nebbia non salga nemmeno durante il corso della giornata;
Un bel Maggio perenne?! Non è un’idea bislacca…giornate abbastanza lunghe da poter passeggiare anche dopo cena con solo uno spolverino sulle spalle, l’arietta fresca e il sole caldo ma non torrido, i prati verdi e fioriti, la possibilità di fare già qualche bagno al mare…
Sogna gaia, sogna…c’è ancora tempo per la neve!
Nel frattempo però una lieta novella: io&ste abbiamo comperato anche il letto! Yeah! Approfittando degli sconti di questo periodo, ci siamo dedicati alla ricerca la scorsa settimana e dopo aver fatto qualche confronto abbiamo concluso venerdì pomeriggio. Il nostro timore era che fosse in pronta consegna, e ora come ora spazio per tenere un letto anche se imballato e smontato mancherebbe, ma fortunatamente la consegna non è immediata,ma tra un mese, così abbiamo tempo s sufficienza per sistemare e farcelo portare e montare!
Inizio a sentirmi un po’ più sollevata e di buon umore, forse riesco a vedere quella casa terminata e sapere che le scadenze vengono rispettate mi fa respirare! Sarà anche che la scorsa settimana la vita in comune è ripresa e così anche tutte le varie iniziative vedono una presentazione con le varie conferenze stampa, così almeno posso scrivere qualche cosa sul giornale, perché a dicembre dopo la batosta che Sesto si è sorbita per essersi lasciata scappare Sky da sotto al naso dopo aver praticamente bonificato distrutto e ricostruito una buona fetta di città per gli studi e il nuovo “polo di comunicazione” c’è stato un silenzio funereo che non lasciava presagire nulla di buono nell’atmosfera dell’amministrazione…pare che ora la botta sia stata assorbita per cui vedremo che succederà!
Nel frattempo io continuo ad occuparmi dei miei settori di cronaca-costume-informazione che mi piacciono tanto e mi mancavano! Tra l’altro navigando sul sito dell’ordine dei giornalisti ho scoperto che per potermi iscrivere come pubblicista è sceso a 40 il numero degli articoli da consegnare, e a me ne mancano solo 5-6!!!! Sono felicissima perché è un altro traguardo che mi ero prefissata due anni fa e che ora è vicino vicino!!!
In settimana ho anche mandato una mail al signor Guido Tomasi nella speranza che prenda in considerazione il mio scarno curriculum, mah!!! Vedremo!
Sky è tornato a casa dopo due settimane di “villeggiatura” con il suo amico Tommy, il golden di Ste che lo sopporta come Ste sopporta me! Dormirà per i prossimi due giorni quasi ininterrottamente perché si deve riprendere dalla fatica di aver giocato come un disperato per 15gg e viaggerà in giro per casa con l’aria depressa perché gli mancherà il suo fedele amico dorato! Dai patacca che manca poco anche per te e poi giocherete insieme fino alla vecchiaia! Domani mattina perlerò con la veterinaria per definire i tempi dell’operazione…è arrivato il momento!
Beh, gente buona domenica e buon inizio di settimana, per la quale vi regalo la ricetta dei Frollini al Riso.
Hugs,kisses&cookies

mercoledì, gennaio 11, 2006

Pane patate&olive

250g farina integrale di riso
150g farina fioretto
100g farina di grano saraceno
2 patate di media grandezza (circa 400g)
7g lievito secco (una bustina)
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 cucchiaino di sale
olive verdi o nere a piacere
olio extravergine di oliva
300ml acqua tiepida



-Far bollire le patate fino a che siano morbide, sbucciarle e passarle al passaverdura.
-Nella terrina del robot setacciare le farine con il bicarbonato e il sale;
-In una ciotola sciogliere il lievito con lo zucchero e 50ml dell’acqua totale, lasciar riposare 5-10min.
-Quando le patate sono tiepide unirle alle farine e mescolare per amalgamare il tutto;
-Unire anche il lievito e iniziare ad impastare a velocità 2;
-Aggiungere un cucchiaio di olio la restante acqua, poco alla volta perché le patate rilasciano la loro umidità;
-Impastare almeno per 10min. a velocità 1 se necessario regolare con ulteriore acqua o farina, tenendo conto che l’impasto si deve staccare dalle pareti e restare morbido ma compatto.
-Ungere la superficie dell’impasto con un filo di olio e lasciar lievitare in luogo asciutto e senza sbalzi di temperatura per ¾ d’ora; (io ho riposto la terrina coperta con una cuffia per alimenti sopra il calorifero tiepido, non avendo glutine la lievitazione deve essere agevolata, perciò è importante che la temperatura dell’ambiente non subisca bruschi cambiamenti!);
-Riprendere l’impasto e impastare di nuovo velocemente aggiungendo le olive, rimettere a lievitare fino a che non raddoppi di volume direttamente nello stampo da plum-cake sempre coperto e unto.
-Preriscaldare il forno a 200° gradi statico e una volta pronto cuocere per 40-45 min.
-Togliere dal forno, lasciar intiepidire nello stampo e poi sformare su una gratella.

Io non ho resistito e ne ho assaggiato una fetta ancora tiepido…goduriosamente buono. Morbido, soffice, perfettamente lievitato, non avete idea di quanto mi sia mancato affondare i denti in una fetta di pane appena tolto dal forno con la superficie croccantina e il cuore caldo…
Hugs,kisses&bread!!!
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Paneeeeeeeeee!

Questa notte mi sono svegliata di soprassalto perché avevo appena fatto un incubo: avevo mangiato un pezzo di pane lasciato sul tavolo durante la cena! Stavo chiacchierando e giocherellando con quel tozzo senza pensarci l’ho messo in bocca e mangiato.
Questo sfiora la paranoia pura.
Ho passato le feste facendo fioretto, stando attenta a non “contaminare” nulla di quanto avrei mangiato solo io, rifiutando educatamente tutto quello di cui non avevo la certezza di poter mangiare.
Sono esattamente 3 mesi e due settimane che non mi avvicino più né ad un pezzo di formaggio nè ad una pizza vera, l’ultima, (per la quale poi ho passato una notte infernale), l’ho letteralmente divorata al compleanno di Stefano.
Vado a fare la spesa con il mio fedele compagno “Prontuario per celiaci”, sfogliandolo alla ricerca di quello che è consentito e storcendo il naso su quanto non lo sia, e sospirando davanti al banco panetteria.
Facendo due conti, non mi pesa tanto dover dire no a certi alimenti come la pasta, ma pensare al sapore di una pizza impastata a mano e cotta nel forno di casa dal quale si sprigiona quel profumo inconfondibile che crea un’atmosfera di “serata italiana”, e sapere che proprio non si può sgarrare è difficile.
L’altro giorno ero in sala d’attesa dal dottore e leggendo una rivista di Repubblica mi sono imbattuta in un articolo-sfogo di una giornalista che raccontava la sua esperienza di moglie e mamma di celiaci. Lei che si sbatte come una matta per istruire il figlio ad evitare merendine e cibi che possano essergli dannosi, senza farlo sentire diverso dagli altri bambini; saggiamente sottolineava che in un Paese come il nostro fondato sulla dieta mediterranea che prevede un consumo giornaliero, ma calibrato di carboidrati quali pane&pasta è doppiamente difficile fare attenzione.
Anche se leggere iper-attentamente le etichette è un atteggiamento che mi accompagna da tempo ogni qual volta mi capita tra le mani un prodotto confezionato, ora inizia un po’ a pesare perché devo ricordarmi sempre che se leggo “malto” o “amido” ma non c’è una parentesi che mi sveli di che cavolo di amido si tratti devo riporre quel prodotto e cercarne un altro.
Mi ritengo fortunata perché ho almeno le basi per riadattare tante ricette e tante preparazioni, ma detto tra di noi: una torta come si deve è decisamente diversa dalla stessa variata con la farina “consentita”…ha tutto un altro sapore e su questo non ci piove!
Niente glutine e niente latticini…w riso&pesce!!!

Hugs,kisses&cookies

I bimbi di Sesto a scuola di alimentazione

Di solito non ho mai postato nulla a proposito di eventi che riguardassero il mondo enogastronomico, c’è Elisa che se ne occupa sempre in modo puntuale e brillante, ma ieri mattina mi è capitato di andare in comune per una conferenza stampa che aveva come oggetto un’iniziativa davvero molto carina.
I protagonisti sono i bambini sestesi e di altri comuni milanesi che hanno preso parte al progetto “Orto in scena”, che vedrà a conclusione di tutta una serie di laboratori che si sono svolti nelle scuole una mostra interattiva durante la quale i bambini potranno nuovamente mettersi alla prova giocando e imparando a riconoscere e apprezzare gli alimenti, soprattutto frutta&verdura un binomio che solitamente fa storcere il naso a troppi!!!
Mi è piaciuta tantissimo la presentazione delle attività che proprio una “rappresentanza” formata da 18 scricciolotti di 8 anni hanno illustrato alla presenza del sindaco e dei giornalisti: erano emozionati, ma rassicurati dallo sguardo delle maestre che li accompagnavano a turno ci hanno regalato una ricetta magica, la Macedonia di frutta! Ci è stato raccontato nei minimi particolari quale frutta era stata scelta, come era stata sbucciata e tagliata, aromatizzata, servita e infine mangiata! Tutti intenti a ripassare le varie fasi di svolgimento zampettavano in giro per la sala giunta e si facevano fotografare come piccole star!
Hanno anche avuto modo di dare libero sfogo alla loro fantasia creando prima della conferenza delle composizioni usando frutta e verdura fresche: partendo da un cavolo nero e qualche peperone tagliato a fette hanno creato il volto di un Indiano, così come ci hanno spiegato in seguito!
I laboratori che si sono svolti durante l’anno passato hanno avuto come scopo quello di insegnare ai più piccoli una via per la corretta alimentazione, in fin dei conti raccontare loro che la frutta fa bene e che anche i broccoli sono buoni è riduttivo così mettendoli davanti alla pratica, facendo maneggiare loro i cibi e facendoli giocare con quello che a tavola avrebbero rifiutato senza nemmeno averlo assaggiato è servito almeno ad infondere in questi tesserini il dubbio che non è detto che non piaccia!
Ricordo che da piccola non ho mai rifiutato nulla di quanto mi venisse messo nel piatto, anzi ero una di quelle bimbe rotonde e paciose che chiedevano sempre il classico bis, non ho mai disdegnato il pesce, anzi mi piaceva un sacco, ho sempre avuto fama di “capretta” come la mamma e la zia perché abbiamo sempre mangiato tanta insalata, sono diventata più schizzinosa “da grande”, ma ho sempre almeno assaggiato tutto e non capivo perché i miei compagni di classe alle elementari non volessero mai mangiare gli spinaci che a me piacevano così tanto! Solo un paio di cose non riesco davvero a “cacciare giù”: i carciofi, (so che piacciono, li cucino ai miei ma non chiedetemi di mangiarli è più forte di me!), e i cetrioli…ne mangio una fettina che mi parla per i 4 giorni successivi!

Hugs,kisses&cookies

mercoledì, gennaio 04, 2006

Boh, non lo so…oggi gira poco. Che cosa deve girare? Non lo so, mi sembra che.. boh, va beh…non lo so.
Ma c’è qualche cosa che non va? No, niente.
Ma come niente, cosa c’è? Niente.
Va beh, come vuoi, niente, ma sei sicura?! Ohhh, ho detto N-I-E-N-T-EEEE.
Niente che poi nel mio vocabolario al contrario vuol dire tutto.
Peccato che dopo tre anni, tu mi conosca bene. Non ci hai messo molto a capire che quando rispondo niente, significa semplicemente che vorrei che tu avessi letto tra i miei pensieri e capito senza bisogno di una mia spiegazione cosa non vada.
Sono rimasta ancorata all’idea di amore tipica dell’adolescenza, quando tutto è fatto di roselline e fiorellini profumati, prati sempre verdi, una primavera costante, corse sull’erba e tramonti mozzafiato.
Sono rimasta ancorata all’idea che due che stanno insieme riescano a passare quanto più tempo insieme.
Sono rimasta ancorata all’idea che quando due si vogliono bene, riescano a vedersi sempre senza annoiarsi mai.
Sono rimasta ancorata ai miei sogni, quelli in cui mi immaginavo impegnata in conversazioni infinite, interessantissime, stimolanti e piene di punti in comune, nelle quali basta uno sguardo per intendersi, nelle quali una sola parola può diventare fonte di una nuova conversazione che a sua volta si protrae per ore e ore.
Mi sono sempre sentita ripetere che i sogni si fanno a colori altrimenti tanto vale sognare, peccato che ultimamente io riesca a sognare solo in bianco/nero, o quando sono fortunata in modalità sepia.
Qualcuno cantava che “i sogni son desideri”, i miei sogni, quelli a colori di quando avevo 15 anni sono bellissime illusioni scritte con la mia fedele stilografica sul diario e che rimarranno tali perché il riscontro con la realtà non mi ha ancora dato modo di sperare in una loro realizzazione.
Amore, mi sono innamorata dell’amore quando ho iniziato a sognare.
Affetto, ho imparato a volere bene ma non ancora a dimostrare quanto bene voglio, ho sempre paura di scoprirmi troppo.
Amicizia, adoro le mie amiche, sono le mie sorelle.
Gelosia, si sono gelosa, sono anche abbastanza possessiva. Lo so che gli affetti veri non ti lasciano, ma la paura del distacco non la so superare.
Hugs,kisses&cookies
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martedì, gennaio 03, 2006

Piazza Duomo d'altri tempi

Mi ha fatto impressione arrivare in piazza Duomo e trovarla tutta imbiancata la scorsa settimana.
Forse avrei dovuto stare a casa quel pomeriggio, così magari poi sarei potuta andare in montagna per Capodanno invece che a letto febbricitante, ma alle 15 ho buttato lo sguardo fuori dalla finestra, il cielo era tutto bianco, la neve scendeva lenta e morbida e non ho saputo resistere alla tentazione di andare a Milano e immergermi nel silenzio ovattato che aleggiava nell'aria già dal giorno prima. Avevo la macchina digitale con me come sempre e così ho semplicemente deciso che era il momento di scattare qualche foto alla città sotto un'altra luce.
I ragazzi affollavano la minipista di pattinaggio allestita in Piazza, il suono della musica a tutto volume non era un sottofnodo ideale per il quadretto ma purtroppo quello che viene propinato è solo ed esclusivamente iper rumoroso ma nonostante tutto un po' di magia si poteva respirare lo stesso.
Hugs,kisses&cookies
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lunedì, gennaio 02, 2006

Feste finite...mi sono persa l'inizio

Settimane così strane come le ultime due credo di averle trascorse davvero molto raramente, nel bene e nel male. Non sono state delle “feste” che mi piacerà ricordare, anzi sarò grata se i ricordi saranno sfuocati e nebulosi.
I preparativi per la giornata di Natale si sono ridotti al pomeriggio della Vigilia, fino a quel momento non si sapeva nemmeno dove e con chi avremmo festeggiato, al risveglio sono stata informata da Ste che lui stava male così non abbiamo nemmeno passato insieme qualche ora…e lì il mio umore è definitivamente crollato; ovviamente non per il fatto che lui stesse male, quella è stata sfortuna, ma perché ad un certo punto del 24 mattina mi sono trovata in macelleria a fare un’ora e mezza di coda per comperare poco o niente sentendomi una perfetta cinica perché in quell’istante ho provato un moto di repulsione immensa nei confronti del giorno seguente.
E’ già qualche anno che desidero ardentemente ritrovare lo slancio infantile per affrontare il periodo natalizio che al contrario mi passa senza lasciare il minimo trasporto emotivo, ma che anzi più si avvicina e più mi crea fastidio, vorrei essere felice e canterina andando a cercare i regali, ma guardarmi intorno da sola cercando di immaginare cosa potrebbe piacere a tizio/caio un po’ snerva.
Natale con la mia famiglia, Santo Stefano con quella ormai ufficialmente acquisita guardando gli altri avventarsi sui taglieri di salumi misti e panettoni vari, assaggiando solo un piatto di risotto dopo averlo dimezzato togliendo i due kg di salsiccia che nemmeno fosse l’ultimo cibo rimasto sulla terra mi azzarderei a mangiare, (preciso: non sono vegetariana, ma ho un’enorme avversione per la carne di maiale e insaccati vari, per cui me te tengo bene alla larga…peccato che sulle tavole abbia sempre un posto forse eccessivamente privilegiato).
Il programma poi era quello di passare un pomeriggio sui pattini, il 27 con le Vales e Lorenzo e chi si fosse unito, ma la pioggia e il freddo lo hanno impedito; mesta mesta sono tornata a casa combattendo il sonno accumulato dalla settimana precedente e non ancora soddisfatto con una dormita riposante e tranquilla.
Il 30 io&Ste avremmo dovuto raggiungere Vale, Lorenzo, Cristina, etc a casa di Barbara in montagna, la quale ci aveva gentilmente invitati a trascorrere il Capodanno tutti insieme qualche giorno da lei: peccato solo che quel giorno io fossi a letto con 39.3 di febbre, un mal di testa lancinante e una lucidità mentale da pazza sclerotica, credo di aver però avuto la forza di insultare una gentile signora che via telefono stava proponendomi una collana di una qualche enciclopedia sulla salute…già che se qualcuno osa parlarmi appena sveglia la mia cortesia non è scontata, se per di più vengo svegliata in preda ad attacchi febbrili non credo di garantire un’educazione da collegiale inglese. Così anche le felici giornate sulla neve sono rimaste ibernate in un quadretto che verrà conservato in freezer preferibilmente “vedi l’etichetta”;
Capodanno alternativo, io ste e sky a guardare i fuochi d’artificio dalla finestra, chiusa causa gelo artico. Non è stato male, eravamo insieme, abbiamo cucinato insieme, o meglio Ste mi ha detto che voleva stupirmi cucinando lui, così siamo andati a fare la spesa e ho supervisionato alla realizzazione, ma la mano è stata la sua…a parte il dolce.
Dire che però sentissi l’atmosfera dell’Ultimo sarebbe ipocrita…è stata una bella serata trascorsa con il mio amore e la “patacca”. Tra l’altro credo che fra tutti e tre quella sera il più sano fosse proprio Sky, il che è abbastanza comico visto il suo stato di semi-rottamazione-andante.
Propositi per il nuovo anno mi rifiuto di farne, bilanci per quello appena finito anche…speranza per il 2006?! Sono già troppe perché possano realizzarsi tutte, parto con il piede sinistro? Si in effetti ho dimenticato l’ottimismo nel barattolo del miele che non apro da un bel po’.
Ieri pomeriggio parlavo con Ste a proposito della nostra casa che “in teoria” dovrebbe essere pronta per febbraio, e gli ho fatto presente che ogni volta che ci sentiamo c’è qualcuno che “ha quasi finito”, che sia l’idraulico, l’elettricista o il muratore…hanno sempre quasi finito, ma mai che abbiano finito per davvero.
Mi sembra di vivere in una stasi infinita, è come se avessi indossato una distesa di cemento armato al posto delle scarpe, mi sento ancorata a questa situazione che non va avanti; abbiamo scelto le prime piastrelle a giugno, quando ancora nessuno aveva ancora fatto un graffietto sui muri da abbattere, mi era sembrato anomalo ma mi sono fidata…a ottobre abbiamo scoperto che quelle piastrelle non sono mai arrivate, ma non era mai nemmeno pervenuto il preventivo per le piastrelle, così ne abbiamo scelte delle altre…scoprendo una volta dentro al negozio che era meglio guardare anche per un pavimento per la camera da letto perché non si sapeva se il parquet previsto sarebbe mai arrivato…forse io mi arrabbio facilmente, forse è vero che ho un carattere poco malleabile, ma mi sono sentita veramente presa per il culo.
Devo ancora imparare l’arte della pazienza, è vero sono viziata, è vero sono abituata a fare di testa mia, è vero sono decisamente troppo ferma su certe mie posizioni. Dobbiamo venirci incontro? È vero faccio fatica a staccarmi dalle mie routine e vivere un po’ più sciolta; è vero sono lunatica e il mio umore è una banderuola della peggior specie, capace di cambiare direzione tanto velocemente che anche io faccio fatica a capire quando sono "in vena" e quando proprio non gira;
gente a voi hugs,kisses&cookies...a me una camomilla
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