lunedì, gennaio 23, 2006

Indignazione

A parte la splendida notizia appena ascoltata alla radio riguardante “L’ondata di freddo polare che da oggi investirà tutta la nostra penisola per i prossimi 15 giorni”, (15gg ma rendiamoci conto…15!!!!!! Voglio migrare!), vorrei sottolineare tutto il mio disappunto riguardante i prezzi esorbitanti, proibitivi e francamente non giustificati dei prodotti per celiaci quali pane, sostituti, farine, dolci che il Sistema Sanitario Nazionale permette di acquistare in farmacia presentando una ricetta rilasciata dalla ASL locale.
La scorsa settimana ho rincorso la dottoressa della ASL che mi avrebbe dovuto rilasciare l’esenzione apposita da dare al farmacista per l’acquisto di un tot di prodotti a mia scelta per un ammontare massimo di 98,13 euro. Lunedì è iniziata la “caccia alla primaria”, mi sono recata alla sede, all’alba delle 8.45 del mattino per evitare code allo sportello, arrivato il mio turno mi sono sentita dire che avrei dovuto parlare con tale dottoressa perché loro impiegate non potevano rilasciare nulla, così ho chiesto quando avrei potuto trovare la dott.. Mi hanno risposto che l’avrei trovata il giorno seguente, ma non sapevano quando così mi hanno congedata con un numero di telefono.
La mattina dopo ho telefonato e ho scoperto che la dottoressa era lì in sede, ma solo fino alle 9.15e poi basta: “OK, allora che altro giorno posso trovarla per venire ad aprire la pratica?” “Giovedì dalle 10.00 alle 11.00!”…(“ma porc…che c… di orari sono?!”) “Va bene, grazie mille, verrò giovedì”.
Giovedì a-ri-vai alla ASL e finalmente riesco ad avviare questa benedittissima pratica, scoprendo che tutte le informazioni ricavate dal sito ufficia e erano errate, perché non serve più recarsi di mese in mese dal medico curante per farsi rilasciare le ricetta per la farmacia, ma ora diventa tutto telematico…beh, ok uno scoglio in meno.
Venerdì mattina colgo l’occasione e vado in P.zza Erculea ad Iscrivermi all’Associazione Italiana Celiachia, così da avere qualche informazione in più e anche per farmi dare il prontuario degli alimenti consentiti. La segretaria è stata gentilissima, ha risposto a tutte le mie perplessità con grande garbo e tanta cortesia! Mi ha dato un sacco di materiale informativo e anche qualche numero del trimestrale arretrato, così da sfogliarlo per avere un’idea più precisa delle varie attività e progetti.
Guardando il trimestrale “Celiachia Notizie”, per altro curato bene, mi sono imbattuta esattamente in ciò che stavo cercando: l’elenco di tutte le case produttrici e relativi prodotti acquistabili in farmacia. Ho dato una prima lettura all’elenco in cerca di qualche cosa che potesse interessarmi, dato che non sento la mancanza della pasta o dei croissants non ho intenzione di usare parte del “buono” per qualche cosa che so che comunque non mangerei, preferisco comperare della farina…quando ho letto il peso delle confezione e i relativi prezzi sono rimasta letteralmente basita.
Qualche esempio?!
500g di farina per dolci a 5,25 euro
450g di farina per pane a 5.25 euro
625g di musli a 11,00 euro…
l’elenco è su sei pagine, potrei andare avanti…mi sono sentita una truffatrice.
Ma come si fa apgare 500g di farina 5,25 euro???
È scandaloso, anche perché i mix di farina altro non sono che farina di riso+fecola+maizena e a volte del bicarbonato di sodio come agente lievitante.
Io sarò anche fissata con gli ingredienti sani e biologici per quanto si possano trovare autentici, ma di case di biologico che producano prodotti gluten-free c’è solo “La Finestra sul Cielo”, leggendo le etichette di alcuni prodotti come dei semplici biscotti frollini, di cui la confezione più grande è 200g (contro i 750g del Mulino Bianco a parità di prezzo), c’è da sentirsi male…ingredienti come “grassi vegetali” trionfano in posizione predominante ancora un po’ sono scritti in rilievo e con colori cangianti per attirare meglio l’attenzione…le basi per pizza sono grandi come una piadina, i panini a guardarli viene da fare loro una carezza di conforto per l’aspetto.
Ho ributtato ora l’occhio…6,50 euro per 150g di dolcetti al cacao….
Nel frattempo mi sono iscritta ad un corso di cucina per celiaci organizzato dall’AIC e previsto per il 18 febbraio. Sono curiosa, estremamente curiosa!
Hugs,kisses&cookies

4 commenti:

Monica Bedana ha detto...

Ciao Gaia, se ti consola anche qui la celiachia costa carissima per poter mangiare, però non c'è cosí tanta burocrazia!
Te la do io una buona notizia: ti ho invitata a un MeMe, dài, non prendertela male!Baciotti

Anonimo ha detto...

Anch'io lavorando in un ipermercato, mi sono accorta che i prodotti per celiaci sono davvero costosi!Dicono che il mio iper sia molto fornito in questo tipo di prodotti, darò un'occhiata anche ai prezzi, poi ti faccio sapere!

Anonimo ha detto...

ciao Gaietta , mi spiace tanto per te e mi dispiace dirti che purtroppo è una politica speculativa quella dei prezzi per certe categorie di alimenti necessari a certi disturbi , e lo stato non fà niente , anzi.... è la stessa cosa che succede per i farmaci , che in Italia sono piu costosi che nel resto dell'Europa . Piccolo consiglio , dato che ti piace cucinare , comprati dei semplici ingredienti non lavorati e miscelati e cucinati tu da sola , cosi unisci l'utile al dilettevole !! se ti posso essere in qualche modo di aiuto dimmelo pure
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ciao Gaia, sono Viviana di Cooker.net. Pure io ho avuto i tuoi stessi problemi. Tra l'altro dato che quasi tutti i prodotti dolciari in commercio nn mi piacciono, la maggior parte del mio buono mensile rimane scoperto. per nn parlare di panini, baguette e simili... per questo anch'io seguo la politica del"far tutto da me" fin che posso. Per i prezzi, vai a capire perchè son così esagerati? Forse perchè c'è meno mercato di quelli normali, oppure perchè anche su queste cose ci speculano sopra, cmq. a noi conviene sperare che nn ci tolgano mai la convenzione altrimenti quanti di noi potranno permettersi di acquistare questi prodotti con questi prezzi? Parlano di una pillolina che ci risolverà il rpoblema ma a me sinceramente spaventa un po'. Alla fine sempre di medicine si tratta. Un abbraccio (verrò spesso a trovarti).
Vivi