Adoro queste giornate così particolari.
Ieri ero intenta a preparare il riso da dare a Sky, e mentre coceva mi è venuto alla mente il “riso rosso” che mi faceva sempre mia nonna quando ero bimba ed ero nella fase “rossa”; in quel periodo avrei mangiato riso rosso mattina-pranzo-cena ininterrottamente. Ogni volta che mi si chiedeva che cosa avrei voluto da mangiare, la mia risposta era sempre la stessa: “riso rosso”…che poi è semplice riso bollito, condito con un velo di olio e una cucchiaiata di passata di pomodoro, o eventualmente concentrato di pomodoro allungato con un cucchiaio di acqua del riso…ma per me deve aver avuto un sapore così buono che non riuscivo a mangiare null’altro; beh poi c’è anche da dire che sono sempre stata una persona molto abitudinaria, per cui una volta fossilizzata su qualche cosa era difficile farmi cambiare! La mia infanzia è stata caratterizzata da “fasi colorate”…c’è stata quella “verde” in cui mangiavo pasta e riso al pesto, sempre! O passato di verdura di un verde bosco intenso…ma il top erano le “ruote” al pesto che mangiavo a casa dei nonni, il pesto rigorosamente fatto in casa, le ruote erano un formato di pasta che ora non vedo nemmeno più in commercio, non so cosa mi piacesse così tanto di quella pasta, alla fine il sapore era identico a quello dei fusilli o delle più classiche penne, ma forse era la forma che mi stuzzicava…avevo anche tutto il mio rituale per mangiarle!
Poi c’è stata la fase “gialla”…e lì solo risotto allo zafferano, magari con qualche fungo, ma mi bastava fosse giallo…poi come me lo faceva la mamma che lo lasciava leggermente “attaccare” sul fondo e poi lo grattava via con un cucchiaio, c’era quella sottile crosticina dorata meravigliosa! Pensare che poi al Savini, ristorante ultra lussuoso nel pieno centro milanese, lo hanno spacciato come “Riso al salto” !!!! Poi la sopradetta fase “rossa” in cui il pomodoro la faceva da padrone…però il pesto continuava a resistere forte della sua genuinità!
Così ieri mi sono rituffata nel piatto di riso rosso con un gusto che da tanto non provavo…aggiustandolo con una nota in più di sapore…
Riso Rosso
Ingredienti, x 2persone:
150g riso Carnaroli
80 g pisellini fini freschi,(anche surgelati…non in scatola)
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
Far cuocere il riso e i piselli in abbondante acqua salta bollente per 15-18 minuti, seguire i tempi sulla confezione, comunque deve essere al dente;
Scolare il riso e piselli lasciando da parte l’equivalente di due cucchiai di acqua di cottura per diluire il concentrato di pomodoro da mescolare al riso, aggiungere un filo di olio d’oliva e a piacere una grattata di parmigiano.
Lo so, può sembrare quasi cibo da ospedale, eppure io da piccola ci andavo matta!
Dopo questo pranzo luculliano, ho passato il pomeriggio in compagnia di Riccardino e dato che il tempo era così incerto che non lasciava troppo margine per una bella passeggiata, abbiamo deciso di dare sfogo alla nostra manualità provando a giocare con la “pasta al mais”, che è come la pasta al sale, con la quale si possono creare migliaia di oggettini o formine da manipolare e poi colorare e far essiccare.
Pasta al Mais
125g maizena, o fecola di mais
250 colla vinilica, (Vinavil)
20g crema emolliente per mani,(nivea hand-glissolid…)
125ml acqua
due cucchiaini di glicerina liquida
In un recipiente iniziare ad amalgamare la maizena con l’acqua, aiutandosi con un cucchiaio di legno per non formare grumi;
Aggiungere in ordine: la colla diluita con due cucchiai di acqua, la crema e infine la glicerina continuando a mescolare;
Riporre in un pentolino su fuoco bassissimo e continuare a mescolare cocendo per 10-12 minuti.
Durante i primi 5minuti l’impasto inizierà a solidificarsi diventando mano a mano simile ad una polentina…sarà pronto quando risulta di consistenza elastica ed omogenea e si staccherà da solo dalle pareti;
Ungere con un velo di crema una superficie e adagiarvi l’impasto rigirandolo un paio di volte; lasciarlo raffreddare;
Iniziare ad modellarlo a piacere. E’ bene dividerlo in più parti e tenere quelle che non si usano in un contenitore di plastica chiuso così che non si secchi.
Dato che è bianco, si può colorare aggiungendo durante l’utilizzo dei coloranti per alimenti, o come ho fatto io ieri anche delle spezie in polvere, per farlo rosa ho usato la paprika dolce, per il giallo il curry…
Ai bambini piace molto perché ha la consistenza del “didò”
Ci sono tanti libri in commercio che spiegano come poterlo modellare per formare delle belle ghirlande o forme tipo suppellettili!
In questi giorni da indipendent woman, ho degli orari tutti sballati, ieri sera dopo che Riccardo è tornato a casa ho portato fuori Sky a prendere una nuova boccata d’aria fresca e siamo andati nel parchetto dietro casa a giocare un po’…c’era anche una pastore tedesco vecchiotta ma elegantissima con il suo pelo nero&beige lucente e folto, molto distinta nel portamento e anche abbastanza schiva, ma Sky che aveva una voglia matta di giocare l’ha praticamente costretta ad un corri corri per tutto il parco! La cercava per giocare e anche se all’inizio lei non era troppo per la quale poi ha ceduto ai capricci del cucciolo e si sono divertiti…il suo padrone si è stupito perché diceva che solitamente non è così propensa ad accettare il gioco degli altri cani e non li avvicina.
Aveva smesso da poco di piovere, infatti anche lì nel parchetto non c’era nessuno, quando invece solitamente a quell’ora pullula di cani e relativi padroni; l’aria era densa del profumo di sottobosco, quell’umido misto a terra bagnata, gli alberi gocciolavano acqua e ogni volta che il vento scuoteva le frange dei pini si librava un profumo di pigne così intenso che sembrava di essere persi in una foresta di montagna.
Dopo il temporale di questa notte quel profumo è diventato ancora più pregnante, alle 7.30 di questa mattina prima che riprendesse a piovere io&Sky siamo tornati nel parchetto, questa volta in totale solitudine, lui si è fatto la sua bella corsa io ero tutta intenta a osservare la routine mattutina i tutti coloro che di corsa si stavano dirigendo al lavoro…un via vai di gente in giacca e cravatta, in jeans, con la borsetta a tracolla o con lo zaino del pc sulle spalle…chi era appena uscito dall’edicola con il giornale fresco di stampa, chi si vedeva che aveva già mille pensieri per la testa, e noi due che stavamo scegliendo quale legnetto era più idoneo per un lancio&riporto…sta di fatto che dopo solo una mezz’oretta abbiamo sentito dei goccioloni che ci picchiettavano sulle testoline, così ci siamo guardati e siamo scappati di corsa verso casa, già zuppi e riccioluti a causa dell’acqua!
Che ridere…lui con le sue zampette corte che correva veloce veloce…questa macchiolina bianca sul marciapiede!
Hugs,kisses&cookies
mercoledì, luglio 06, 2005
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3 commenti:
Gaia, ma non c'era mai la fase nera??? ;-)
Ho fatto il riso nero con seppia qualche volte fa. Buonissimo, e anche mi ha fatto i denti neri!!
No niente fase nera, anche se il risotto al nero di seppia mi è sempre piaciuto e mi divertivo a prepararlo con mia mamma prorpio per il gusto di avere poi le mani e la lingua nera! da piccola ero un po' vivace e mi piaceva tanto immergermi completamente in quello che facevo!
Le mitiche ruoteeeeeee, è vero anche io le mangiavo da piccolina e ora le trovo raramente, chissà perchè in commercio se ne trovano pochissime. Erano deliziose e mi divertivo a mangiarle. Brava Gaia e complimenti per il tuo sito.
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