lunedì, novembre 21, 2005

Domenica di grande cucina casalinga.

Come annunciato a perec, ancora brasato! La ricetta è quella postata solo qualche giorno fa, senza Brunello, ma questa volta con un Dolcetto d’Alba scelto dal gusto della mamma.
Buono, decisamente! Accompagnato da una bella polenta taragna, in puro stile valtellinese…farina comperata a Bormio tempo fa…di quelle che fanno sviluppare un bel bicipite durante la cottura per chi come noi ha pensato bene di “dar via” il paiolo di rame con motorino…ne guadagna la resistenza fisica, ma dopo 40 minuti un velo di indolenzimento inizia a manifestarsi!
La scorsa settimana, grazie alle indicazioni della mia Ziotti, sono andata in un negozio di alimentazione biologica aperto non molto distante da casa e di cui ignoravo completamente l’esistenza; lo scopo oltre a quello di curiosare era anche cercare e possibilmente acquistare farina senza glutine da poter usare per panificare e altri ingredienti che per me ora sono diventati “primari” ma che possono sembrare ancora “alternativi”. Sono riuscita a trovare della farina senza glutine integrale che ieri mattina ho usato per farmi un po’ di pane…cambia il modo e l’approccio: in fin dei conti ciò che aiuta il lievito nel suo importante lavoro di sviluppo è proprio il glutine!!!
Ci tenevo a provare e anche se il primo risultato è stato buonino questo mi dà l’opportunità di ri-provare e mettere a punto quelle che secondo me sono le pecche.
Ho seguito le dosi e procedimento da confezione perché non sapendo ancora quali sarebbero state le reali differenze nell’impasto e nel prodotto finale né i tempi di cottura appropriati ho deciso ddi restare fedele alle istruzioni.
La prossima volta so che devo mettere più farina e meno acqua un po’ più di sale, (ma quello è un mio vizio di lasciare un po’ indietro, perché si può “sempre aggiungere” ma è più difficile togliere il sale in eccesso), devo impastare come per il pane normale e lasciare raddoppiare di volume…piccoli accorgimenti.
Il gusto è buono, la crosticina in superficie è croccante ma l’interno è ancora soffice! Sono contenta di esserci in parte riuscita perché finalmente posso tornare ad un’alimentazione più varia rispetto al periodo in cui avevo totalmente eliminato pane,pasta e pizze varie…non sento la mancanza della pasta, non ne ho mai mangiata tantissima, ma ho fatto una fatica Ercolina a rinunciare al pane…adoro il pane, tutti i tipi: quello fragrante appena uscito dal forno, ancora tiepido dal quale si possono pregustare gli effetti del primo morso grazie al quale le labbra si appoggiano alla parte croccante e i denti affondano nella pasta morbida e confortante; si sente il gusto della mollica delicata e ancora un sentore di pasta lievitata…se poi il pane è aromatico, magari preparato con qualche cereale come la segale anche l’occhio ne resta subito colpito per quel particolare colore scuro e l’impatto è rustico e rimanda ad una merenda consumata su un prato in montagna o ad una colazione tipicamente nordica…una bella fetta spalmata di confettura di more o mirtilli!
Ecco ora sono commossa!

Hugs,kisses&cookies

2 commenti:

perec ha detto...

su via roma, a bormio, c'è un vecchio gelataio (o almeno c'era, non ci vado da anni...) che si chiama poldo. e fa la panna coi mirtilli caldi. una delle cose più goduriose del mondo. ma anche il tuo arrosto non scherza...

Gaia ha detto...

non conosco la gelateri, ma sulla stessa via c?è anche una pasticceria ultrafamosa per le sue crostate con i mirtilli e biscotti! mi ricordo che nel pomeriggio, all'ora della "vasca" c'è la coda fuori da tanta gente ammassata nel negozio ad attendere che sfornino altre torte!