mercoledì, ottobre 26, 2005

Risotteria

Una sera della scorsa settimana, io Vale e Lorenzo siamo andati al cinema a vedere “La bestia nel cuore”, bellissimo film che personalmente mi ha lasciata con un senso di malinconia e angoscia come pochi altri film,ma l’ho apprezzato davvero molto, il tema delicatissimo è stato trattato con una grande raffinatezza.
Usciti dalla sala era ancora presto, così non sapendo bene dove spendere il resto della serata, Lorenzo, altro grande appassionato di cucina, ci ha fatto scoprire una Trattoria nascosta in una traversa di V.le Monza all’altezza di Rovereto.
Avevo letto la recensione di quel locale credo lo scorso anno sul “Vivimilano”, da parte del mitico Allan Bay, il quale ne elogiava oltre che l’ambientazione, soprattutto la vivace fantasia dei due gestori che ogni sera propongono tre risotti diversi.
Il ristorante è piccolo, appena due salette oltre a quella che comprende l’ingresso e il mini bancone del punto bar; i tavoli sono di legno massiccio, le sedie altrettanto, la scelta di apparecchiare “alla buona” con una semplice tovaglietta di carta grezza rispecchia la personalità di trattoria che resta viva e che deve rendere molto più gioviale tutta l’atmosfera. Alle pareti di una delle salette ci sono appesi gli acquerelli realizzati da un estroso cliente che si dilettava a riciclare le tovaglietta come tele di fortuna, un bel gesto da parte del pittore che riportava le scene di cene consumate nel locale e anche da parte dei proprietari che hanno incoraggiato questa sua arte!
Non abbiamo avuto problemi di attesa per un tavolo, perché ormai l’ora di cena era passata, ma durante la settimana è meglio prenotare perché è difficile trovare posto presentandosi all’ultimo minuto.
Ci siamo accomodati avendo alle spalle una bella finestrina sul cui davanzale era in bella mostra proprio la recensione ritagliata dal Vivimilano, troneggiante in segno di distinzione!
Il menù rispecchia la stagione. Tre gli antipasti, tre i risotti che variano per l’appunto ogni sera e una buona scelta di secondi a base sia di carne che di pesce, con un altrettanta valida alternativa di contorni.
La cosa che mi è piaciuta particolarmente è stato l’ordine con cui è stato scritto il menù, perché partendo dagli antipasti era possibile arrivare al dolce costruendo un vero e proprio pasto, tutto carne o tutto pesce, senza dimenticare la spettacolare iniziativa di degustazioni di formaggi delle langhe, o dei pecorini toscani….quando stavo leggendo avevo già i baffetti da topolino che stavano spuntando!
Anche i dolci erano molto interessanti, purtroppo non amando né budini né bavaresi mi sono astenuta dal prenderne uno perché non lo avrei apprezzato come meritava.
Ora mi tocca un grande mea culpa, perché primo non ero dotata di macchinetta digitale e dunque niente foto, sigh, e due perché non ero munita nemmeno di carta e penna su cui scrivere qualche esempio in carta e quello che abbiamo preso noi, per cui per non riportare nomi di piatti che non esistono evito di scrivere vaghi ricordi. Posso solo dire che di sicuro ci tornerò a breve perché adoro il riso e l’ambiente è così confortevole che vale la pena di rilassarcisi per un po’!
Copio/incollo la recensine di Bay:

“Nella Casa dei Risotti”

In una realtà come quella della ristorazione milanese, dove i ristoranti aprono e chiudono in un battibaleno, fa piacere trovarne qualcuno che resta immutato negli anni. Il motivo? Un successo continuo che giustamente spinge i patron a proseguire imperterriti per la loro strada.
Fra questi locali inossidabili spicca la Trattoria Temperanza da Abele, che quest’anno compie 25 anni. Fu aperta nel 1979 da Billi Zanelli, allora musicista, che oggi si occupa della sala, e da Roberto Bravin, allora insegnante, oggi a capo della cucina. Ben presto i due si resero conto che mandare avanti un ristorante era un lavoro ben più duro di quanto avessero immaginato, ma intanto la passione per questo durissimo mestiere era esplosa: quindi abbandonarono le loro occupazioni precedenti e si diedero anima e corpo al loro ristorante.
Il successo arrivò presto e continua tuttora: il locale è sempre pieno, tutti i giorni della settimana. Questo successo nasce da tanti fattori. Il primo è che Abele sembra una trattoria di una volta, anche se in effetti è un buon ristorante a tutti gli effetti.
Con il pavimento in seminato veneziano, le boiserie basse verniciate di verde, i tavoli di legno, le tovagliette di carta da macellaio, il bancone bar, gli specchi e le foto alle pareti. Della trattoria conserva comunque una caratteristica: il prezzo. I primi costano 7,5 euro, i secondi sui 12: cosa ormai più unica che rara a Milano per locali di questa qualità (in compenso esistono tante pizzerie dove si spende di più). Altra chiave del successo è il menu che verte su un tema dominante: i risotti, unici primi in lista. Tre diversi ogni sera, a rotazione (proporne di più sarebbe impossibile).
Il «repertorio» accumulato in questo quarto di secolo è impressionante: Zanelli e Bravin hanno messo a punto oltre cinquecento ricette. Più o meno classiche, più o meno innovative, sempre ghiotte. Pochi altri piatti completano il menu.
Antipasti come sarde in saor, ma anche budino di Montasio in crema di porcini e muffin alle zucchine in fiore e basilico con caprino.
Tanto eclettismo tra i secondi: cervo alla crosarona trevigiana e mele cotogne, insalata di millefoglie di patate e baccalà mantecato e involtini di trippa al pecorino. Tutti gustosi, tutti appaganti.
Buoni anche i dolci, fatti in casa.
Una cinquantina di vini, una selezione più che adeguata, completa l’offerta. Servizio veloce e alla mano.

TRATTORIA TEMPERANZA DA ABELE
Via Temperanza 5
Tel. 02.26.13.855
Tipo di ristorante: classico
Chiusura settimanale: lunedì. A
perto solo la sera
La cucina chiude: alle 24 Coperti: 80
I prezzi: sui 25 euro, bevande escluse
Coperto e servizio: 2 euro
Carte di credito: tutte
Spazio per non fumatori: due delle tre sale
Accesso disabili: no
Cucina ***
Ambiente ***

Hugs,kisses&cookies

2 commenti:

Anonimo ha detto...

This restaurant sounds really good too (me love risotto!) but I still have to visit you at Kokoro yet!

Anonimo ha detto...

Ciao Gaia

questo ristorante era uno dei miei preferiti quando stavo a Milano. Purtroppo sono passati quasi dieci anni.
I risotti erano ottimi. Ma i dolci... dolci come il primo bacio... Non te li scordi mai.

devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia, devo tornare in Italia....