mercoledì, agosto 24, 2005
Stamattina ho biscottato!
Stavo giusto guardando il sito della Cucina Italiana un paio di giorni fa, perché cercavo ispirazione per un nuovo corso da frequentare in autunno e dato che sono tutti molto richiesti è bene partire con largo anticipo e iscriversi per tempo, sono ancora indecisa tra Cucina Classica II, o Cioccolato I. Il primo mi ispira perché sarebbe il livello approfondito di quello a cui avevo partecipato tre anni fa, il secondo per gola, passione e per imparare a gestire il cioccolato in fasi delicate come la misurazione della temperature, e il temperaggio, operazione che mi affascina ma che mi spaventa un po’!
In serata ritirando la posta mi è arrivata la newsletter della Scuola che informa gli allievi di una bella iniziativa in occasione dei 18 anni di esistenza della stessa: una settimana di corsi e dimostrazioni gratuite ai quali poter partecipare previa iscrizione; beh neanche a dirlo la mattina dopo telefono in mano, mi sono prenotata per “ pasticceria”, “cucina creativa” e “l’arte dei risotti”, e anche per un convegno che potrebbe tornarmi utile in vista della mia tesina poiché riguarda “La cultura in cucina: una storia italiana”; e poi presa dalla foga del momento ho deciso che quest’anno non mi lascio scappare la giornata di pasticceria con Iginio Massari, per cui il 24 ottobre sarò sull’attenti davanti al mio bravo fornello, in attesa di istruzioni! Che bello!
Sto mettendo a punto qualche ricetta particolare per la pasta frolla, questa volta una l’ho fatta aggiungendo anche nocciole tritate, che sprigionano un profumo incredibile in cottura, sembra di stare in un vasetto di Nutella! L’altro tipo era abbastanza classico ma la nota interessante è stata la scorza del limone che ho usato: la mamma in una delle sue spese al mercato di Coccolato, ha scovato dei limoni che arrivano direttamente dal sole di Sorrento e in effetti hanno tutto un altro profumo, non c’è che dire, sono meravigliosi. E’ bastato grattugiare la scorza di mezzo limone che tutta la cucina era già invasa da quel suo aroma spiccatamente estivo e non sono per nulla aspri, anzi sono quasi dolci!
Con la prima frolla ho fatto dei semplici biscotti, alcuni li ho lasciati “nature” altri li ho ricoperti di cioccolato gianduja, o uniti con cioccolato fondente, la seconda frolla invece l’ho usata per delle crostatine farcite con la marmellata preparata dalla mamma di “pomodori verdi”,. Sky poverino era moooolto interessato e attento a quello che stava succedendo, ma quando ha capito che a lui non sarebbe arrivato nulla si è sdraiato sotto il tavolo e ha iniziato la sua solita sinfonia, concerto per contrabbasso e violoncello!
Pasta Frolla “Nocciolina”
200g farina “00”
100g nocciole tostate
100g zucchero semolato
100g burro freddo di frigo
1 uovo intero
- (io uso sempre il kitchen aid per la frolla, viene sempre perfetta), Nel mixer tritate le nocciole tostate con metà della farina, in modo che assorba l’eventuale olio che potrebbero rilasciare.
- Setacciare la farina nella bastardella del food processor insieme alla farina di nocciole ottenuta.
- Tagliare il burro a tocchetti, aggiungerlo freddo alla farina, azionare il f.proc. a velocità sostenuta fino ad ottenere dei bricioloni.
- Aggiungere lo zucchero, sempre mescolando.
- Aggiungere l’uovo intero e velocemente amalgamare bene tutto il composto. Nel caso dare l’ultimo “giro” a mano senza scaldare la frolla.
- Formare un panetto e coprirlo con la pellicola.
- Lasciar riposare in frigo almeno 2 ore. E’ tanto comodo preparare la frolla la sera per il giorno seguente, se coperta bene si conserva anche un paio di giorni.
Hugs,kisses&cookies
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Yogurth con frutta e succo di anguria, il tutto freschissimo! una delle nostre merende preferite!
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La Feta
Ecco qualche esempio di uso tipico della mitica Feta, in ordine: Baked Feta(1), Grilled Feta(2-3), Insalata Greca.
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martedì, agosto 23, 2005
Gastronomia Greca
Durante la vacanza a Santorini uno dei miei obiettivi era quello di assaporare al meglio alcuni piatti della cucina tipica locale, e dato che prima di partire mi ero un po’ informata a riguardo volevo togliermi lo sfizio di alcune curiosità che mi avevano particolarmente colpita, oltre a capire bene come era la preparazione di alcune pietanze che conoscevo già di nome ma non avevo mai avuto modo di poter vedere e annusare dal vivo.
La mamma si era caldamente raccomandata affinché gustassi i Dolmadakia, ovvero gli involtini in foglia di vite. Parto da questo che i greci considerano un antipasto perché è lo stesso principio di base degli involtini che eravamo soliti divorare letteralmente in Egitto quando andavamo a trovare papà in vacanza; la signora che gli faceva da governante era anche un’ottima cuoca ed è stata maestra per molte preparazione mediorientali che la mamma ha gelosamente custodito e riproposto in versione meno piccante più e più volte nel corso di questi ultimi anni.
Uno dei libri di cucina che ho comperato sull’isola riporta questa ricetta:
Dolmadakia Yalantzi (nella foto)
10 porzioni, (1 porz.=5 involtini: 170 kcal.)
50-60 foglie di vite (si trovano già bollite in salamoia nei grandi magazzini, nel reparto di cibi “stranieri”)
1 tazza di olio
1 ½ tazza di cipolle tritate
1 tazza di cipolline tritate
½ tazza di riso
1-2 limoni devono essere molto profumati e succosi
sale e pepe
1 mazzetto di menta
cottura 40-45 min.
-Scottate le foglie, scolatele e lasciatele raffreddare; se acquistate già in barattolo o in vaso questa operazione si può saltare perché già pronte all’uso.
-Mischiate gli ingredienti (tranne il succo di limone) e con l’impasto ottenuto riempite le foglie, così da formare gli involtini.
-Sul fondo di una casseruola stendete alcune foglie e disponete gli involtini in fila circolarmente uno accanto all’altro, vicini così che non si disfino in cottura. Su questi adagiare un piatto rotondo pesante a rovescio in modo da fare pressione.
-Versare il succo dei limoni e acqua necessaria a coprire la superficie del piatto, far bollire lentamente fino a completo assorbimento. Saranno pronti a cottura del riso.
-Lasciarli raffreddare e servirli su un piatto da portata uno accanto all’altro accompagnati da fette di limone e la menta tritata.
Dato che la prima volta che li ho mangiati sono rimasta estasiata dal sapore e dal profumo, sono diventati uno dei miei rituali per tutta la settimana. Il fatto di cuocere il riso dopo averlo messo nelle foglie di vite gli permette una cottura lenta e la possibilità di assorbire anche tutto l’aroma, la freschezza e il profumo intenso e pungente del succo di limone, per questo motivo i limoni devono essere di ottima qualità, per noi italiani credo che i migliori provengano da Sorrento. Il riso acquista una straordinaria morbidezza ma rimane compatto come quello usato per il sushi, in fondo la presentazione dei maki roll e di questi involtini non è troppo lontana. Io li ho mangiati sia freddi a temperatura ambiente, sia appena tiepidi e sono ottimi in entrambi i casi, il primo è preferibile a pranzo, il secondo direi meglio come pre dinner e anche per un buffet di antipasti serali. Le foglie di vite hanno un sapore particolare, è sempre difficile trovare i termini appropriati a descrivere questi sapori così poco conosciuti e magari anche poco invitanti, però meritano di essere assaggiati perché sono delicati e per nulla invasivi, anzi lasciano anche il giusto spazio per tutto il resto della cena, oppure rappresentano una sanissima alternativa per un pranzo veloce al posto di un insulso e spesso ipernutriente panino.
La variante egiziana prevedeva nel ripieno anche carne tritata e molte più spezie, per cui alla fine risultava molto più pesante anche da digerire; Sono semplici da preparare e cuociono senza bisogno di attenzione costante, l’unico “intoppo” può essere il movimento da fare per avvolgere la foglia ad involtino per evitare che poi si sfaldi, il ripieno va adagiato alla base più larga lasciando un margine di 1-2cm si avvolge una prima volta, si girano verso l’interno i due lembi laterali e poi si prosegue arrotolando sino alla punta adagiando quest’ultima sul fondo della casseruola.
Fortunatamente i prezzi dei vari bistrot e bar trovati sul lungomare ci hanno permesso di pranzare fuori tutti i giorni. Non abbiamo mai consumato un pranzo completo perché comunque dopo lo scopo era quello di poter fare un bel bagno, per cui volevamo semplicemente “mangiare qualcosa” senza avere l’obbligo di dover rincasare tutti i giorni e fare la spesa per la nostra sopravvivenza.
I nostri pranzi erano nutrienti e sani senza essere pesanti, siamo andate avanti ad “Insalata Greca” e Yogurth con frutta o miele e noci, o ancora insalatone di pasta, a seconda dell’umore e della fame.
Ovviamente da brava mangiatrice di formaggio quale sono non potevo assolutamente esimermi dall’assaggiare la feta sotto ogni sua variante: in insalata a coronare il perfetto matrimonio tra tutti gli ingredienti più mediterranei che si potevano assemblare in un solo piatto: pomodori, olive nere succosissime e quasi dolci, cipolla rossa cruda, ( e qui l’alito non ne trae beneficio, nemmeno la mia digestione mi ha ringraziata al che ho deciso che era splendido vedere quegli anelli bianchi dai contorni porpora che erano poeticamente adagiati sulla cima della ciotola ma che sarebbe stato meglio trovare loro migliore fine lasciandoli sul bordo del piatto), peperoni verdi a julienne, rondelle di cetrioli freschissimi e l’immancabile feta a dadini che con il suo sapore salato e contemporaneamente avvolgente non necessitava aggiunta di altro condimento a parte un filo del loro olio extravergine di oliva, ancora più verde del nostro olio italiano del sud;
“Grilled Feta”, ovvero una fetta di feta appena passato in forno con un filo di olio e coperto da spicchi di pomodoro, origano tritato e ancora qualche fettina di peperone verde.
“Baked Feta”, molto simile alla preparazione precedente, ma questa volta invece che essere servito su un piatto, viene portato in tavola direttamente nel cartoccio in cui è stato fatto cuocere.
Una volta infornata la feta perde parte del suo spiccato sapore salato e si ingentilisce notevolmente, rimane comunque molto compatta e quando si taglia somiglia quasi ad un formaggio a pasta filata.
That's it for the appetizers...
Hugs,kisses&cookies
Pubblicato da Gaia alle 8:58 AM 0 gocce di cioccolato
Tiriamo le somme
Uh, che dire?
Ci sono tante cose che mi frullano per la testa in questa giornata uggiosa…stavo pensando a come sta girando la mia vita ultimamente e devo dire che ne sono anche soddisfatta, certo le conquiste non vengono da sole ma bisogna che siano frutto di uno sforzo, per questo l’impegno ci deve essere, però è anche vero che una volta ingranata la marcia giusta swi ha già uno stimolo e una motivazione per continuare senza troppe difficoltà.
1.Stavo riflettendo a proposito di uno dei momenti più belli e dolci che mi siano capitati, ovvero quando Ste mi ha chiesto di andare a vivere insieme nella mansarda che sta prendendo lentamente vita; il ponteggio è quasi completo, il tetto da sostituire è già pronto a pezzi solo da assemblare, i muri perimetrali sono da alzare e i lavori totali non dovrebbero prendere più di tre mesi…abbiamo già scelto i pavimenti della zona giorno, le piastrelle del bagno e cucina, il parquet della camera da letto c’è già, come partenza non è male, c’è ancora poi tutto quanto da decidere ma qualche idea ce la stiamo facendo venire di volta in volta.
Una casa…La Casa…La Nostra Casa!
Sono emozionata, quando un sogno e progetto del genere passano dalla mera fantasia infantile e ingenua alla realtà è sempre sconvolgente, almeno per me lo è stato: è sempre stata una delle mie idee fisse perché sin da quando ero piccola avevo in mente una casa tutta mia da poter trasformare in un vero e proprio nido, e il fatto che ora stia concretizzandosi così mi lascia anche spiazzata; il fatto poi che sia una mansarda è tremendamente romantico!
Sono felicissima di poterla condividere con la persona che mi sta dimostrando giorno dopo giorno tutto il suo affetto più puro; Ste è un punto fermo importante e ha ragione a dire che forse siamo un po’ troppo seri ma a volte anche questo ci serve. Forse abbiamo accantonato quella spensieratezza tipica delle “coppiette” di vent’anni, ci siamo impelagati in un tipo di affettività matura, ma ciò non toglie che 23 anni sono sempre 23 anni per cui divertimento e voglia di fare sono d’obbligo!
Credo di aver sbagliato dimensione spazio temporale, perché se fossi nata nell’america degli anni ’50, gli “Happy Days” probabilmente mi sarei trovata alla perfezione sotto molti aspetti…mi sento per certi versi più housewife che donna in carriera, non intendo dire che il sogno della mia vita è quello di passare l’esistenza dietro un’aspirapolvere, ma spesso e volentieri una delle immagini che più mi rimbalzano in testa è quella della mamma…potessi fare la mamma la farei! Mi piace studiare, sono grata della splendida occasione e opportunità che mi è stata data: frequentare un Liceo, l’università, avere ambizioni lavorative e professionali alte, ma mi spiace anche pensare che prima di poter “metter su famiglia” dovrà passare ancora molto tempo. Purtroppo qui in Italia gli aiuti ai giovani mancano, è inutile negarlo, ma entrare nel mondo del lavoro prima dei 25 anni è difficile soprattutto senza uno straccio di laurea in mano e anche una volta ottenuto quello nei tempi giusti, comunque i datori di lavoro richiedono anche una certa esperienza, ma come si fa a fare esperienza se nessuno permette di farla? Ciò significa che prima di poter avere una minima sicurezza economica passano almeno 5-6anni e l’età aumenta di conseguenza; a 30anni tantissimi “ragazzi” sono ancora a casa con i genitori perché non possono sostenere le spese di una casa soprattutto in affitto, troppe spese, costo della vita troppo caro e pochi soldini in tasca, così anche l’aspettativa per un matrimonio, o semplice convivenza si allontanano nell’anno del mai.
Quando ero in Inghilterra lo scorso aprile, stavo chiacchierando con i miei compagni di classe, la maggior parte provenienti da Germania e Austria, i quali miei coetanei o erano già tutti indipendenti o comunque erano in procinto di andare a vivere per i fatti propri; sono rimasti letteralmente sconvolti quando parlando ho esposto loro il fatto che qui da noi è impossibile a 20 anni uscire di casa senza finire sotto un ponte; Mi fa rabbia pensare che non posso realizzare un sogno non per volontà mia.
In ogni caso, ora io&Ste abbiamo avuto la sfacciata fortuna di poter usufruire di quella mansarda anche se ancora da ristrutturare per cui il nostro è un caso a parte, ma se non ci fosse stata quella anche noi saremmo andati avanti fino a chissà quando vivendo con le rispettive famiglie, cercando quei lavoretti tanto per tirare su qualche soldo e mettendone da parte una miseria.
Abbiamo entrambi le nostre aspirazioni, la mia è e resta ancora quella di frequentare la laurea specialistica all’Università di Scienze Gastronomiche di Colorno, se non a parità di costi il corso di Food Writing a Londra, Ste non ho ancora ben capito che cosa voglia fare dopo questi primi tre anni, ma anche per noi una volta usciti dal dorato mondo dell’istruzione italiana avremo la nostra bella età e dovremo ancora iniziare da zero. Le prospettive non sono rosee parlando di tempistiche…mah questo è po’ uno schifo.
2.Invece che la fine di agosto mi sembra quasi che stia per iniziare un nuovo anno, mi sento come al termine delle vacanze estive prima del nuovo anno scolastico, tanti pensieri, tante idee, tanti buoni propositi che poi per la maggior parte andranno a modificarsi a mano a mano che vengono dimenticati, (in questo momento sta piovendo e la saggezza che respiro nell’aria deriva per il 90% dal sonno profondo e sincero di Sky), ho la classica voglia di fare 2000 cose in contemporanea, ho voglia di studiare per i nuovi corsi all’università, ho voglia di trovare finalmente un lavoro che non dia quei cavolo di 20 euro che non mi bastano neanche per l’abbonamento dei mezzi, ho voglia di andare a scegliere la mia cucina e i mobili per la nostra casetta, ho voglia di addormentarmi accoccolata sul mio nuovo divano con sky ai piedi e una tazza di tè fumante sul tavolino, ho voglia di frequentare un nuovo corso di cucina, mi manca terribilmente la Scuola della Cucina Italiana, ho voglia di tornare a Londra di nuovo, ho voglia di leggere una tonnellata di nuovi libri e andare a tanti concerti, ho voglia di vedere le foglie che ingialliscono e iniziano a cadere dagli alberi, fare una passeggiata in un parco con Ste e i due cani correre in mezzo all’erba e finire davanti ad un laghetto a guardare la anatre.
Huga,kisses&cookies
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lunedì, agosto 22, 2005
It’s a long time since i last wrote something in English and i don’t know why i spent the last week thinking about my staying in London, constantly.
It may be because of the weather, it has been raining for two days, it may be because holydays are going to the end and time to go back to “school” is coming soon…I just know that I’d like to start the new season in London; Autumn in the city, walking through Hyde Park again, with a cup of hot coffee in one hand and the last copy of “Good Food” in the other, looking at the squirrels going around madly and looking for a place to save from the rain!
I miss all the little streets, all the shops, all the smells of that city…I miss the colors of the people, I miss the crowd of turists and the marvellous quietness of those borough just beyond the corner.
Surfing the net I found some pics from the Borough Maket, one of the most interesting place in London, I made a collage with some from Neal’s Yard, the “mecca” for those who could live just with cheese! Squit…
Hugs,Kisses&cheese
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FoodBlogs Map
It's early in the morning...early for a Monday morning...only Garfield the cat can understand my mood on a monday morning! Anyway...i was checking the mails and surfing the net, when i found this great stuff. a foodblog map, where you can add your personal link and be known worldwide just clicking on the little icons you chose!
http://myguestmap.lorca.eti.br/guestmap.jsp?id=foodbloggers
Hugs,kisses&cookies
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domenica, agosto 21, 2005
intanto che il forno era acceso ne ho approfittato per cuocere queste coscette di pollo con la loror marinata, credo che verranno accompagnate con un buon cous cous!
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Una piccola carrellata: Sky che dorme; Miele; Six con i padroni; Zeus con padroni;Toby"Cicciosauro" con Antonella; ancora Sky e Miele; Lorenzo, l'educatore; la nostra rifocillatrice; io...
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Agosto?
All’alba delle 9.21 di questa domenica mattina, ho appena infornato la Torta “Pesche&Albicocche”, (di cui poi fornirò ricetta!). Solitamente in estate mi rifiuto di accendere il forno per l’eccessivo caldo che ne deriverebbe, ma oggi mi sono alzata e guardando fuori dalla finestra mi è sembrato già di essere a novembre: sta cadendo una pioggerellina sottile e continua, il cielo è grigio bianco, piatto senza sfumature, l’aria si è notevolmente rinfrescata e così per togliere anche un po’ di umidità in casa io e Sky abbiamo convenuto che un bel dolcetto per la merenda, non sarebbe stata poi una cattiva idea!
Ora lui è spaparanzato sulla sua materassina con le gambe all’aria, credo stia anche sognando perché questo è un nap agitata…magari pensa ancora di essere a Casteggio a giocare con gli altri cagnoni!
Abbiamo trascorso un Ferragosto insolito: siamo andati all’agriturismo “Il Biancospino”, www.ilbiancospino.it , per un corso di educazione canina, anche se poi è servito molto più a me e credo che i benefici su Sky li vedremo in un secondo tempo! La location era una splendida collina vicino a Tortona, nel pavesotto…(terra patria per la parte femminile della mia famiglia!), Casteggio è il nome esatto del paese anche se poi la struttura è sopra; Bellissimo il percorso per arrivare, la strada che porta all’agriturismo è la classica stradina di montagna stretta e in salita ricavata nel bosco, per cui si è accompagnati dagli uccelli che cinguettano, l’ombra degli alberi che rinfresca immediatamente, il bordo era pieno di more e fragoline e a poco a poco che si sale si vedono tutte le altre colline coltivate a vite, ordinatissime e di un verde così brillante che è spaziale! Esattamente sotto l’agriturismo c’è uno dei vigneti dei Berlucchi, bellissimo!
Parallelamente al semplice agriturismo c’è anche un allevamento di Golden Retrievers e Samoiedo, curato da Paola che poi gestisce anche la parte commerciale ed economica dell’agriturismo!
Io ho scelto la “settimana vacanza2 4 giorni full immersion di corso con il cane, nel quale in partenza lo scopo era imparare ed insegnare correttamente i comandi fondamentali, ma poi una volta formato il gruppo di lavoro abbiamo visto che nessuno di noi era ancora riuscito ad instaurare un vero rapporto di interscambio con il proprio cane, per cui abbiamo deviato dal programma e abbiamo deciso di iniziare dalla base: avere un VERO rapporto con il cane. Il nostro istruttore, anche se lui non ama definirsi così preferisce educatore, Lorenzo Borretti, ( www.dogtrainer.it ), era un ragazzo giovane e bravissimo, di certo non sono in molti a saper davvero trattare con gli animali, bisogna possedere quel qualche cosa in più perché è riuscito a dialogare con tutti i nostri cani senza problemi…consiglio una visita al suo sito perché spiega esattamente quale tipo di “filosofia” segue nel suo insegnamento!
Il gruppo era formato da 7 cani, un altro piccolo golden come Sky, un golden di 14 mesi, un Labrador di 4 anni, due pastori tedeschi e un mastino Corso…il problema era che erano tutti maschi, per cui la voglia di dominare uno sull’altro era fortissima da parte di tutti, anche dei cuccioli! In quattro giorni si sono visti risultati strabilianti da parte di alcuni padroni che mai avrebbero immaginato un cambiamento tanto positivo in così breve tempo. Ci vuole pazienza, amore e tanta costanza.
Mi è piaciuta tantissimo come esperienza perché è stata una nuova prova alla quale mi sono sottoposta e nella quale ho visto sono riuscita senza problemi; ho potuto conoscere persone molto interessanti e quindi anche dal punto di vista umano è stato interessante, ho capito che cosa sia il bene del cane e gli errori che avrei di certo commesso vivendo nell’ignoranza dell’educazione fai-da-te; ho passato quattro giorni intensi perché la concentrazione era alta e continua, ma anche rilassanti perché l’ambiente intorno era molto suggestivo e tranquillo. Prati verdi dove i cani poteva trotterellare, una bella tettoia sotto la quale rifocillarci a metà giornata e approfittarne per nuove chiacchiere, un servizio semplice e alla mano fondamentale per evitare troppo formalismi che in quell’occasione non sarebbero serviti a nulla!
Durante la pausa per il pranzo eravamo tutti seduti a questa tavolata a raccontarci impressioni ed emozioni, oppure anche solo ad approfondire la conoscenza reciproca, la ragazza che cucinava era la sorella di una delle partecipanti e così il momento del pranzo era ancora meno formale, perché tutti davamo una mano a sparecchiare tra una risata e un bicchiere di vino. I pranzi erano molto casalinghi ma meravigliosi proprio per questo, la pasta portata in tavola diretta,mente nella padella di acciaio…brasato e insalata come secondo o arrosto di tacchino e zucchine trifolate e poi il dolce rigorosamente fatto in giornata, budino pesche e cioccolato, oppure crostate appena sfornate o ancora creme-caramel tiepido…poesia per gli occhi!
Dopo il caffè d’obbligo di nuovo tutti in cerchio per finire la giornata…ero triste alla fine del corso perché l’atmosfera era così rilassata che mi spiaceva tornare a casa! Ho fatto la pendolare in quelle giornate perché non avevano più stanze disponibili, ma i km non mi pesavano più di quel tanto, partivo di casa prestissimo ma essendo periodo di vacanze le strade erano deserte e anzi la mattina del 15 ho persino trovato la nebbia, la stessa che impesta Milano in novembre.
Torta Pesche&Albicocche
3 pesche mature ma ancora sode
4-5 albicocche dolci
200g farina “00”
120 zucchero semolato
100g burro fuso
3 uova intere
2 cucchiaini baking powder
1 cucchiaio di Amaretto di Saronno
Preriscaldare il forno a 200°;
Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso non caldo e continuare a mescolare;
Aggiungere la farina setacciata con i lievito, ( io ho sostituito circa 30g di farina con altrettanti di amido di mais per dare ancora maggiore morbidezza), mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo compatto;
Aggiungere la frutta tagliata a tocchetti e l’Amaretto.
Infornare per 30-35 minuti. Verificare la cottura con la prova stecchino.
Lasciar raffreddare e spolverizzare di zucchero a velo.
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venerdì, agosto 12, 2005
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Parakalò
La vena scribacchina si è esaurita con l’inizio delle vacanze, anzi della VACANZA! Quella vera, quella sognata da febbraio, quella che rappresenta tutta l’estate, cioè la settimana che ogni anno mi regalo in compagnia delle Vale e di volta in volta chi si aggiunge.
La nostra meta è stata l’isola di Santorini, la più meridionale delle Cicladi, eravamo in 4: io, Vale C., Vale F. e Cristina.
Il motivo per cui al rientro non mi sono precipitata alla tastiera è stato semplicemente perché ho passato una settimana così bella che non volevo rischiare di rovinare tutto quello che avevamo vissuto e provato trasponendolo in forma scritta, perché inevitabilmente so che non sono in grado di rendere giustizia a luoghi visitati, momenti condivisi e sguardi ed emozioni solo con delle parole, mi servirebbe un vocabolario tanto ricco e colorato che fatico a pensarlo!
Posso raccontare una sorta di cronaca delle nostre giornate, facendo del mio meglio per evitare una pura e semplice elencazione…
27 luglio, h.03.00 a.m. Driin…Driin.Driiiiin!!!! “Oddio!”, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente, data l’ora mi stavo giusto crogiolando tra sogni dorati rigirandomi nel mio lettuccio, quando mi sono ritrovata seduta a letto senza bene rendermi conto di cosa fosse successo, so solo che ho svegliato la Cri, che dormiva nel letto accanto al mio, e poi mi sono diretta in salotto a svegliare anche le due Vale in modo da poterci preparare alla partenza.
Il nostro aereo sarebbe partito da Malpensa alle 06.35 a.m. così calcolando la tempistica avremmo avuto anche un margine di tempo per non arrivare trafelate in aeroporto e sbrigare le varie pratiche pre-imbarco!
Credo che la vacanza sia iniziata quando abbiamo messo piede nel taxi che ci ha condotte al terminal…erano solo le 4 del mattino ma il nostro show era già ampiamente nel vivo…il tassista stava sogghignando alle nostre chiacchiere più o meno sensate, un po’ per l’ora un po’ per i contenuti, ma se la stava ghignando sotto i baffetti!
Una volta arrivate all’area gruppi” ci siamo messe in coda, beh come potrebbe essere una coda all’italiana, gente sparsa in giro che pretende di scavalcarsi a vicenda, giusto per il gusto di stare un passo più avanti! Abbiamo dato un occhio alla fauna presente, tanto per capire chi potessero essere i nostri compagni di viaggio, l’età media era sui 20-25 anni e dato che il volo era diretto senza scali intermedi, stavamo andando tutti nello stesso posto con lo stesso scopo…passare una buona settimana, tra relax&divertimento. Fortunatamente non abbiamo avuto ritardi per cui siamo atterrati in perfetto orario;
Avevamo una giornata intera davanti a noi, tutta da sfruttare; sbarcate sul suolo greco siamo state accolte dall’omino del tour operator…tutto un programma: quest’esserino di 25-26 anni, abbronzantissimo, mingherlo, capelli alle spalle lisci e scuri, occhiale da sole tattico, divisa della compagnia con maglia giallo canarino e bermuda blu, sembrava Tweety…”r” arrotolata e un po’ moscia, naso pronunciato…nel complesso non era brutto, ma era molto comico! Ci ha messe sul pulmino che ci ha poi portate al nostro residence, e insieme a noi c’erano altre 4 tipette già super abbronzate e ultra fighette che per nostra grazia non alloggiavano nella nostra stessa struttura, si sono accozzate a marco dopo 30 secondi e non lo hanno mollato per tutta la settimana, ne abbiamo avuta conferma in quelle rare occasioni di vita comune, per una gita e per il rientro!
Karterados, “Maistros Village” il nome della località e del residence, un agglomerato di case con qualche “market” e “taverna”, ma nel complesso funzionale e pulito.
Il nostro bilocale aveva duplice vista panoramica da un lato rivolta verso Thira, la capitale e il mare, e dalla parte opposta uno sguardo d’insieme alla piscina e bar della struttura; comodissimo per noi 4, ingresso con angolo cottura, stanza aperta con due letti singolo e balcone “abitabile”, bagno, e soppalco con letto matrimoniale! Arioso, spazioso e pulito…ci tengo a ribadire il concetto di igiene perché sono rimasta più volte stupita dalla pulizia di certi ambienti comuni che sinceramente immaginavo molto più trascurati.
Posati i bagagli, disfati il necessario per un cambio veloce ed eravamo pronte per dare il via alla nostra peregrinazione alla scoperta dell’isola…non prima però di esserci fatte ben istruire dalla competenza e preparazione tecnico-geografica del mitico omino-Marco che spuntato dalla sua nuvoletta ci ha recitato a memoria i pregi e i luoghi “assolutamente” da vedere di Santoni, consigliandoci visite, gitarelle, locali di tendenza! Gli abbiamo prontamente prenotato una gita per il lunedì seguente che avremmo forse fatto meglio ad evitare…ma chi se lo immaginava sarebbe andata così?!?
La prima giornata è stata tranquilla, abbiamo gironzolato per Thira, mangiata la prima Insalata Greca,(Io&Vale C.), e il primo Gyros,(Cri&Vale F.), steso poi tutti i passanti della città con il nostro alito profumato alla cipolla fresca e Tzatziki…una gioia per i vampiri e le streghe che dui certo non infestano l’isola!
Siamo anche andate alla disperata ricerca di una spiaggia dove poterci tuffare in mare perché il sole era particolarmente caldo e anche se il Meltemi, il tipico vento, spirava senza tregua a dava un po’ di sollievo, la situazione era comunque bollente! Trovata la spiaggia di Kamari, una delle più note, turistiche e frequentate della costa. Letteralmente buttate in acqua per trovare refrigerio…trasformate in piccoli salmoni che tentavano di risalire la corrente e poi tramutate in balenottere incagliate a riva a crogiolarci sul bagnasciuga!
Hugs,kisses&cookies
The best has still to come…
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