Ricordi
Giornate calde come quelle dell'ultima settimana mi hanno regalato tanto tempo per perdermi nuovamente nei meandri della memoria e tornare indietro di parecchi anni a quando ero solo una bambina cicciotta che in attesa di andare in vacanza al lago o mare o montagna che fosse trascorreva la pausa scolastica in compagnia dei nonni, o meglio praticamente mi tarsferivo da loro complice il fatto che avessero un bel giardino e cortile rarità preziosa in questa città così offuscata da palazzi e condomini.
La mamma mi portava prima di andare al lavoro e io arrivavo dai nonni giusto in tempo per giocare con il sapone da barba intanto che il nonno si preparava tutto l'occorrente per la sua rasatura quotidiana, era uno di quei riti a cui assistevo sempre con estremo piacere perchè era bello evdere lui che si scaldava la sua ciotola di acqua, preparava il pennello morbidissimo e controllava che il sapone fosse ben pulito per poi dare vita ad una vera e propria esplosione di schiuma che non aveva un particolare profumo, però mi piaceva tantissimo; io avevo un pennello vecchio che aveva perso qualche setola con cui giocavo intanto che lui andava di lama, dopodichè si passava alla fase del tamponamento per togliere i residui di sapone e poi dopo l'ultimo impacco tiepido-lenitivo era la volta del dopobarba...profumo quello invece che mi è rimasto nel naso e nel cuore e che ancora oggi a volte mi piace ricordare perchè era parte integrante di lui e della mia infanzia; il mio nonno era molto metodico e ordinato per cui dopo aver finito si rimetteva tutto al proprio posto ed eravamo pronti per andare a comperare il pane dal fornaio di fiducia poco distante da casa, era importante approfittare del fatto che non facesse ancora tanto caldo perchè così si potevano fare due passi senza patire troppo!
Mi piaceva tanto accompagnarlo in queste commisssioni perchè quando eravamo dal "prestineé" ( prestinaio=panettiere), era mio il compito di chiedere le classiche " 6 micchette belle vuote, per favore!" la mia voce si levava cercando di sorpassare quella delle altre signore che erano in coda dietro e che ovviamente non si erano accorte che quello scricciolo boccoloso biondino stava davvero chiedendo il pane! Le prime volte un pochino ero intimorita, ma poi mi sono sentita coccolata da quel profumo inebriante del pane ancora caldo, sprigionato così diretto dal retrobottega vedere quelle signore che mettevano forme intere di pani nei sacchettoni bianchi, sentirlo poi ancora fragrante a pranzo e come sempre rubare la capocchia della michetta prima di mangiare perchè mi piaceva da impazzire la parte di crosticina croccante.
Il lunedì era d'obbligo il giro al mercato e devo ringraziare il nonno per avermi insegnato a fare la spesa a controllare la frutta e la verdura e a saperla poi pulire bene, lòuie ra sempre molto attento anche al portafoglio perchè non andava a comperare a caso e per lui che era cresciuto con nulla potersi permettere il meglio era l'unico lusso che si concedeva a tavola il nonno non badava tanto a spese, ma non era uno scialacquatore, gli piaceva mangiare bene per cui cercava sempre di soddisfare i suoi piaceri, così come quelli della nonna e i miei di bambina. Credo sia da quelle amttnate con lui tra i banchi del mercato che mi sia rimasta il piacere di andare a fare la spesa e guardare i colori, osservare i venditori, chiacchierare con loro quando mi si presenta l'occasione.
La mattinata proseguiva tendenzialmente con la lettura del giornale, rigorosamente "IL Corriere della Sera" e poi dalla cura del giardino, vero orgoglio di entrambi i nonni che si dedicavano letteralmente anima e corpo al loro orto, e alle loro rose,ortensie,peonie, narcisi...in primavera estate era un tripudio di colori brillanti intensi morbidi alcuni come il rosso vellutato di alcune rose che io accarezzavo come fossero state di una stoffa pregiata.
Le gatte scorrazzavano tranquille evitando la mia furia di rompipalle cronica che si divertiva a giocare con il catino dell'acqua e quando erano particolarmente vicine a me, scattava la voglia di spruzzo selvaggio per cui hanno imparato l'arte del mimetizzarsi con le piante.
Mi stanno tornando in mente tutti i ricordi di quelle giornate scandite da un ordine quasi maniacale ma sempre ricche di affetto e piccoli riti che mi hanno insegnato tanto, forse a volte monotone nella loro ripetizione, ma era difficile che mi annoiassi davvero perchè avevo tanto spazio, giocavo fuori in giardino o in cantina al fresco, mi inventavo storie per stare in mezzo alla terra oppure chiamavo la mia vicina di casa mia coetanea e via che si andava di pallone nel suo cortile, perchè da me avrebbe rovinato le rose!Quante volte mi sono trovata con le ginocchia sbucciate, quante volte con i graffi sulle braccia ma quante risate!
Stare a milano non era poi così male, avevo il mio piccolo mondo in quel cortile, avevo il mio piccolo universo che condividevo con i miei nonni...c'è stato un periodo durante questo inverno in cui avevo completamente rimosso qualsiasi tipo di ricordo, mi avevano chiesto di scrivere che cosa ricordassi della mia infanzia e il vuoto che avevo in testa mi aveva completamente tramortita, poi poco alla volta con calma, ritrovando equilibrio e serenità anche questi ricordi hanno iniziato a bussare alla mia mente e li ho fatti tornare ognuno al proprio posticino così come mi avevano sempre fatto compagnia, e in questi giorni particolare, andando a passeggio e osservando i vecchietti che incontro e con cui mi capita anche di scambiare due chiacchiere, ammetto che scai aiuta a rompere il ghiaccio, mi viene da sorridere e mandare un bacio al mio nonno!
La mia nonna ora è preda di un brutto e fastidioso giradito che sta medicando e curando come avrebbe fatto la sua nonna Adele...pare che funzioni il dito nel pomodoro! ah sante donne, meno male che ci sono, meno male che ancora hanno lo slancio per non dimenticare.
Un bacio alle nonne, un bacio a tutti i nonni, un bacio a tutti i bambini che come me hanno oggi la fortuna di vivere parte della loro infanzia con i nonni.
Hugs,kisses&cookies
7 commenti:
Ciao^^
Quanto tempo, era da un po' che non commentavo il tuo blog! Questo tuo ultimo post mi ha toccato il cuore. Io sono un'altra ex-bambina che è stata cresciuta da una nonna (e sua sorella, "la zia"), quindi riesco a comprendere quello che vuoi dire quando parli di "fortuna" di crescere coi nonni. La mia mi ha lasciato due anni fa; ci ho sofferto così tanto che evito di ricordare per non soffrire. Ma verrà un giorno in cui riuscirò a guardare indietro come fai tu senza sentire uno strappo al cuore :)
Buona giornata!!!
Gaia!!
che bella bimba!!
Questo ricordo è veramente bello, io i nonni li ho vissuti davvero poco, e mi sono sempre mancati tanto...
quando sento parlare dei nonni da altre persone mi commuovo sempre!
Dimenticavo... ma che bela bimba gioiosa :D
Cari che bella la Gertrudina in versione bionda Polly Pocket! ^-^
Va là che ti eri appena sbaffata qualcosa di godurioso che ti aveva preparato il tuo nonnino... Betty Boop de noartri!
Baci baci baci..
Che bel post Gaia, mi ha fato ricordare tanto il mio nonnino Michele...lui faceva il barbiere ed era un piacere guardarlo lavorare...la sua bottega era un via vai di clienti e nipotini...che bei ricordi...grazie e baci
ciao ragazze,
beh io i miei nonni li adoro sempre e tanto, lui non c'è più da un anno e mi manca tantissimo è stato il mio papà, la nonna invece me la conservo e a volte anche la sopporto, ma è il mio tesoro!
che bella sei!
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