mercoledì, marzo 09, 2005

La Rosengana

Weekend passato all’insegna della tranquillità in campagna tra le colline monferrine! Sono andata in quella, ora, ridente località dal buffo nome di Cocconato D’Asti, con Ste suo cugino Andrea e la relativa fidanzata Stefania, siamo partiti con calma sabato mattina e siamo arrivati verso l’ora di pranzo…giusto per non tradire la tradizione mangereccia avevo prenotato al “mio” agriturismo di fiducia “La Rosengana”, un’oasi di gusto, rivisitazione di antiche ricette del territorio e valorizzazione dei prodotti locali e rigorosamente di stagione!
I proprietari sono cugini non so bene a che punto della graduatoria, ma come in ogni paesetto che si rispetti tutti conoscono tutti e la maggior parte della popolazione è imparentata in qualche modo! Sta di fatto che Massimo&Stefania sono due persone splendide e molto attente alla scelta dei prodotti, delle materie prime che coltivano e propongono in varianti sempre appetibili e innovative! Stefania oltretutto è una vera “archeologa” di antiche ricette perché le piace scovare tra le carte ingiallite segreti e trucchi e accorgimenti passati da una generazione all’altra; i menù variano a seconda della stagione e di quello che la natura offre in quel momento!
Sabato a pranzo siamo stati piacevolmente allietati da un Tagliere di lardo e salame cotto, (quello io l’ho passato, non ho buoni rapporti con gli insaccati e la carne di maiale in generale! Però a detta degli altri il lardo era come una crema che si scioglieva a contatto con il palato), Sformato di erbe e uova, sembrava una sorta di torta Pasqualina, le fette erano adagiate su un letto di insalatina mista erano di forma rettangolare con la sfoglia che abbracciava il ripieno di erbette e uova; Tortino di farina di mais formaggio e pere, con fonduta leggera e nociper questo non ho parole, un vero paradiso! A conclusione degli antipasti il loro cavallo di battaglia: Carpaccio con crema tiepida di gorgonzola, è un piatto che hanno proposto un annetto fa e non sono più riusciti a toglierlo dalla carta, perché è sempre ultrarichiesto, loro vorrebbero cambiarlo con un altro antipasto, ci hanno provato un paio di volte e i clienti abituali lo hanno subito recriminato!
Tra i primi c’erano gli “Agnolotti del Plìn” burro&salvia, tipici raviolini di pasta tirata a mano in una sfoglia sottilissima e girati sul dito a formare una sorta di fiocco minuscolo, il ripieno è di carne; io ho imparato a farli qualche tempo fa grazie all’abilità manuale di mia mamma perché sono davvero difficili da girare in modo così preciso e si fanno solo ed esclusivamente uno alla volta! Maltagliati al sugo di coniglio e Taiarìn panna,speck e radicchio, abbiamo optato per una scelta tra questi ultimi due, ovviamente ottimi!
I secondi li abbiamo saltati perché eravamo già satolli, ma tanto per la cronaca c’erano un Arrosto di vitello con nocciole e del Maiale glassato accompagnati da verdurine saltate in padella.
Capitolo dolci: unica pecca della Rosengana sono le porzioni dei dessert, perché se per tutto il resto non ci si può davvero lamentare nel senso che le dosi sono decisamente generose, ma senza essere esagerate, per quanto riguarda torte&co loro hanno l’abitudine di non servire la classica fetta, ma dei quadretti 2cmx2cm, per cui sono semplici assaggi cosa che a me lascia ancora una voglia!!!!
Specialità sono la Torta di nocciole e il classico Bunet, ma anche per questi dipende sempre dall’estro dello chef!
Io ho terminato con un tris: torta di nocciole+bunet+crostata, lasciando il semifreddo servito nel mandarino perché non è tra i miei preferiti, mi da molta più soddisfazione una torta!
hugs,kisses&cookies

1 commento:

Anonimo ha detto...

Everything you wrote (of the food) sounds wonderful!
*rowena