sabato, settembre 29, 2007

Quando il cibo è un nemico

O forse dovrei scrivere

quando il cibo è un nemico?

Sono giorni che seguo con interesse e anche con l'occhio un po' critico la questione riguardante la campagna pubblicitaria vs l'anoressia promossa dai cartelloni che troneggiano in ogni dove ritraenti il corpo consumato e smunto di una ragazza francese praticamente mia coetanea che ad un certo punto della sua vita ha deciso di lanciare un messaggio tragico e anche palesemente pericoloso: aiutatemi.
Anche questa mattina quando ho ritirato la copia del corriere della sera ho letto gli articoli che continuano a comparire sulle pagine centrali della cronaca, soprattutto quella milanese e poi di rimbalzo anche su quelle del quotidiano nazionale, il problema è che ora come spesso avviene l'ago della bilancia si è spostato sull'asse meramente politico della questione, si perchè ora la signora Moratti, quella eccelsa mente confusa, si pronuncia assolutamente contraria....mamma mia sarà forse che i suoi occhi non sono pronti a vedere la povertà ritratta in un corpo consunto e che non è abbastanza bon ton come messaggio?!
(Non voglio diventare polemica perchè non era questo l'intento con cui mi sono messa alla tastiera, solo che non ho mai appoggiato nulla che sia stato partorito dalla attuale giunta comunale milanese).
Altro punto di vista contrario alla campagna sono state voci che pare dicessero che le ragazze anoressiche sui vari forum dedicati all'esaltazione di questa malattia avessero iniziato a invidiare le ossa pungenti di quella ragazza tanto da autoinfliggersi ancor più privazioni per arrivare a scomparire come lei...lei che proprio ogg in un'intervista che pare abbia rilasciato per un emittente americana abbia detto che ama la vita e che si dichiara pronta alla via della guarigione: beh lo spero davvero per lei perchè passare 13 anni pesando si e no 40kg non sono pochi, spero che non fossero solo parole vane al vento e che fosse un suo reale progetto di vita non una bella frase decorata dalla penna fantasiosa e confortante del cronista.
Sta di fatto che quest'anno va di moda parlare di anoressia, tutti si riempiono la bocca con questa parola perchè visto che abbiamo deciso che le taglie 38 sono da demonizzare allora è scoppiato il caso "ragazze anoressiche", certo che poi entri in un qualsiasi negozio provi una 40 e scopri che l'hanno rimpicciolita e che non entrerà mai; Milano è una passerella continua, non necessariamente durante le settimane dedicate alla moda, ma sempre, giri gli angoli delle strade e incontri ragazze che ad ogni dove devono assolutamente apparire per essere fighe abbastanza da poter passare le serate nei locali più alla trend&fashion altrimenti non sono nessuno, l'identità di una ragazza milanese equivale a quanta roba di marca ha addosso che totalizzi o superi i 1000euro, con l'aggravante che in quei vestiti ha deciso di doverci navigare perchè non si vede mai abbastanza magra per poter indossare l'ultimo paio di jeans skinny con tanto di scritta glitterata sul culo flaccido.
L'anoressia non è una moda, lo è diventata.
E' un grido di aiuto, è un disperato appello che coinvolge tutta la famiglia che il più delle volte nemmeno se ne accorge o gira la testa dall'altra parte, ma che nel momento in cui se ne rende conto allora si precipita per far mangiare la ragazza in questione perchè emaciata e ridotta all'osso...provate a far mangiare una ragazza anoressica...l'effetto è esattamente l'opposto: "dai mangia" perchè non mangi qualche cosa?" ma non hai fame?" certo che ha fame...ha una fame che fa paura è logorata dalla fame e si sbranerebbe un bue ma di affetto, ha fame di coccole, ha fame di attenzione, ha fame troppo spesso di considerazione, ma quella vera che arriva dal cuore non quella che di circostanza.
Inizi magari con una dieta perchè hai i fiancotti un po' larghi, inizi magari perchè ti accorgi che poco alla volta ce la stai facendo a perdere quei kg che si sono letteralmente arenati nel giro vita e mano a mano che calano ti senti meglio, ti sembra che ti apprezzino anche molto di più, ti piace essere guardata e essere anche lusingata, ti piace anche poter suscitare un po' di invidia e ti accorgi che ti senti forte, che sei diventata più forte che sei un po' uscita da quel guscio che era la tua casa e nido e rifugio; chiedi al tuo ragazzo:" ma se tu mi avessi conosciuta quando ero più cicciottella, non ti saresti messo con me o sbaglio?!" e lui ti risponde "eh, non lo so...ma così mi piaci un sacco, no beh non credo!" e allora ti dici che così va bene, perchè così ti tieni anche stretta quel ragazzo per cui avevi proprio pers la testa e che altrimenti non crede nemmeno che ti avrebbe rivolto "quello" sguardo.
Poi perdi il controllo, poi ti chiudi, diventi intrattabile, l'umore cambia, inizi a scomparire e tutti si accorgono che qualche cosa non va ma non sanno come fare, perchè sembra che cmq la tua vita sia perfetta ma tu inizi ad avere fame, hai voglia di un abbraccios incero che non arriva, hai voglia che qualcuno ti aiuti materialmente non che si limiti a dirti perchè non mangi, o dai ma guarda come sei magra, e quella magrezza ad un certo punto diventa un fardello, ti vergogni anche di essere diventata così magra, ti guardi allo specchio un giorno qualsiasi dopo aver fatto la doccia, e vedi che la testa è sorretta da un collo che fa fatica perchè pesa troppo per quelle ossicine che sono costrette a tenerla su, ti guardi le spalle e vedi che sembrano quelle di una bambina e ti spaventi.
E allora capisci che qualche cosa davvero non va perchè te la puoi raccontare quanto vuoi, ma se ti guardi e capisci che non sei "normale" allora forse è scattata la molla per girare pagina e cambiare la situazione. Si fa una fatica dell'ostia, si fa veramente fatica, si soffre forse più di prima perchè tutte le certezze e quella forza incredibile che credevi di avere implode e scopri che era fatta di polvere di cristallo. Le ricadute sono dietro l'angolo, sono infide più della vera e propria malattia in sè, sono ì che aspettano tranquille perchè già lo sanno che tanto ci torni, che tanto ti guarderai dopo e ti vedrai ancora " non accettabile" non abbastanza "adeguata" e allora loro allargheranno le braccia e ti accoglieranno di nuovo nel loro gelido e stretto morso.
E poi? qualcuno ti aiuta? mah a volte si a volte no, a volte resti sola, più di prima perchè non lo chiedi esplicitamente quell'aiuto, speri che venga colta la richiesta però; speri che le uniche persone che vorresti che davvero fossero lì ad aiutarti non abbiano bisogno che tu glielo chieda direttamente ma speri con tutta te stessa che non ti chiedano solo perchè non mangi, e come ti arrabbi quando capisci che non ci arrivano...e fa male.
E allora? una volta che però hai capito che così non va bene, ti rimbocchi le maniche e ti fai di nuovo forza, ti appoggi ad altri e fai in modo di cercare quel sostegno in qualche cosa di diverso...magari nella tua vita entra un cane che inizi ad adorare più della tua stessa vita e ti rendi conto che per lui faresti di tutto e forse anche quella è una svolta.
Magari ora sei anche riuscita ad uscirne, dopo qualche anno di caos totale e confusione alimentare, magari però sei entrata nella spirale contraria quella di "mia"; magari però no, non lo sai è proprio un gran casino.Però sei certa perchè lo sai, perchè due chiacchiere con te stessa te le fai tutti i giorni, che nel momento in cui finalmente stari bene tu da sola allora potrai tirare qul dannato respiro che ancora è tronco lì in mezzo al petto.
Hugs,kisses&cookies

mercoledì, settembre 26, 2007

Risotto Acquerello ai porcini

Eccomi pronta a raccontarvi il mio amore spassionato per questo risotto che mi ha letteralmente cresciuta!
La nonna me lo faceva trovare caldo e fumante nelle giornate umide e fredde invernali al rientro da scuola, quando alle medie si finiva giusto in tempo per tornare a casa e mettere le gambe sotto al tavolo, riempire la pancia con una bella zavorra e poi morire sul divano con i simpsons prima di ricominciare a fare i compiti; solo che la mia di nonna abituata alle dosi da esercito che il nonno era solito mettere in tavola, ne lasciava una porzione abbondante per il giorno successivo con cui faceva delle crocchette di riso che vi giuro ancora me le sogno! Ecco lei non sarà mai stata una grande cuoca, quello vero che aveva il domio in cucina era il nonno, però ste crocchette di riso come le venivano bene...ora ha un po' perso il tiro, ma se gliele dovessi chiedere credo che ne farebbe una vagonata!
A parte le mie memorie divagatrici: per questo risotto ho deciso di utilizzare un riso che ho comperato al Cucchiaio di Legno qualche tempo fa e che era rimasto in dispensa in attesa di essere cucinato al meglio, si chiama "Acquerello" e viene coltivato e prodottto nella zona del vercellese in località Livorno F.ris
Data la contenuta quantità di prodotto finale il costo è piuttosto elevato, ma la resa e il profumo sono davvero ottimi! Ero curiosa di provarlo perchè sapevo che è uno dei preferiti anche di gradi cuochi come Oldani, per cui avendolo a disposizione sullo scaffale in negozio, ho chiesto un po' di caratteristiche e che cosa lo rendesse così particolare e ho fatto la follia comperandone un barattolo da 1/2kg. Con i porcini freschi freschi appena trifolati è spettacolare!

Ingredienti: ( x 2)

170g riso Acquerello ( o altro carnaroli)
porcini freschi ( dose a piacere) puliti e affettati
1+1/2l brodo vegetale
1 scalogno
1 spicchio di aglio
olio
sale
prezzemolo tritato per guarnire

-Scaldare un largo tegame con un cucchiaio di olio, far imbiondire lo scalogno e far trifolare i porcini per qualche minuto, salare e coprire con il coperchio facendo cuocere a fuoco molto basso per 5-6minuti fino a che siano molto teneri; togliere dal tegame e tenere da parte al caldo;
-Nel sughino dei funghi far appassire lo scalogno e aggiungere il riso, far tostare un paio di minuti e poi iniziare ad aggiungere il brodo caldo poco alla volta;
-A metà della cottura del riso, aggiungere i porcini e continuare a aggiungere brodo quando necessario fino a portare a cottura il riso;
-Mantecare il risotto con una noce di burro e una spolverata di prezzemolo fresco.
Buon Appetito
Hugs,kisses&cookies

lunedì, settembre 24, 2007

Plumcake della colazione

Come si fa a iniziare la settimana senza una piccola fetta di gratificazione?! Dai già il lunedì è una giornata triste di per sè solo perchè si chiama lunedì e la connotazione negativa è insita in questo termine che porta inevitabilmente con sè l'idea del lavoro, del dovere e delle responsabilità, delle scocciature in ufficio e del telefono che inizia a squillare alle 9.00 e smette forse solo verso le 18.00 beh quello magari va anche avanti a suonare ma gli si voltano le spalle e ci si incammina verso casa!
Ho pensato alle giornate che in questo periodo per mia mamma in ufficio sono infernali a dir poco per cui per lei e suoi collaboratori e colleghi ho preparato un plumcake morbido e dolce al punto giusto per regalare quei 5 minuti di pausa e respiro!
La ricetta base l'ho presa dal numero di settembre della Cucina Italiana in cui c'era un bell'inserto in cui veniva spiegato il metodo corretto per impasti montati così ho seguito dosi e procedimento variando solo la scelta del ripieno.

Ingredienti:
150g burro a pomata
150g uova intere ( circa tre, vanno pesate singolarmente)
150g farina "00"
120g zucchero semolato ( o a velo per un impasto ancora più soffice)
1 cucchiaino lievito per dolci
1 bustina vanillina
3 prugne medie tagliate a tocchetti
2 cucchiai di cocco in scaglie
burro e mandorle in scaglie per lo stampo.

-Preriscaldare il forno a 200°;
-Nella planetaria dell'impastatrice mettere il burro molto morbido e montarlo con lo zucchero e un pizzico di sale fino a ottenere una cream spumosa;
-Pesare un uovo alla volta e regolare il quantitativo di farina in base al peso totale delle uova ( 150g di uova+ 150g di farina: se le uova pesano di più aumentare di pari peso anche la farina)
-Incorporare un uovo alla volta al composto di burro e lasciare che si amalgami completamente prima di aggiungere il successivo;
-Nel frattempo setacciare in una ciotola la farina con la vanillina e il lievito e tenere da parte; tagliare le prugne a dadolata fine e mescolare bene con il cocco disidratatao;
-Quando tutte le uova sono state incorporate, aggiungere anche la farina un cucchiaio alla volta così che non si formino grumi;
-Imburrare lo stampo da plum cake e cospargere con le scaglie di mandorle;
-Con un cucchiaio amalgamare anche le prugne "infarinate" con il cocco e poi versare il tutto nello stampo, sbattere un poco così che tutto si assesti bene e infornare in forno caldo;
-Abbassare la temperatura del forno a 180° e cuocere per 45minuti.
-Far freddare nello stampo e poi sformare su una gratella da dolci e spolverare con zucchero a velo.
Hugs,kisses&cookies

le foto sono un po' sfocate e fluo perchè la luce ieri pomeriggio era davvero schifosa e avevo le pile scariche per cui anche le foto stavolta sono proprio orribili!

domenica, settembre 23, 2007

Riso integrale&verdure stufate

Doppio post oggi!

L'autunno sta arrivando, anche se ancora il sole e il caldo persistono e oggi davvero si sono fatti sentire, avevo voglia di omaggiare l'inizio di questa stagione con un piatto semplicissimo ma che racchiude in sè sia i colori degli ultimi ortaggi estivi che si possono ancora comperare, sia il calore dei legumi che mi hanno sempre accompagnata nei mesi più freschi e per tutto l'inverno.

A pranzo ieri avevo preparato una caponata veloce veloce, (beh sarebbe meglio chiamarle verdure stufate) che abbiamo mangiato tiepida con degli spiedini misti alla griglia e dato che ne era avanzata una porzioncina, l'ho usata come condimento per del semplicissimo riso integrale bollito.
Ingredienti:
per le verdure
1 melanzana media ( o 2 piccole)
1 peperone rosso
2 zucchine
1 carota media (o 2 piccole)
1 cipolla bionda
foglie di basilico a piacere
1 cucchiaio di olio evo
sale qb
timo qb
-Scaldare una padella antiaderente dai bordi alti;
-affettare molto sottilmente la cipolla e farla imbiondire nell'olio senza lasciarla bruciare; tenere da parte;
-Tagliare a cubetti tutte le verdure ed eliminare la parte centrale con i semi dalla melanzana e dalle zucchine;
-Far saltare qualche istante la carota che ha tempi di cottura più lunghi, dopo i primi 5 minuti, aggiungere la cipolla e poi le altre verdure in questo ordine: peperone, zucchine e melanzana aspettando 4-5 minuti prima di aggiungere la successiva;
-Cuocere a fuoco molto dolce fino a che tutte le verdure risultino tenere ma non spappolate e regolare di sale;
-Qualche istante prima di servire aggiunere anche il timo e il basilico.
per il riso
-Far bollire 70g di riso integrale ( dose per una persona) in abbondante acqua salata per il tempo indicato sulla scatola: generalmente non meno di 40minuti;
-Scolare e aggiungere alle verdure stufate in un piccolo wok, far saltare ancora il tutto qulache istante e gustare ben caldo!
Avevo anche dei ceci già cotti che ho aggiunto all'ultimo! Diciamo che più che una vera e propria ricetta questa è stato il modo per condensare in un piatto unico verdure-carboidrati-proteine magari il mio metodo non è stato ligio ligio alla macrobiotica però mi sa che mi ci sono anche avvicinata, sperando di non aver combinato troppi danni!
Hugs.kisses&cookies
ah..ma non ho mica finito con il riso...devo ancora postare un risotto ai mega porcini che ci siam pappate io e la mammetta l'altra sera!!!!slurp...ma quanto era buono!?!

Meme: Incatenata

La Nanna mi ha invischiata in questo meme ! E' domenica mattina ho appena finito di stirarmi quelle tre magliette che erano lì da un po' in attesa e direi che ora ho tempo per rispondere alle domande!

Le regole:
1. Raccontare 8 fatti che hanno te come protagonista.
2. Scegliere altri 8 bloggers da incatenare e farglielo sapere.

ok eccomi pronta:

1. Questa è proprio un'ultim'ora: in settimana mi sono decisa e sono andata a fare sti benedetti esami del sangue che mi avevano chiesto tempo addietro per verificare la presunta celiachia che da tempo veleggiava come reale ipotesi viste le mie innumerevoli intolleranze alimentari; il verdetto: posso strafogarmi di pizza e pane&nutella con tutto il glutine di questo mondo; dai valori non risulta proprio un bel niente. Devo ora rieducarmi, nuovamente, ad un'alimentazione diversa...mamma che due cohones.

2. Ho ufficialmente capito che Milano mi fa proprio ca..re; non ce la faccio più a stere qui in questo ambiente dove tutto è solo apparenza e ovunque si vada in giro anche solo per fare due passi si percepisce la più totale mancanza di rapporti umani e voglia di un minimo di comprensione nei confronti degli altri. Che schifo.

3. Mi manca tantissimo lavorare per il giornale di Sesto con cui collaboravo fino a un annetto e mezzo fa.

4. Mi è successo di nuovo! Vi racconto la scena: La ietti è al bar, appena dopo essere uscita dal centro prelievi del sangue si siede al primo tavolino libero e ordina un marocchino per tirarsi un po' su visto che le hanno prelevato così tanto sangue che la sua carnagione tende al verdognolo, si beve gustandolo con calma e sfogliando anche il Corriere tanto nessuno le corre dietro; guarda l'orologio e si accorge che doveva fare una commissione, prova ad alzarsi, si ok la pressione è tornata quella consueta così si avvia verso la cassa con il giornale sotto braccio, harry Potter in mano ravanando nella borsa in cerca della moneta per pagare. Avvicinandosi alla cassa il ragazzo che le aveva portato il marocco fa un paio di commenti sul libro e iniziano a scambiarsi due battutine riguardo la saga dell'errico pentolino, dopo un paio di minuti lei dice: "pago un marochhino" e lui risponde:" 1"...silenzio, non succede nulla...lei: "si un marocchino!" e lui: " si, 1!" e lei: " ah...si, scusa...1euro! che stordita...vedi che mi hanno tolto troppo sangue e poi non arriva al cervello..." con la faccia che in quell'istante ha riacquisito una colorazione arcobalenante passando le varie gradazioni dall'arancio al porpora!
Stessa scena mi era successa la scorsa estate in un bar del centro di Milano, solo che avevo chiesto un caffè shakerato e il conto era di due euro: "due" e io: "no uno!" e il cameriere: "si, ok sono due euro!" e io: "ah, scusa...non avevo capito!!!" stampandomi un sorriso smagliante da paresi facciale.
Non ce la posso fare!

5. Qualche settimana fa sono andata alla festa per l'anniversario della Smemo organizzata all'Idroscalo solo perchè avrebbero suonato i Negrita...si sono drogata!!!! li adoro!

6. mi sono rotta i cohones di prima con ste domande.

7. "Spider porc, spider porc....il soffitto tu mi sporc" avevo promesso di non cantarla, ma non che non mi avrebbe accompagnato comunuqe!

8. Ho fame.
Ho finito...siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
no beh mi tocca ora sceglere 8 blogger da incatenare...abbiate cuore e non provate moti di ira funesta nei miei confronti, lascio tempo e libera scelta a voi che siete stati arpionati:

Vanigliozza mia (quando torna!) te mica ti puoi sottrarre che scherziamo!
Scribacchini...chi di loro ha voglia!
Hugs,kisses&cookies

venerdì, settembre 21, 2007

Amour Amour...

Quando sboccia l'amore la razza non importa, l'età non è un problema e gli acciacchi fisici non sono un ostacolo...Scai, il mio "Mr.Patacca" ha trovato la sua anima gemella!
Sono lieta e onorata di presentarvi ufficialmente Altea, la boxerina di 4anni suonati che ha scombussolato il cuore e gli ormoni del mio puzzone bianco! Lei è la piccola perla dello chef della Locanda Martelletti, il ristorante situato sotto la nostra casetta su a Cocco.
Dire che si sono proprio trovati è ancora un eufemismo, si perchè dal primo momento in cui si sono conosciuti circa un annetto fa è scoppiata la passione: prima si trattava di interminabili pomeriggi di gioco selvaggio, corse per tutto il cortile, inseguimenti e rotolamenti vari nella ghiaietta, ricerche spasmodiche uno dell'altra e "azzuffamenti" con tanto di mezzo ringhio di richiamo in sottofondo per passare poi all'amore vero e proprio che avrebbero voluto sfociasse in qualche istante di puro atto fisico ma che è stato loro impedito per salvaguardare la salute di entrambi.

Questi due bestioni sgraziatissimi hanno lo stesso carattere tranquillo ma giocherellone, pacato ma entusiasta, curioso e con tantissima voglia di regalare compagnia quanta di riceverne...l'unico problema è che sono entrambi scaduti alla nascita si un po' come gli yogurt che vengono venduti anche quando hanno la copertura di stagnola un po' rigonfia che non promette nulla di buono! Insomma sono due patacche fatte e finite...tanto che lei con i suoi mille disturbi ai reni non potrebbe sopportare una gravidanza e lui è bene che non faccia proseguire la sua stirpe di "ali di pollo", per cui abbiamo accuratamente evitato che il loro diventasse un amore biblico.
Posso però garantirvi che osservare la gioia negli sguardi di questi due sgambettatori e vedere l'affinità che hanno è davvero meraviglioso!
Hugs,kisses&cookies

lunedì, settembre 17, 2007

Muffins cuor di nocciola

Ancora e sempre muffins!
Non si vede bene ma sono doppi: primo strato superiore al caffè e base bianca al profumo di vaniglia, ma con sorpresa...qualche goccia di cioccolato che giustamente non può mancare, e una nocciola croccante al centro!

Ingredienti ( per 9 muffins)
200g farina "00"
50 farina di riso
120g zucchero semolato
100g burro fuso tiepido
1 uovo intero
100ml latte
1 bustina di vanillina
1 cucchiaio di caffè solubile
2 cucchiaini di baking powder ( o 1/2 bustina di lievito per dolci)

-Preriscaldare il forno a 180°; -Sbattere l'uovo nel latte e tenere da parte; far fondere il burro e lasciar intiepidire;
-In una terrina setacciare le farine con lo zucchero, la vanillina e il lievito;
-Versare al centro il burro fuso e iniziare a mescolare con un cucchiaio, versare anche il composto di uova e latte e mescolare ancora qualce istante;
-Preparare la teglia da muffins con gli appositi pirottini e versare una cucchiaiata di impasto in ognuno, coprire con qualche goccia di cioccolato e porre al centro una nocciola;
-Versare nel resto dell'impasto due cucchiaini di caffè solubile e mescolare nuovamente in modo da amalgmare bene l'aroma di caffè,(a piacere la dose di caffè), versare il resto del composto sopra quello bianco senza però poi creare ghirigori con la forchetta, semplicemente battendo il fondo della teglia sul tavolo delicatamente così che i due colori si stabilizzino senza lasciare buchi;
-Cuocere in forno caldo per 20-25 minuti.
Hugs,kisses&muffins

mercoledì, settembre 12, 2007

Branzino al cartoccio

Cartoccio veloce e leggero per questi filetti di branzino!
Cucinarli così approfittando magari del forno già acceso o del poco tempo a disposizione è un modo pratico per consumare pesce senza particolari capacità tecniche! Trovo che i filetti già squamati e pronti, ma sempre e rigorosamente freschi, siano fantastici perchè non necessitano di chissà che abilità ma sono perfetti per non rinunciare al piacere di mettere a tavola un buon piatto di pesce anche all'ultimo momento!
Già che non è stata una ricetta studiata ma solo messa in tavola ve la scrivo un po' così come me la ricordo:

Filetti di branzino ( o orata),
Un paio di pomodori "cuor di bue" che ho pelato e a cui ho tolto i semi, li ho anche lasciati colare del liquido in eccesso,
Qualche cappero dissalato e la scorzetta di mezzo limone;

-Ho adagiato i filetti nel foglio di alluminio nella teglietta da forno e poi li ho coperti con i pomodori a dadini e gli altri ingredienti, un velo di olio ma proprio un velo e poi ho chiuso il cartoccio e ho fatto cuocere in forno moderato per 15 minuti, poi ho spento il forno e ho lasciato in caldo fino al momento di portare in tavola!
Hugs,kisses&cookies

domenica, settembre 09, 2007

Panino croccante al tonno


Antipastino veloce veloce per un ragazzo affamato affamato...in attesa che il pranzo vero e proprio fosse in tavola i morsi della fame sono stati smorzati con una bruschetta lampo! Approfittando anche della spesa al mercato appena fatta, un bel trancio di tonno iper fresco e due foglie di prezzemolo tritate
Ingredienti ( x 1):
1 panino "bocconcino" di grano duro
120g tonno fresco
prezzemolo( o erba cipollina) tritato con la mezzaluna
sale&pepe bianco
2 cucchiai di olio evo
una spruzzata di maionese
1 cucchiaino di aceto di riso
-Tagliare il tonno in dadolata molto fine, riporlo in una ciotola a marinare con gli altri ingredienti tranne la maionese da aggiungere all'ultimo. Far riposare in frigo almeno 10minuti.
-Tagliare il panino a metà, togliere parte della mollica così da formare una conca e mettere in forno sotto il grill solo il tempo necessario a renderlo croccante ma non abbrustolito;
-Mescolare bene la dadolata e aggiungere mezzo cucchiaino di maionese ( o anche senape molto delicata in alternativa) e riempire le cavità del pane.
Servire subito.
Hugs,kisses&cookies

Sabato mattina in casa Ietti

ordinaria amministrazione dalla sveglia al pranzo ;-)
Ieri mattina mi sono sentita molto casalinga, e dato che uno dei miei sogni da piccola era quello di tornare indietro nel tempo e vivere stile Happy Days, la cosa non mi ha creato chissà che paranoie ma anzi mi sono anche divertita e mi è anche piaciuto un sacco...a parte che poi pensandoci bene non era tanto diverso da quello che solitamnet faccio il sabato mattina solo che invece che andare al mercato a ciciarare da sola con il mio amico fruttarolo o l'allegra famiglia che mi fa venire le squame ogni settimana vendendomi del pesce davvero ottimo, ero in altrettanta ottima compagnia.
Sveglia tranquilli tranquilli, colazione leggiucchiando il giornale, (ma porcaccia miseria quello del giorno prima perchè i simpaticoni delle ore7 non hanno consegnato Grrrrrr!!!), e poi con calma al mercato!


Prima tappa: pesce!
ovvio perchè alle 10.00 altrimenti si rischia di trovare il banco già vuoto, di solito quando sono a casa con la bestia andiamo al mercato io&scai intorno alle 8.45 e allora riesco a comperare quantità abnormi di pinniformi, quando invece vado più tardi spesso parto con la lsita che poi butto quando arrivo perchè magari le sciure prima di me hanno razzolato e saccheggiato tutto per i fritti misti della domenica dirette per tutto il vicinato...mi sa che qui è tutta una sola grande famiglia perchè il sabato a mezzogiorno l'olezzo di fritto che aleggia per tutto il quartiere è un richiamo come l'ululato di un capobranco, ecco qui è più o meno lo stesso discorso: si aprono le finestre e l'orda di affamati è richiamata con le gambe sotto al tavolo con una fetta di limone in mano e una salviettina lavamani nell'altra! altro che sushi...( si io odio il fritto...da sempre)


Seconda tappa: frutta&verdura!
con grande disperazione di Pino che questa volta non ha potuto caricarmi di sacchetti traboccanti insalata e carote, (magari è la volta che le mie di mani tornano di un color rosa umano e non arancio alieno), perchè obiettivamente aveva dei prezzi un po' alti così ho ridotto le dosi allo stretto indispensabile in vista invece di tuffarmi in un pinzimonio ad hoc con quello che l'orto dei nonni su in campagna offrirà nei prossimi giorni. La spesa da Pino di solito dura almeno un'ora, un po' perchè intanto che sono lì inizio a chiacchierare con le sciure in coda o prima o dopo, un po' perchè lui offre anche servizio di intrattenimento con cabaret compreso nel prezzo finale, un po' perchè dai parliamoci chiaro: ma chi è che ha fretta di sabato mattina al mercato?!?dai!


Terza tappa: caffè al bar!
immancabile, sempre! lungo e leggermente macchiato, se poi c'è anche il freschino e una copia di un altro quotidiano allora è perfetto.
Quando sono con Scai prima di due ore non sono mai a casa, ogni due passi ci ferma qualcuno perchè lui pretende le coccole oppure perchè i bambini lo vorrebbero accarezzare oppure perchè c'è sempre qualcuno che già conosciamo ( i miei vecchietti di quartiere! li adoro!) e che ci raccontano un po' quello che si ricordano senza un particolare senso logico, ma va bene così!

Ultima tappa: casa!


e sono già le 11.00! e allora in attesa che la partita di rugby della nazionale inizi e venga trasmessa io mi dedico all'organizzazione del pranzo: metti a posto la merce, inseguendo quel pomodoro che regolarmente scappa fuori dal sacchetto; apri il frigo e scopri che porca zozza mancano i limoni, no no uno c'è ancora meno male! fiuuuuuù; trova posto per lo yogurt che hai fatto la notte e ora è da mettere anche lui al fresco, ma non potevi aspettare ancora un giorno, va beh dai giochiamo a tetris e si risolve tutto, gli incastr vengono sempre: no aspetta sta cosa credo abbia compiuto almeno due compelanni, magari la mandiamo in pesnione in pattumiera con anche un incentivo e qualche interesse di anzianità...il pesce, ietti il pesce...allora questo è per oggi, piatto e via pronto da cucinare, questo è per domani e questo?! uh, questo lo congelo.

Oh!!!tutto pronto per iniziare a spadellare!
Mi servono due teglie, l'alluminio,la carta forno, i funghi...ok ci siamo..."Luca vieni?! Mi tiri giù l'alluminio per favore che non ho voglia di dare la scalata con la sedia..." "ma tanto non ci arriveresti cmq!", "ma che st... (grrrr), va che non ti faccio mangiare"! ( le minacce servono)
"hai bisogno di una mano?" "no grazie, faccio da sola! fai una cosa utile valà: dammi un bacio!"
alla radio trasmettono un pezzo dei rolling stones, poi altre canzoni che orecchio ma che non ascolto tante chiacchiere, da lontano arriva anche il sottofondo del prepartita con le interviste ai fratelli Bergamansco e qualche stralcio delle partite di campionato;
Accendo il forno che si scalda, pulisco i funghi e preparo il composto per le polpette; taglio a dadini il tonno e apro il panino per la bruschetta, lavo un po' di verdura per l'insalata e il tempo magicamente è volato...la zucca è pronta da abbrustolire e i peperoni anche!
Che buon profumo...
Hugs,kisses&cookies

Ah già!Le ricette!!! arrivano, arrivano!

venerdì, settembre 07, 2007

Pesche al vino

Sempre le famose pesche iperbuone della marmellata e crostata: una è stata trafugata per essere poi tagliata a pezzettoni e poi gentilmente tuffata in un paio di bicchieri di vino; era quello del nonno quello della passata vendemmia, ancora fruttato e delicato che con queste pesche sembrva l'amante ideale per una passione delicata e tenera ma al tempo stesso avvolgente!
Non lo so da che tipo di viti sia stato ricavato, devo chiedere: sono profondamente ignorante in merito però è piaciuto anche a me che non amo il vino rosso, proprio non mi si addice! Già bevo pochissimo, e quando ho un bicchiere in mano è di bianco o al massimo un rosato, ma il rosso davvero non riesco a farmelo piacere...gusto personale!



Per un paio di bongustai: 1 pesca matura pelata e affettata, due bicchieri di vino (la ricetta che ho poi letto molto simile sul numero di agosto di GoodFood indicava il Beaujoles), due foglie di alloro e un paio di cucchiai di zucchero; mecolare bene tutto così che lo zucchero si sciolga e la pesca non si rompa e lasciar macerare per un paio di ore in luogo fresco; servire solo se poi non ci si mette alla guida!
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mercoledì, settembre 05, 2007

Crostata-Crumble di pesche

Quando a disposizione c'è una cassetta intera di pesche che arrivano dagli alberi delle campagne intorno a Casale Monferrato; la nostra Dora, la ragazza che con il marito gestisce il suo banco di frutta e verdura al mercato di Cocco ci ha dato un paio di casse di pesche per fare la marmellata, certo non erano mica belle da vedere perchè avevano la buccia magari non perfettamente lucida o erano piccole rispetto a quelle grandi come cocomeri che si trovano nei supermercati ancora a gennaio ancora un po', ma non vi dico che profumo intenso e vero quando ci siamo messe a pelarle e denocciolarle per poi cuocerle!
Pensare che a momenti le avrei mangiate tutte così da tanto mi facevano gola! Non potevo non tenerne da parte un paio, ma giusto due, per fare una crostata!


E' una fortuna quella di poter ancora fare la spesa in paese, perchè obiettivamente la qualità è superiore e anche economicamente spendiamo molto meno che non al mercato qui in città se pur dopo 25 anni che Pino conosce mia mamma le riserva comunuqe un trattamento non dico privilegiato ma quasi visto che siamo decisamente clienti abituali!
Ne stavamo giusto parlando un paio di sere fa io e mia mamma perchè facendo due conti, cosa che non guasta mai, ci siamo accorte che da quando abbiamo iniziato a fare regolarmente la spesa su a Cocco dalla Dora, la spesa è nettamente inferiore, ma riusciamo a portare a casa la frutta che ha sapore di frutta e la verdura che quando viene lavata una volta è più che a posto e soprattutto non fa la schiumetta (terribbbbbbile) di quella comperata in busta al super...che poi non dico di diventare dei ricercatori folli del super biologico, ovvio anche io faccio la spesa al super ma se posso, e spesso potendo, evito!

Là funziona ancora che anche la Dora vende al mercato quello che è riuscita a comperare a sua volta dai contadini; a volte capita che si arrivi da lei al banco con una lista di verdure da comperare e magari lei non le ha perchè il contadino non ne aveva a sufficienza da poter vendere oppure oggettivamente non sono di stagione quindi sul banco non si trovano; oppure ancora meglio troviamo della frutta che magari non ha l'aspetto di perfezione olimpica ma ha un sapore così buono, così vero che vale la pena e anzi è molto meglio che non quella tornita e resa esteticamente divina ma che poi ha lo stesso sapore di un ottimo bicchiere di acqua naturale.



Dopo tutta questa spatafiata di parole in favore della naturalezza vi lascio la ricetta di questa crostata!


Ingredienti:
per la frolla
100g farina "00"
50g farina fioretto macinata finisssima
50g farina di riso
100g zuccheros emolato di canna
100g burro freddo a tocchetti
1 pizzico di lievito per dolci-baking powder
la scorza grattata di 1/2 limone


per la farcia:
2 pesche mature
qualche amaretto secco sbriciolato

per il crumble:
burro-farina in pari dose
zucchero un cucchiaio
un paio di chiodi di garofano


-Preparare la frolla e lasciarla riposare in frigo almeno un'ora;
-Pelare le pesche e tagliarle a fettine molto sottili, sbriciolare gli amaretti; tenere da parte ed eliminare l'eventuale liquido delle pesche lasciandole colare;
-Preriscaldare il forno a 180°;
-Stendere la frolla alta circa mezzo cm, disporla in uno stampo rettangolare ( o il classico da crostata) imburrato e infarinato, forare la base con i rebbi di una forchetta e disporre le briciole degli amaretti sul fondo, coprire con le pesche a fettine;
-Preparare il crumble: in una ciotola impastare velocemnete burro e farina fino a ottenere dei bricioloni e spargerli sulle pesche; infine spolverare con lo zucchero semolato e i chiodi di garofano;
-Infornare e cuocere per 20-30minuti.
-Lasciar intiepidire in forno e servire tiepida senza togliere dallo stampo ma tagliandola direttamente e accompagnandola con del gelato alla vaniglia.
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