Indignazione e sgomento
Vorrei rendervi partecipi di quanto mi è successo ieri sera intanto che stavo andando alla Scuola della Cucina Italiana per seguire la seconda lezione del corso di Cucina Japo.
Erano più o meno le 18.15 di una tranquilla serata milanese, esco dalla metropolitana stazione Loreto, per chi conosce Milano, zona c.so Buenos Aires, praticamente in pieno centro. Tanta gente che stava gironzolando, tra chi tornava a casa dopo il lavoro, chi si accingeva a fare le prime compere per negozi, chi era fermo all’edicola all’angolo e un sacco di macchine che sfrecciavano per il viale, nel solito caos metropolitano.
Io con le mie cuffie e il lettore mp3 acceso, in sottofondo a mascherare i clacson fastidiosi, i rumori delle frenate improvvise e le chiacchiere delle persone, salgo bella bella le scale della stazione alla volta della mia via…sento che qualche cosa non gira bene, mi sento leggermente sbilanciata all’indietro, ma è una sensazione molto vaga e fulminea, butto l’occhio al muro e noto che una manina minuscola sta tenendo il mio zainetto monospalla, mi volto di scatto e giro subito lo zaino sul davanti in modo da controllare, istinto?
Non lo so…so solo che tre bambini, perché altro non erano, mi stavano scippando il portafogli, sperando di trovarci dentro forse qualcosa in più che i dieci euro che lo riempivano anche un po’ ammuffiti dal tempo.
Uno dei tre, forse il più grandicello, comunque nessuno arrivava ai 10 anni, aveva il mio portafogli in mano, non ha nemmeno tentato di scappare, semplicemente mi sono limitata a guardarlo anche un po’ stupita e gliel’ho solo preso dalle mani, tenendo lui per il polso, i suoi due piccoli aiutanti guardavano lui e guardavano me…nessuno che diceva nula o che azzardasse una benché minima mossa…sono rimasta sconvolta non per il gesto in se che per quanto invasivo e brutto sa subire possa essere purtroppo a Milano è ormai la norma, anche e soprattutto nelle zone centrali, ma perché questi tre tesserini erano davvero dei bimbi strappati alla loro vita alla lora infanzia, gettati nel mondo più bieco e cattivo, senza possibilità di uscirne perché la loro strada è già spianata, ma erano solo degli scriccioli che secondo me nemmeno sapevano bene cosa fare altrimenti non si sarebbero pietrificati nel momento in cui io mi sono accorta di quanto stesse avvenendo…
La prima immagine che mi è balenata in testa è stata quella di mio cugino che di anni ne ha 11…e non ho potuto fare a meno di vedere loro tre e lui in contemporanea.
Questa volta niente hugs…non me la sento.
9 commenti:
:-(
Lo zio
Che tristezza!
Datemi del nazista, fascista, figlio di [quello che volete]... [razzista già mi auto-proclamo, ma mancano i dettagli per sostenere eventuali affermazioni in tal senso, quindi per stavolta evito]... ma io li avrei prima buttati giù per le scale tutti e tre, e poi fatti risalire a calci in Q, ripetendo fino al sopraggiungere della stanchezza.
Ogni tanto chi rende la città una giungla dovrebbe trovare l'animale che morde.
Sorry & Hugs
Io, alla fin fine, gli avrei anche dato i dieci neuri muffiti, così che evitassero le botte in caso di insuccesso.
A calci in Q prenderei, molto volentieri, chi permette questo stato di cose.
:-(
La prozia
mah io so solo che il loro sgaurdo forse era anche piùattonito del mio, di certo non si aspettavano una reazione, però non sapevano bene nemmeno che fare.
Mi dispiace da matti che pcapitino queste cose, anche perchè personalmente è la secoda volta nel giro di un anno, la prima andata a buon fine, questa invece no, ma ciò non toglie che sia solo un peccato.
incredibile...Non voglio pensare che quei bambini possano farlo abitualmente, e spero per loro che il tuo sguardo severo sia bastato a farli riflettere. I bambini non hanno la capacità di valutare fatti e azioni al pari degli adulti, ma dato la loro età mi viene spontanea la più banale delle domande: ma i genitori, dove diavolo sono???
mi dispiace piccola sono qui se vuoi un po di coccoline!!!!
@ RossoFragola:
purtroppo i genitori spesso non ci sono perchè proprio non sono qui in Italia, magari sti tre pischelli erano anche stati venduti a chissà chi che ha pensato bene di metterli in strada e insegnare loro l'arte della mano veloce...
il problema è che anche una volta che li porti davanti ad un carabiniere, polizziotto...che succede? nulla...
Mi sembra sciocco far finta di non sapere che certa gente vive di delinquenza: basta stare mezz'ora alla stazione FS di Sesto San Giovanni (per dirne una a caso ;) ) per vederne un bel campionario.
I genitori? Sono proprio loro a insegnare lo stile di vita, che poi verrà tramandato alle generazioni successive: è un fatto culturale, non di situazione contingente, checché se ne voglia dire.
Le istituzioni (a vario titolo) dovrebbero aiutarli, assisterli e raddrizzarli? Come no... integrazione forzata per tutti nella nostra idilliaca società multietnica dell'accoglienza con le braghe calate... mah. :\
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