domenica, novembre 12, 2006

Sindrome di Peter Pan


La mia nonna, quando ero piccola, più o meno verso i 10-12 anni mi diceva spesso che io non volevo crescere che ero come Peter pan, pretendevo di non affrontare le novità quello che mi si presentava davanti; lo facevo è verissimo ho sempre avuto paura di quello che non conoscevo, mi sentivo completamente svestita davanti a qualche cosa di ignoto che dovevo affrontare da sola senza però avere una certezza che mi aiutasse a vivere la situazione in modo più sicuro.
Ancora questa tendenza spesso me la porto dietro, quella paura che a volte mi impedisce di vivere davvero appieno determinate questioni, anche se ho imparato o comunuqe mi rendo conto di aver intrapreso un percorso che mi sta portando a non cedere a priori, ma quantomeno provare...ho fatto mia una frase "Fino a che non provi, non lo puoi sapere" ed è vera....è vera anche nelle piccole cose di tutti i giorni oltre che nelle decisioni che possono in qualche modo cambiare la vita...non ho provato come faccio a sapere come sarebbe stato altrimenti e ovviamente non posso permettermi di recriminare nel caso le cose non siano andate così come avrei voluto...perchè se non mi sono mossa in quella direzione ma mi sono seduta anche un po' scomodamente su una sedia che cosa pretendo?!

Ieri notte dopo essere tornata a casa e aver riflettuto ancora un po', mi sono messa a letto con una tazza di camomilla e il settimanale femminile di "Repubblica" perchè non avevo ancora fatto in tempo a sfogliarlo. In una delle prime pagine trovo un articolo di Federico Moccia, l'autore di "Tre metri sopra il cielo" che scrive giustappunto a proposito della crescita, ma con un intento diverso da quello che ho descritto brevemente sopra...però ci sono state delle frasi che mi hanno fatto riflettere ancora durante la notte, inizia così:

"Crescere non è una scommessa che si affida alla buona sorte. E' un atto di volontà, scoperta continua, fatta di curiosità, tentativi ed errori (...)"
Hesse diceva che-si ha paura di mille cose, dei dolori, dei giudizi, del proprio cuore, del risveglio, della solitudine, del freddo, della pazzia, della morte. Ma tutto ciò è maschera e travestimento. In realtà c'è una cosa sola della quale si ha paura: del lasciarsi cadere, del passo incerto, del breve passo sopra tutte le assicurazioni esistenti.-
Crescendo ti vengono a mancare le certezze (...)
Crescendo ci si deve guardare attorno. Non limitasri agli scenari immediatamente vicini, ma spostare lo sguardo più in là. Per trovare gli strumenti e cambiare rotta. La salvezza si chiama scelta. E la scelta può essere dolorosa, perchè implica rottura e cambiamento. Quando tutto sembra ineluttabile, dialogo e presa di coscienza somigliano a parole vuote."
Hugs,kisses&cookies

7 commenti:

annie&gaia ha detto...

uh uh.. qua urge lunga chiaccherata con socia..

subodoro marea di pensieri che intasano il cervello.. no?

Annauz

annie&gaia ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Gaia ha detto...

hm...si e anche qualcuno in più.
commento eliminato ma non da me

Scribacchini ha detto...

Pensare è bene, pensare troppo no. Augh.
La Prozia

annie&gaia ha detto...

si l'ho cancellato io era un doppione, sorry!

spero che questo pomeriggio sia stato utile almeno come sfogo ciccia :-)

Annie

LaCuocaRossa ha detto...

è patetico chi invecchia senza crescere...a volte mi capita di pensarci...
incece essere peter pan è diverso...
io sono contenta che mi siano rimaste delle "sacche di ingenuità" infantile, e non le baratterei per nulla al mondo...ma forse crescere è anche questo...

Gaia ha detto...

@ Patt: augh!

@ socia: si è servito un sacco...speriamo che tornino i pensieri stile margheritine di campo!

@ Lacuocarossa: non è solo il discorso di invecchiare, è proprio il voler fermarsi x paura di crescere, prendere delle decisioni e subirne tutte le conseguenze, vivere situazioni nuove che presuppongono il non sapere cosa riservano